Dark Love EP – L’analisi del progetto della “svolta romantica” di Shiva

È da un paio d’anni, precisamente da quello sventurato 2020 dell’harakiri Auto Blu, che il rap italiano è abituato a tenere d’occhio Shiva con occhio sospetto, a tratti quasi malizioso, come se per una serie di ragioni sconosciute fosse impossibile riconoscergli il suo valore e i suoi meriti di artista.

È vero: Shiva ha sbagliato qualche scelta nella sua carriera e, in particolare, quel 2020 è stato un anno di grande confusione, ma a conti fatti il suo percorso (e si parla di un ragazzo di soli 22 anni) conta una moltitudine di progetti, singoli e featuring di livello e soprattutto vede un costante miglioramento negli anni. Dolce Vita, l’anno scorso, si è rivelato un progetto di grande caratura tecnica e, negli ultimi due anni di discografia, sono davvero poche le volte che il rapper non ha confermato il suo talento esplosivo al microfono. Bisognerebbe, dunque, essere più equilibrati nelle valutazioni e riconoscere a Shiva lo stato di giovane talento, perdonargli qualche passo falso dovuto all’inesperienza e rispettare con meno scetticismo la sua visione artistica.

Per esempio, si dovrebbe parlare maggiormente della qualità con cui il prodigio di Milano Ovest, l’anno scorso, ha duettato con i mostri sacri di Milano, Guè e Jake La Furia, suoi idoli e riferimenti musicali da sempre (nel nuovo EP non poteva mancare, in Niente da perdere, la citazione a Puro Bogotà dei Dogo). Allo stesso tempo, è dovere di cronaca raccontare la faida fra Shiva/Milano Ovest e Rondodasosa/Seven 7oo ma viene da chiedersi, talvolta, perché i media non si soffermino sul fatto che Shiva abbia lanciato due dei talenti più cristallini del post-pandemia, Paky e Rhove, mostrando un’intesa straordinaria con entrambi e dimostrandosi aggregatore e leader tecnico-caratteriale.

Anche in questo 2022, in pochi hanno parlato della qualità della sua produzione artistica, fra banger granitici alla Lil Baby come Soldi Puliti, Star e Non è easy e street-love-songs di grande dolcezza, come la sensazionale Pensando a lei e la dolce Niente da perdere. Invece, il 2022 di Shiva ha confermato e solidificato quanto di buono aveva proposto il rapper nei mesi precedenti, dando finalmente alla sua discografia equilibrio e coerenza.

È in questa equilibrata continuità, raggiunta per la prima volta nella sua carriera, che arriva il nuovo tassello Dark Love EP, un progetto di stampo esclusivamente romantico in cui si incastrano le street-love-songs appena citate e che trova una linea di coerenza con Problema, la traccia d’amore di Dolce Vita. Anche in questo caso, il dibattito che ha accompagnato l’uscita del progetto si è soffermato su un interrogativo poco inerente al talento di Shiva, chiedendosi se il rap d’amore abbia un valore maggiore rispetto al rap di strada ed è stato chiaro da subito come una domanda del genere sia per sua natura priva di risposta perché paradossale, soggettiva, eccessivamente generalizzata e, a dirla tutta, neanche così interessante.

La serie di domande a cui, invece, si vuole rispondere in questo articolo è certamente più semplice, ma anche più attinente all’EP in questione: la svolta romantica di Shiva ha convinto? In che misura? Infine, che implicazioni può avere per la carriera del rapper di Milano Ovest?

Dark Love EP – A sad street-love story

Dark Love EP è composto da sette brani per un totale di venti minuti di musica, una durata praticamente analoga a quella del discutibile Routine, l’EP di presentazione di Shiva per il grande pubblico. In un certo senso, il collegamento fra i due progetti può essere ricercato nella volontà del rapper di riscattarsi a due anni e mezzo di distanza dal passo falso di Routine, ma a parte questo gli EP sono quanto più distanti si possa immaginare.

Se Routine era un EP di presentazione, appunto, dell’immaginario e della personalità di Shiva (persino il titolo introduceva all’ascoltatore la “routine” del rapper, quindi la sua vita quotidiana), Dark Love è un progetto con la chiara e manifesta intenzione di raccontare una parte fin qui secondaria della sua produzione artistica, quella romantica. Per questo, l’EP accoglie al suo interno esclusivamente canzoni d’amore, come le stesse Niente da perdere e Pensando a lei.

In un approfondimento sulla “parentesi drill” di Shiva, proponevo la seguente analisi a proposito di quest’ultimo brano:

Annunciata con larghissimo anticipo ma uscita solo la settimana scorsa, si tratta di una dolcissima street-love song interpretata su un beat drill. La vera nota di classe della canzone, però, è nel campione scelto da Shiva e dalla coppia di produttori Adam11-Finesse: la storica Replay di layz, trattata (a differenza di quanto era accaduto per Blue nella realizzazione di Auto Blu) con rispetto, cura e attenzione.

Nel ritornello di Pensando a lei, infatti, Shiva canta insieme alla voce di layz, intervallando il ritornello originale del pezzo con i suoi versi dolci e romantici e trovando così una soluzione artistica intrigante e raffinata, perfetta per valorizzare un pezzo d’amore così sentito e delicato.

Le strofe della canzone, però, non si fanno certo oscurare dal ritornello: Shiva sceglie un approccio rappato estremamente convincente, che contribuisce a rendere il pezzo una “street-love song”, ma soprattutto si fa trasportare da quella magia che premia soltanto i testi ispirati dall’amore. Difatti, sebbene il titolo e il ritornello del pezzo facciano riferimento a una “lei“, le strofe parlano invece a una “tu“: sono delle vere e proprie lettere d’amore rivolte a una musa ispiratrice:

Sei la mia modella con le Nike ai piedi
Sei la mia scelta, tu sei la mia melody
Sei troppo bella per ‘sti grattacieli sempre spenti, yo

Ciò che rende Pensando a lei un piccolo capolavoro è proprio da ricercare in questa scelta: parlare direttamente con la sua ragazza nelle strofe. Si tratta di un brano talmente romantico, intimo e dolce che fa sentire l’ascoltatore un “terzo incomodo”, uno spettatore di una storia d’amore trascinante e vivida, come quelle narrate nei film e nei romanzi. Inoltre, in Pensando a lei Shiva si espone e si esprime con una sincerità inimmaginabile, al punto che dopo versi come:

Si può pensare io sia un bugiardo quando le dico che è tutto okay
Non sa che all’inizio avevo paura anche solo a approcciarmi a lei

viene da chiedersi: “Ma è possibile che sia lo stesso artista di Aston Martin Fendi Belt?”

Una parte della critica, poi, ha definito la scrittura del brano “da bambino e piena di cliché” e sul primo concetto si può concordare, anche se passaggi come:

Ma quando provi a guardare dentro i sentimenti
Tu ti spaventi 

più che puerili sembrano puri. Pensando a lei, infatti, non è una canzone poetica, maun pezzo “di cuore”, straordinariamente semplice e spontaneo: d’altronde un bel testo d’amore, per emozionare, non deve necessariamente essere fatto di metafore o immagini ricercate. A volte basta la dolcezza della sincerità.

Per quanto riguarda, invece, la seconda critica che viene rivolta al brano, bisogna effettivamente riconoscere che alcuni passaggi come l’attacco della prima strofa:

Baby, non vuoi un trap boy (Boy)
Quindi non come noi (Noi)

Sono passato da avere niente a darti quello che vuoi

possono lasciare perplesso qualche ascoltatore, proprio come la similitudine, metricamente ben riuscita ma abbastanza forzata, fra la ragazza e una glock nella seconda strofa:

Battiti, stop, tu miri e shot, lasci un vuoto permanente (Pow-pow)
Lei sempre hot, come una Glock: o mi ammazza o mi protegge (Pow-pow)

È vero, ascoltando versi del genere non si può fare a meno di pensare ai cliché più tipici dell’immaginario drill-trap e forse il prossimo step della carriera di Shiva dovrebbe essere il loro superamento. Tuttavia, è eccessivamente severo soffermarsi su due o tre versi del genere in una canzone scritta con il cuore in mano e, soprattutto, che è in grado di regalare emozioni vere all’ascoltatore.

Non c’è ombra di dubbio infatti: Pensando a lei è una delle canzoni in assoluto meglio scritte dell’intera discografia di Shiva ed evidenzia un netto salto di qualità rispetto alla sua ultima love song Problema, uscita meno di un anno fa.

Proprio come Pensando a lei, anche le altre sei tracce dell’EP adottano uno stile di scrittura estremamente dolce, puro e per certi versi addirittura smielato, proposto in una costante seconda persona, proprio come se fossero delle poesie d’amore. Infatti, Dark Love EP, più che una sad love story da raccontare a un amico o al pubblico, sembra più un diario di lettere romantiche, con una partner a destinatario finale. Da Sei qui a Cose che non ho, l’impressione è sempre la stessa: si tratta di canzoni dedicate da Shiva alla sua ragazza e l’immedesimazione dell’ascoltatore sorge nel momento in cui sceglie di dedicarle a una persona importante. È questa la forza del progetto.

La qualità di scrittura di Shiva si può discutere e c’è chi si è espresso in maniera dura e severa sulla riuscita di quest’EP. A dirla tutta, una parte della critica ha commentato Dark Love EP in maniera decisamente irrispettosa, paragonando i testi dell’EP ai Baci Perugina e viene da chiedersi come mai non ha usato questo “piglio ironico” per recensire gli ultimi progetti di Salmo e Ghali, per esempio.

Quel che si può dire sull’approccio lirico adottato nell’EP è che si tratta di uno stile essenziale, certamente poco orientato alle figure retoriche o a immagini particolarmente ricercate, ma allo stesso tempo perfettamente coerente con le scelte più recenti intraprese nella sua carriera. Oggi Shiva scrive in modo semplice e immediato, sia che si parli di strada, sia che si parli di rivincita sociale, sia che si parli d’amore. Nonostante questo, la scrittura di Dark Love EP, oggettivamente parlando, risulta decisamente gradevole proprio per la sua volontà di catturare e raccontare l’emozione in modo puro e genuino, al di là di qualche cliché e qualche verso non proprio d’impatto.

L’inizio di strofa di Tanti Cuori, per esempio:

Quando sono solo, nella mia stanza molte volte fisso il muro
Sento che la mia coscienza chiede solo
Una ragazza dolce come miele
Coloro il mio destino mentre fumo
E ti sento dentro, non so come spiegarlo
Come un incantesimo, non so cosa mi hai fatto
Sono stufo di fingere di essere intatto
Hai fatto a pezzi il cuore di un bugiardo

è molto semplice ma anche molto efficace, perché qualsiasi ascoltatore riesce a rivedersi nella metafora del miele, nella similitudine dell’incantesimo e più in generale nella scena in cui Shiva si sta dipingendo.

Inoltre, bisogna aggiungere che Dark Love EP non è soltanto un Love EP, ma è uno Street-Love EP e questo risulta particolarmente evidente in X Sempre, la traccia dai toni più malinconici del progetto, e in Cose che non ho. L’immaginario del progetto, tra blocco, strada e “amici al TG”, è lo stesso di Dolce Vita: se la trama del film stavolta è diversa, il protagonista è il medesimo e anche l’ambientazione. È la coerenza di cui la carriera di Shiva ha bisogno, mancata in quello sventurato 2020 di Auto Blu.

Vale la pena, poi, citare anche qualche punchline sfiziosa dell’EP, fondamentale in cui Shiva sta trovando sempre maggiore confidenza:

Hai ferite profonde in un mondo superficiale (Tanti Cuori)

Adesso come un fotografo sto cambiando obiettivo (X Sempre)

Non so che vuol dire avere un’anima gemella
Visto che io un’anima non so nemmeno di averla (Cose che non ho)

Forse qualche opinionista potrebbe parlare di “frasi da Baci Perugina” ed è certamente vero che Shiva deve affilare la penna e renderla più tagliente e carismatica, ma bisogna riconoscere che queste punchlines sono in piena linea con l’istintività e la purezza della sua scrittura romantica e che pochi rapper, in Italia, possono vantare testi così dolci e teneri come quelli di Tanti Cuori e Sei qui.

A livello prettamente musicale, invece, si parla di un progetto davvero straordinario: a questo punto della sua carriera Shiva ha dimostrato un ventaglio di flow e melodie talmente ampio da renderlo davvero una garanzia di talento e qualità sulle strumentali. Lo stile è, come sempre, quello scolpito sullo stampo americano di Lil Baby, ma Dark Love EP è un progetto variegato, che alterna tinte fosche di pianoforte (Sei qui e X Sempre) a giri vivaci di chitarra (Tanti Cuori e Cose che non ho), fino alla UK drill di Pensando a lei e al sound afro della strepitosa Mujer con Madame.

Se si parla di musica, quindi di flow e scelta delle metriche, bisogna dire con grande chiarezza che Shiva ha realizzato solo strofe di grande livello: il suo stile è moderno, versatile e sostiene uno splendido equilibrio fra rap e melodia (l’esempio perfetto è lo strepitoso cambio di flow a 1:07 in Sei qui). Inoltre, il vero punto di forza del progetto, rispetto anche al disco Dolce Vita, è da ricercare nei sette meravigliosi ritornelli, ispiratissimi e dalle melodie sensazionali: da Sei qui e Tanti cuori a Niente da perdere e Cose che non ho, fino a Mujer, impreziosita da una Madame street e in grande rispolvero.

Dunque, a livello di scrittura e di musica, non c’è dubbio che Dark Love EP sia un progetto da promuovere, ma è chiaro anche che, a questo punto della sua carriera, da Shiva non ci possa aspettare solamente dei progetti composti da belle canzoni, ma qualcosa di più. Ciò che infatti si può criticare al nuovo EP di Shiva non è tanto una scrittura semplice e “da Baci Perugina”, ma la mancanza di un vero ordine, di un concept e un senso logico, elementi strutturali assenti anche in Dolce Vita e in Routine EP.

Ci si aspetta decisamente, da questo punto di vista, un bel salto di qualità: Dark Love EP, infatti, non è affatto una “sad love-(street) story” ma è un contenitore di brani slegati, scritti in momenti diversi e forse dedicati a ragazze diverse, con l’unica caratteristica comune del loro DNA romantico. La conclusione appare piuttosto scontata: Shiva è cresciuto molto e sta continuando a crescere nel modo giusto, il suo talento musicale è ormai una garanzia e il suo stile di scrittura è pienamente definito, che piaccia o meno. Dai suoi prossimi progetti, allora, ci si aspetta un salto di qualità sul piano della direzione artistica: i dischi dei grandi artisti sono viaggi, non contenitori, e se Shiva vuole essere un grande rapper deve imparare a curare un progetto a 360 gradi.

Vale la pena, in questa conclusione, provare a rispondere alle domande proposte a inizio articolo, per comporre così un “giudizio sommario” su Dark Love EP.

In che misura la svolta romantica di Shiva ha convinto?

La svolta romantica di Shiva ha convinto a tutti gli effetti: le sette canzoni di Dark Love EP hanno convinto per la loro scrittura ed entusiasmato dal punto di vista musicale, fra strumentali variegate e ritornelli ispiratissimi. Tuttavia, bisogna dire che se il concept e la struttura del progetto fossero stati curati con la stessa attenzione dedicata a copertine e videoclip dei brani, il risultato sarebbe stato ancora superiore.

Che implicazioni può avere Dark Love EP per la carriera del rapper di Milano Ovest?

Dark Love EP riscatta innanzitutto il passo falso di Routine EP, chiudendo un cerchio abbastanza importante per la carriera di Shiva. È il secondo progetto consecutivo a risultare così di qualità, dopo il CD Dolce Vita, e dimostra addirittura una crescita nei ritornelli e nella scrittura (basti confrontare il testo di Problema con quello di Pensando a lei). Inoltre – forse è questo l’aspetto più entusiasmante – Dark Love EP è un progetto di coerenza e continuità con lo stesso Dolce Vita, per immaginario e scelte musicali, come se fosse uno spin-off della carriera principale di Shiva, quella degli album veri e propri. Quest’EP implica dunque un miglioramento, ma non solo: le implicazioni principali sono relative all’importanza che rivestirà l’amore nei prossimi progetti discografici del rapper di Milano e più in generale alla sua apertura a nuove tematiche. Oggi sappiamo che Shiva non è soltanto un rapper zarro da strada o una trapstar da gioielli e denti d’oro, ma anche un sognatore dolce e romantico. Chissà quante altre sorprese potrà mostrare nei prossimi capitoli del suo percorso…

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