Analisi del testo: Cara Italia di Ghali

Perché Ghali è così importante?

Non si parla solo di dischi venduti, record di ascolti su Spotify, record di visualizzazioni su Youtube e chi più ne ha, più ne metta ma di un ruolo socio-culturale che, in questo ultimo periodo, il cantante italo-tunisino sta sempre di più ricoprendo.

Ghali ha pubblicato il 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz (meglio nota come giornata della memoria), un nuovo singolo dal titolo: Cara Italia, versione integrale del jingle che, il rapper di origini tunisine aveva precedentemente realizzato per gli spot pubblicitari di una nota compagnia telefonica, Vodafone.

Prodotta da Charlie Charles, “Cara Italia” è, a detta dello stesso Ghali, una lettera al nostro paese sotto forma di canzone.

Quel messaggio sui social che tanto ha fatto parlare …

Di ritorno dal suo primo viaggio in America, 24 gennaio, il giovane cantautore affida ad un post su Instagram la sua lettera aperta all’Italia, proprio in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo.

Spero però che tu non ti offenda per aver risaltato i tuoi difetti, sappiamo tutti che sei bellissima ma questo serve a migliorarsi” scrive il rapper sul social network.

Figuratevi, criticare l’Italia in un periodo storico del genere è come sparare sulla croce rossa. In più, se queste parole sono scritte da un ragazzo che, per molti, è considerato un immigrato (pur essendo nato a Milano), le problematiche del nostro paese passano sempre di più in secondo piano e il ” tornate a casa tua” diventa insistentemente quel motivetto ridondante che scandisce le nostre giornate.

Molti, sul web, hanno visto questo post come inaccettabile, una vera e propria “mancanza di patriottismo” e “amor di patria”, come avrebbe detto qualcuno di un’altra epoca che speriamo di continuare a solo ricordarci, per non doverla rivivere.

Il ragazzo continua:

Non parlarmi più di confini e non ti parlerò più con diffidenza. Non sentirti inferiore e io mi sentirò all’altezza. Non vedermi come un nemico e io ti vedrò come una sorella, un’amica, una mamma. Spero che tu possa prendere in considerazione le mie parole”.

Confine, per Ghali, non si limita al concetto universale che tutti noi abbiamo in mente quando sentiamo nominare questa parola ma, alla separazione fra le genti, intese come umanità, e alla diffidenza che questi creano all’interno della società stessa ed è alla base dello sfilacciamento del tessuto sociale .

I confini sono illusori. Tratti di gesso calcati su una terra che di loro non sa neanche l’esistenza.

Aldilà di chi crede in modo del tutto antiscientifico alle razze o sogna complottismi sul piano Kalergi, che si voglia o meno, l’umanità è tutta unita sulla stessa barca, “uniti nelle diversità”, citando il motto dell’Unione Europea. Spetta solo a noi navigare verso un senso comune.

Dal punto di vista darwiniano non dovremmo mai sognare un’uniformità culturale ma una globalizzazione delle diversità senza la stretta necessità di doverci “costruire un nemico”, come dice il buon Umberto Eco.

ANALISI DEL TESTO:

Un po’ italiano, un po’ tunisino
Lei di Portorico, se succede per Trump è un casino

A Porto Rico è stato avviato l’iter legislativo, in seguito a referendum popolare, che potrebbe trasformare l’isola nel 51º stato degli Stati Uniti, il cui presidente attuale è Donald Trump. Una relazione fra il rapper italiano di origini tunisine e una ragazza  portoricana può quindi risultare tediosa a Trump, avverso all’immigrazione, soprattutto da parte di persone di fede musulmana.

 

Ma che politica è questa?
Qual è la differenza tra sinistra e destra?

Il cesso è qui a sinistra, il bagno è in fondo a destra

Nel testo, Ghali cita anche la canzone “Destra-Sinistra” di Giorgio Gaber. Non è solo un’apparente satira, ma anzi una fotografia estremamente realista dello stato culturale e politico del nostro Paese, che ancora oggi ci rappresenta a 360 gradi. Il testo di Gaber è attualissimo ancora oggi nonostante sia stato scritto nel 1994, e poi ripubblicato nel 2001. Allora il neo populismo non era ancora nato ma già il cantautore milanese aveva previsto la perdita di identità di questi due schieramenti ideologici e la grande confusione politica conseguente.

Cambiano i ministri, ma non la minestra

Riprendendo la strofa precedente, Ghali afferma che spesso in una nazione i volti della politica variano con il tempo, promettendo di volta in volta idee innovative e ipotetiche rivoluzioni, mentre in realtà non cambiano proprio nulla e ogni cosa rimane statica e uguale al passato.

C’è chi ha la mente chiusa ed è rimasto indietro
Come al Medioevo

Nella nostra società è radicato il concetto che il Medioevo sia sempre stato un periodo oscuro e dominato dall’ignoranza. Ghali compara quindi il Medioevo con quelle persone che hanno la mente chiusa e sono rimaste indietro nelle idee e nel pensiero, non accettando i pensieri che caratterizzano il presente.

Il giornale ne abusa, parla dello straniero come fosse un alieno
Senza passaporto, in cerca di dinero

Il mass media e la propaganda politica cavalcano l’onda della paura come modo più semplice e immediato per ottenere consensi. Terrorizzare le persone parlando loro degli stranieri come se fossero degli alieni ed invitandole a difendersi da questa invasione é ormai un’abitudine delle testate giornalistiche.

Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge

Fuori dal gregge, che scrive: “Scemo chi legge”

Provenendo da due culture estremamente diverse, Ghali si è ritrovato nel corso della sua vita a dover farle proprie entrambe. Nella società di oggi, ciò non viene considerato come un valore aggiunto ma anzi una discriminante. Così non è raro l’essere esclusi dal pensiero comune (fuori dal gregge) che considera scemo chi legge e si informa.

Oh eh oh, quando mi dicono: “Vai a casa!”
Oh eh oh, rispondo e dico: “Son qua”

“Vai a casa” o meglio, “Tornate a casa tua” è il motivetto che più abbiamo sentito nel corso di questa campagna elettorale. Ghali, così, lo ripropone come ritornello della sua canzone, con gli occhi di chi, nel corso di tutta la sua adolescenza, si è sentito dire queste parole per le sue origini  e i suoi lineamenti poco “italiani”. Ma cos’é che rende “italiano” l'”italiano”?

Sono valori senza valori, valori con i quali si nasce e non si ha nessun merito a posse e che vengono utilizzati da chi ha ben altro da rivendicare come discriminante tra le persone.

Prima di lasciare un commento, pensa

Internet dovrebbe essere il territorio per eccellenza della comunicazione ma, ultimamente, viene utilizzato come veicolo della discriminazione e dell’incomunicabilità, diventando, così, uno sfogo becero della ressa e dell’odio.

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