Non sempre tutti hanno ciò che si meritano. La meritocrazia nella società odierna è un concetto un po’ vago: la maggior parte della gente fa fatica ad emergere ma da un momento all’altro può arrivare qualcuno che come un fulmine a ciel sereno riesce a migliorare drasticamente la propria condizione di vita.
Forse Mondo Marcio fa parte della categoria di persone che non ha mai ricevuto i meriti che gli spettavano. In fondo è stato uno dei primi rapper a portare “l’America in Italia” e il suo stile sulla base è uno dei più originali in circolazione.
Il successo troppo repentino avrebbe potuto stroncargli la carriera: a sedici anni non sempre si è lucidi per prendere le scelte migliori per il proprio futuro. Invece l’artista milanese è ancora qua, ovviamente non è al top delle classifiche Spotify ma i suoi dischi vendono ed anche “Magico” sta ottenendo un ottimo riscontro da parte dei fan.
Il disco è un viaggio abbastanza intenso. Inizia con dei banger, passa per brani introspettivi e canzoni d’amore e finisce con un freestyle che mette in risalto la sua tecnica. I testi sono il vero punto di forza dell’album come anche del suo percorso, storicamente parlando. Basti pensare che è arrivato al successo con “Dentro una scatola“, un cult nazionale del genere conscious. Qui invece consiglio fortemente l’ascolto di “Desideri” che descrive il suo stato d’animo nel migliore nei modi il suo stato d’animo. L’unico lato negativo è la title track che, nonostante la partecipazione di Gemitaiz, risulta un brano insipido rispetto allo standard del progetto.
C’è chi fa musica per essere ricordato nel tempo e per lavorarci più a lungo possibile, il Marcio ha ancora cose da dire ed incarna perfettamente questa descrizione di artista.