“Vera Pelle” fra barre, serate e sperimentazione musicale – La nostra chiacchierata con Nex Cassel

Abbiamo chiamato Nex Cassel, per chiacchierare del suo nuovo, terzo disco “Vera Pelle”, uscito il 8 gennaio 2021 e sua prima uscita per l’etichetta RP Music Entertainment Empire.

Intervista a cura di Sergio Mattarella:

Sergio: Ciao Nex! Il tuo disco, Vera Pelle è la prima uscita rap di questo 2021 e questa è la prima intervista di Raphaolic nel 2021. Sono molto contento di avere la possibilità di iniziare l’anno con una chiacchierata con te, che sei uno dei pilastri del rap fatto in una certa maniera. Tu come hai percepito il fatto di avere pubblicato il primo disco dell’intero anno?

Nex Cassel: Ciao Sergio, piacere di conoscerti. Mi sono accorto di recente, in quest’ultima settimana, di aver pubblicato il primo progetto del 2021, però non ho ci ho badato più di tanto, forse perché non do molto peso al calendario.

Sergio: Il tuo ultimo disco era stato Rapper Bianco, del 2016, e si era un po’ diffusa la credenza che avresti smesso di pubblicare album. C’è stato davvero un momento in cui hai pensato che non avresti mai più realizzato un CD con Spenish?

Nex Cassel: Fai bene a specificare che Rapper Bianco era il mio ultimo progetto con Spenish, perché dal 2016 a Vera Pelle sono usciti Doppio Taglio con Er Costa, Lo Ve con E-Green, il disco di Adriacosta e tante produzioni per altri artisti. In realtà io non avevo mai dichiarato che Rapper Bianco sarebbe stato il mio ultimo album, ma mentre lavoravo a Vera Pelle avevo detto che lavorare a un progetto così importante, magari ottenendo anche un riscontro limitato, era un impegno pesante. Il discorso, comunque, è stato un po’ frainteso, non ho mai affermato di volere smettere con gli album con Spenish.

Sergio: E qual è stato l’aspetto più faticoso della lavorazione di Vera Pelle?

Nex Cassel: In realtà fare musica è sempre un piacere e lavorare ad album come questo anche, mentre altre attività collegate al disco possono risultare un po’ meno entusiasmanti. Per esempio comprendo la necessità di uno shooting o di dovere girare un videoclip, mi piace anche lavorarci, però non è certo la parte del mio lavoro che mi stimola maggiormente.

Sergio: Personalmente, quando ho ascoltato Vera Pelle, sono rimasto piacevolmente sorpreso. Mi aspettavo un tipo di sound “alla Lo Vee invece mi sono trovato davanti un disco molto vario, con sonorità più tradizionali per la tua carriera ma anche con altre molto sperimentali, come quelle di Serata Lunga e Colla. Forse si tratta del progetto più particolare della tua carriera?

Nex Cassel: Diversi ascoltatori hanno sottolineato questo aspetto di Vera Pele, forse perché il suo diretto precedente era Lo Ve con E-Green.

Sergio: Che avevi prodotto interamente tu!

Nex Cassel: Esattamente! Io però credo che l’eccezione sia Lo Ve per la mia discografia: i miei dischi con Spenish sono da sempre un po’ più sperimentali e mischiano vari generi… Soprattutto sono realizzati per suonare attuali, moderni, per rispecchiare il loro periodo storico; il joint album con E-Green, invece, è volutamente un ritorno agli anni ’90. È Lo Ve l’anomalia, quindi in un certo senso il mio disco più sperimentale.

Sergio: Come viene realizzato un pezzo particolare come Serata Lunga? Nasce prima il sound e ti fai ispirare dalla strumentale o il beat è su misura per il racconto che hai in mente?

Nex Cassel: In particolare, quel brano suona come suonavano alcune vecchie canzoni di Timbaland, quando produceva per Missy Eliott, con il ritornello che cambia un po’, quasi “decolla”. Per rispondere alla tua domanda ti dico che quando lavoro con un produttore eclettico come Spenish, capace di cimentarsi in generi diversi, mi lascio spesso guidare dai suoi input e dalle sue proposte. In questo caso, infatti, il brano nasce dalla sua passione per la musica di Timbaland e da una sua strumentale che mi ha stimolato molto.

Sergio: È lo stesso processo creativo che ha portato a Colla?

Nex Cassel: Per Colla, invece, volevo fare un pezzo che fosse “da fattanza“, sulla scia di Fattanza Blu dei Sangue Misto, e nonostante l’argomento sia iper-sdoganato, credo che la canzone sia molto particolare. Ha un mood per cui anche se non hai fumato sembra quasi che tu lo abbia fatto ed è ispirata un po’ allo stoner rock, che apprezzo anche da ascoltatore.

Sergio: Nonostante sia uscito in un periodo così particolare, Vera Pelle è un disco che racconta di serate, di vita notturna, di locali e di feste: immagino che tu lo abbia scritto prima di quest’anno di quarantene, sbaglio?

Nex Cassel: Sì ho cominciato a scriverlo prima del 2020, anzi a essere preciso era quasi completo nel periodo del primo lockdown, salvo qualche eccezione.

Sergio: Oggi, dopo questo periodo di chiusura e di restrizioni, riusciresti a scrivere un album di questo tipo?

Nex Cassel: A essere sincero, durante la prima quarantena ho avuto la possibilità di lavorare ad alcuni progetti che avevo in sospeso e di rendere il mio tempo produttivo, mentre durante questo secondo periodo, più incerto ma comunque di chiusura, ho passato dei mesi molto poco stimolanti e ho lavorato davvero poco alla musica. Per quanto riguarda ciò che dicevi prima su Vera Pelle: sì, effettivamente è un album che ruota intorno alla descrizione di serate e di feste e che si sofferma su momenti legati a queste, come postumi del giorno dopo o incidenti di varia natura che possono capitare. Forse non lo definirei un album party, però la chiave è sicuramente la vita notturna.

Sergio: Soprattutto è un disco di barre, di punchlines e di incastri, come dicevo prima di rap fatto seguendo alcuni crismi… In particolare mi ha entusiasmato l’attacco di Vita In Tuta:

Io non esco a prendere aria 
Casomai esco a prendere Air Max

che trovo leggendaria. Qual è la tua “rima da incorniciare”?

Nex Cassel: È difficile sceglierne una, così su due piedi, ma in Serata Lunga c’è:

Cambia latitudine o cambia l’attitudine

che è particolarmente di impatto. Devo essere sincero però: questa è un regalo di un mio amico che non rappa, ma ogni tanto scrive delle barre come questa. Credo che se questo tipo di wordplay sia parte essenziale della mia musica, quasi il suo senso stesso: se uscisse un mio brano senza questo tipo di barre dubito che i miei ascoltatori sarebbero soddisfatti…

Sergio: Secondo me anche per te sarebbe davvero poco stimolante scrivere un testo del genere…

Nex Cassel: Assolutamente! Non riuscirei mai ad approcciarmi alla musica con una scrittura basic e secondo me se lo può permettere solo chi vuole trasmettere messaggi di un certo peso. Lì è chiaro che lasci da parte rime fighe e giochi di parole e compensi con il significato, con il contenuto, e magari anche con le melodie. Io credo di essere apprezzato per quello che dico, ma soprattutto per come lo dico.

Sergio: Prima dell’uscita del disco, ho notato che hai pubblicato una storia in risposta a una domanda di un fan che ti chiedeva: “Farai mai un disco conscious?”. Tu hai risposto, con un velo di ironia, “Spero di no“. Però in Vera Pelle racconti la tua vita in modo molto sincero, quindi il confine fra i due generi forse è davvero sottile, no?

Nex Cassel: Per conscious rap, interpretando il concetto in maniera canonica, si intende l’approfondimento di un certo tipo di tematiche impegnative e la ricerca di un sound che strizza l’occhio al soul, quindi da questo punto di vista resto molto lontano da quel tipo di musica. Common e Kendrick Lamar sono conscious e sono personalità di un certo calibro… Io sono convinto che per parlare di tematiche sociali o politiche serva una preparazione forte, altrimenti si diventa superficiali. Io non mi sento preparato a tal punto da poter affrontare certi argomenti, al contrario di molti colleghi. Ricordo degli interventi politici di Jovanotti, qualche anno fa, anche difficili da commentare: se un artista non ha una dialettica sufficiente o una preparazione sufficiente, alcuni discorsi diventano più grandi di lui. Il ragionamento può essere applicato anche più in generale, perché, secondo me, un artista dovrebbe affrontare prevalentemente argomenti che gli appartengono.

Sergio: Sono d’accordo con la tua analisi Nex. Possiamo applicare lo stesso ragionamento a tanti finti gangsta-rapper, no?

Nex Cassel: Certo! È più o meno lo stesso discorso.

Sergio: I featuring di Vera Pelle sono stati una sorpresa per tutti: cinque rapper under 30 e cinque collaborazioni inedite per la tua discografia…

Nex Cassel: Sì, avevo collaborato con Nitro nel secondo Bloody Vynil e con Dani Faiv in un singolo di Spenish, quindi era la prima volta che potevo ospitarli in un mio disco. È stato come collaborare per la prima volta con tutti e cinque.

Sergio: Queste connessioni nascono dalla ricerca di stimoli nuovi? Dalla volontà di confrontarti con artisti molto diversi da te?

Nex Cassel: Sì, ma soprattutto erano le persone giuste per quei pezzi. Ho realizzato Ottagono e Slow Food lavorando in studio rispettivamente con Izi e Nitro, mentre le altre tre canzoni sono state sviluppate a distanza. Il beat di Cose nostre era perfetto per Dani Faiv e quello di Tutto passa era perfetto per Drefgold, così io e Spenish abbiamo deciso di chiamarlo.

Sergio: Il featuring con Dref ha spiazzato un po’ tutti…

Nex Cassel: Eh, ma bisogna fare anche queste collaborazioni divertenti, anche per uscire dalla propria zona di comfort, no?

Sergio: Anche perché il risultato è di livello! La stessa strofa di Drefgold è stata apprezzata da tanti ascoltatori solitamente molto critici nei suoi confronti…

Nex Cassel: Secondo me il pezzo è riuscito molto bene… Considera che quando realizzo un disco tengo sempre molto al suo equilibrio complessivo e secondo me questi featuring impreziosiscono il progetto. Aggiungono un valore!

Sergio: Ho percepito anche, da parte degli ospiti, la volontà – e anche l’impegno – di stupirti e di tenere testa a un rapper forte come te. Dani Faiv e Nitro, per esempio, sono stati molto brillanti! Tu hai notato questa loro decisione?

Nex Cassel: Sì, ho notato un grande impegno, ma ritengo comunque che non si siano snaturati e che fossero molto a loro agio nei pezzi. Mi ha divertito molto il fatto che, nonostante questi ospiti siano degli hitmaker, non mi sia mai passata per la testa l’idea di realizzare delle hit con loro. Proprio per questo le tracce si incastrano così bene nell’album.

Sergio: Infatti da Tutto Passa mi aspettavo un pezzo con il ritornello cantato e invece…

Nex Cassel: E invece paradossalmente la traccia con più melodie del disco è Slow Food per il ritornello di Nitro.

Sergio: Per concludere, vista la quantità di progetti paralleli che porti avanti, volevo chiederti: nonostante Vera Pelle sia appena uscito, stai già lavorando a qualcosa di concreto?

Nex Cassel: Io e Spenish siamo già al lavoro sul disco che seguirà la saga di Come Dio Comanda, Rapper Bianco e Vera Pelle, e inoltre sto realizzando un producer album, già arrivato ad uno stadio di lavorazione abbastanza avanzato. Sarà boom bap, anche per tracciare una linea fra i miei progetti da rapper e da producer. In passato, infatti, producevo diversi generi di musica, più o meno tutti quelli che apprezzavo da ascoltatore, mentre oggi, potendo lavorare con un artista completo come Spenish, mi focalizzo su questo tipo di sound, che mi diverte più degli altri.

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