L’analisi di Allenamento 4 – Plaza è sempre più un fuoriclasse

Fuoriclasse (o fuòri classe) locuz. usata come agg., invar. – Di persona (o anche, ma meno comunem., di animale o cosa, per es. un veicolo) che ha qualità o dà prestazioni eccezionali, tanto da poter essere ritenuto al di sopra di ogni classifica.

Avevo scritto in un mio articolo molto recente che se si prendono dieci ascoltatori di rap italiano e gli si chiede di scegliere il miglior Allenamento di Capo Plaza, almeno nove di questi diranno che il migliore è senza dubbio il secondo, quello che si apre con quel leggendario “Mettimi l’autotune“. Oggi non sono così tanto sicuro che avrei potuto scrivere le stesse parole, vista l’uscita di uno straordinario Allenamento 4 in cui il giovane fuoriclasse sembra aver alzato il livello non solo della saga, ma della sua intera carriera.

A un certo punto del brano, rappa:

Il mio frero deve lavorare, quindi taglia borse con un taglio netto
Plaza baby, faccio il pallonetto

ma l’aggressività dei suoi mille flow ricorda piuttosto una conclusione secca e potente, di quelle che sbattono sulla traversa con la stessa violenza con cui la sua voce impatta il kick di un duo di fenomeni della produzione, Ava e Mojobeatz. Allenamento 4 è dinamite, è aggressività ed esplosività, è rime assassine e flow killer. Non è un pallonetto, è un poderoso tiro di collo che si incastra nel sette, e – mi perdonerà la fede milanista di Capo – mi viene davvero difficile risparmiarmi il paragone fra il suo attacco a spaccare in due la strumentale:

Ora inizio
Mi vogliono solo perché ho vinto

e questo missile terra-aria di Francesco Totti contro la Juventus. Credo che solo un’immagine del genere possa rendere idea della forza bruta con cui Capo Plaza ha devastato il beat di Allenamento 4.

Allenamento 4 è il brano più lungo della tetralogia, per un totale di 2 minuti e 50 secondi contro la media di 2 e 36 dei primi tre episodi ed è anche l’unico allenamento – fin qui – inserito all’interno di un progetto discografico. Già da queste due differenze con gli altri tre freestyle, si coglie l’importanza e l’impatto epico della canzone di Plaza, che non solo ha sostenuto brillantemente le pesanti aspettative dei primi tre brani, ma ha alzato addirittura il livello, preparando il terreno a Plaza nel miglior modo possibile.

Qualcuno, fra pubblico e critica, ha giudicato negativamente Allenamento 4, sottolineando con tono dispregiativo l’eccessiva ripetizione tematica dell’artista nelle sue canzoni. Viene da chiedersi cosa si aspettassero questi ascoltatori e questi opinionisti da un rapper che ha come punti di forza flow, musicalità e barre granitiche e soprattutto da una saga che già da titolo presagisce degli esercizi di stile… Criticare un brano del genere per il suo contenuto è assurdo e davvero fuori-luogo: forse certe volte servirebbe ascoltare la musica e godersi il talento, invece di dover trovare difetti a tutti i costi per partito preso.

È innegabile che in Allenamento 4 Capo Plaza sia stato straordinario: ha fatto letteralmente ciò che voleva sul e i suoi cambi di flow, le sue sterzate, le sue impennate e le sue derapate sono da manuale. Vediamo qualche esempio:

  • Al minuto 1:27, dopo una serie di versi auto-celebrativi e di stampo gangsta, Plaza ferma per un attimo il fuoco di rime, non per prendere fiato, ma per un urlo da guerriero, a cui si aggancia il verso immediatamente successivo:

Tiro da tre alla Kobe Bryant

che sbatte sul kick con la stessa forza con cui un tiro da tre impatta il tabellone prima di entrare nel canestro. Ancora una volta, siamo nell’ambito dei gesti tecnici: la conclusione di collo di Totti, il tiro da tre di Bryant, il “dritto mancino” di Nadal e la sterzata di Capo Plaza. Notate il dettaglio: il rapper è talmente a suo agio nell’utilizzare l’autotune che canta “Ballin graffiando la melodia, con una cattiveria che sembra davvero mettere in pericolo l’integrità della strumentale.

  • A 1:42, dopo una serie di versi lunghi e di note trattenute, Plaza accelera di colpo, con la quartina:

Metto le Maison Margiela sul tavolo
Otto commando, sono bello carico
Avevo quattro fisso in matematica
Ora ho più numeri di un matematico,
Adios
Mi manda fuori se è la città
Plaza è il mio nome tu un maricon

caratterizzata da una metrica AABABA (un suo classico) e da una rima, quella sulla matematica, tanto scontata quanto coerente con il suo immaginario. A questo proposito, va sottolineato che quando si criticano testi come quello di Allenamento 4 si tende a trascurare il loro impatto dal vivo: alcune rime particolarmente grezze possono poi rivelarsi quelle più coinvolgenti per il pubblico in un concerto. Spesso tanti opinionisti tendono a trascurare questo tipo di analisi.

  • Il verso a 2:54, in cui l’autore si prende i pieni meriti di aver reso grande Salerno, la sua città d’origine, con un tono tanto arrogante quanto giustificato dalle circostanze, è stato interpretato dai più come una stoccata all’ex socio Peppe Soks, che aveva già attaccato molto pesantemente in Look Back At Me. A questo punto c’è veramente poco da dire: Peppe deve rispondere al fuoco e il modo più appropriato, vista la violenza delle barre del collega, è chiaramente una diss track. Sarebbe molto interessante vedere due ottimi interpreti come Soks e Plaza sfidarsi a suon di barre e contendersi così il rispetto di Salerno. Vedremo se l’autore di Stella Del Sud avrà il coraggio di sfidare Capo a un confronto del genere.
  • L’outro di Allenamento 4, che inizia al minuto 3:36, è caratterizzato da un flow completamente diverso da quelli delle strofe, molto più melodico e cantilenante, e addirittura da un conteggio degli allenamenti fin qui realizzati, come a dichiarare: “Su questo beat posso fare qualunque cosa mi passi per la testa e spaccherei comunque”. Ha ragione, perché anche questa nuova soluzione musicale è efficacissima e stupisce ancora una volta l’ascoltatore:

Sopra l’onda io resto fresco
Allenamento, fumo più di quello che peso
Mami, mami chiama, dice: “È valsa l’attesa”
Inutile che chiami ora che tocco il cielo, yeah
Uno, due, tre, quattro
Uno, due, tre, yeah

Fra l’altro, la serie di versi nasconde una punchline geniale, spiegata in modo eccezionale da Genius Italia:

In genere durante gli allenamenti fisici si alza il “massimale”, cioè il peso massimo che una persona può alzare. Però l’allenamento di Capo Plaza è diverso, infatti lui si allena fumando più di quanto pesa, superando il suo massimale.

Risulta chiaro dall’analisi, quindi, che si sta parlando di una canzone stellare e forse (è presto per dirlo) si potrebbe addirittura affermare, senza esagerare, che sia il brano rappato meglio dell’intera discografia di Capo Plaza. Se è solo l’antipasto di Plaza, venerdì prossimo rischiamo davvero di essere travolti da un album stratosferico.

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