Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, è il nuovo big della scena partenopea. Tutti oggi lo conosciamo per la hit estiva M’manc, che sta spopolando tra le classifiche delle principali piattaforme musicali italiane. Ma qual è stato il percorso artistico di questo giovane ragazzo del 2000?
Innanzitutto una parola, anzi un quartiere: Secondigliano. Località che Geolier porta nel cuore, ma sopratutto nel nome; infatti Geolier in francese significa secondino, che è il nome degli abitanti del rione partenopeo. Emanuele nasce come freestyler e inizia a registrare i suoi primi pezzi mentre lavora nella fabbrica di lampadari del fratello. Il primo singolo da lui pubblicato si chiama P Secondigliano, in collaborazione con Nicola Siciliano; giusto per rimarcare il senso di appartenenza al quartiere dove è nato e cresciuto. Dopo il successo di questa canzone iniziano ad uscire tutti i singoli precedentemente registrati. Geolier vanta un esordio come pochi nel rap game, visto che il pezzo è diventato virale con un giorno, stando a quanto dichiarato da Geolier stesso. La canzone adesso ha 25 milioni di visualizzazioni su Youtube, risultato ai limiti dell’impossibile per uno sconosciuto come era il rapper all’epoca.
La curiosità: il video è stato girato, stando a quanto dichiarato dall’artista, con una telecamera da 20 euro e il ritornello, invece, è stato scritto su un pezzo di carta, mentre lavorava nella fabbrica di lampadari del fratello.
Secondigliano è conquistata, adesso tocca a Napoli. Dopo aver fatto uscire altri singoli inizia a conoscere i big della scena partenopea. Al suo primo live a Napoli fa la conoscenza di Chiummariello, patrono dei rapper napoletani, il quale gli fa conoscere Luchè che lo mette subito sotto contratto. La prima collaborazione di spessore arriva però con Emis Killa, di sicuro non l’ultimo arrivato.
Il pezzo sfonda e arriva il momento del disco. Per l’occasione Emanuele fa un viaggio a New York, dove registra 70 pezzi, praticamente 3 dischi. Per un ragazzo che rappa da un anno un album diventa una grossa fatica, pero Emanuele è stato all’altezza e lo ha consacrato nella scena napoletana. Il titolo, omonimo dell’artista, rispecchia la volontà di Geolier stesso di emergere da solo per dimostrare il suo valore; non a caso i feat, anche se di qualità pregiata (Luchè, Gue ecc..) non oscurano il talento cristallino del rapper napoletano. Napoli è stata conquistata, prossimo passo, l’Italia. Ed è qua che arriviamo ad oggi, con la repack di Emanuele e il singolo in collaborazione con Sfera e Shablo che tutti conosciamo.