Nelle “pagelle del 2022” si commenta e si valuta da 1 a 10 il percorso effettuato da un rapper italiano quest’anno. Oggi si parla di VillaBanks.

Artista: VillaBanks
Voto: 7
La pagella:
Pagellone del rap italiano: episodio 17, si parla di VillaBanks. Nel 2020 avevamo premiato il rapper di “Rompo” con un 8, ritenendolo una delle novità più interessanti del rap italiano, ma nel 2021 lo avevamo valutato con un deludente 5, avendolo visto incastrato in un personaggio piuttosto limitante, quasi una macchietta.
Quest’anno, però, Villa si è rialzato con un album, “Sex Festival”, pubblicato a settembre, che ha convinto ben più del doppio mixtape, “Filtri+Nudo”, rilasciato l’anno scorso. “Sex Festival” è un progetto uscito in sordina, senza grande clamore o peso specifico, ma di brillante caratura: ha un tappeto sonoro morbido e unico nel suo genere e vede una scrittura molto più simile a quella apprezzata in “El Puto Mundo”, rispetto a quella troppo caotica della produzione dell’artista nel 2021. “Sole di fine estate” è un’ottima intro, “Jamaica” è un brano che conferma le doti musicali di Villabanks in modo entusiasmante, “Essere Me” con Tananai è il vero gioiellino del disco e più in generale si tratta di un progetto coerente, uniforme e privo di filler.
Non è l’unica traccia della musica di VillaBanks nel 2022: ha pubblicato anche un EP piuttosto trascurabile “La Filosofia”, che lo faceva incontrare con il raggaeton con risultati negativi, la mega-hit “Tete” in cui il rapper giocava certamente un ruolo secondario rispetto a Medy ma comunque dai risultati notevoli e, infine, featuring come “Almeno se si litiga scopiamo”, “Diamanti RMX”, “Estranei”, “Mayday” e “Marmellata”, in cui venivano dimostrati costantemente i suoi ottimi rapporti con i colleghi e il suo stile unico e inimitabile.
VillaBanks, nel 2022, è un rapper molto promettente, con alle spalle una discografia ricca di ottime canzoni ma anche di passi falsi, ma che al momento decisivo ha pubblicato un progetto molto convincente, musicalmente e concettualmente, mostrandosi più maturo rispetto all’anno passato.
Il voto al suo anno, infine, è un buon 7, risultato della pubblicazione di un buon album ma anche di un’incostanza dovuta all’inesperienza. La direzione, però, è sicuramente quella giusta.