Nelle “pagelle del 2022” si commenta e si valuta da 1 a 10 il percorso effettuato da un rapper italiano quest’anno. Oggi si parla di Paky.

Artista: Paky
Voto: 10 e lode
La pagella:
Quinto episodio del pagellone: da Genova ci spostiamo a Rozzano, dal conscious rap di Bresh al gangsta-rap di Paky.
È importante fare delle premesse: fino all’anno scorso Paky era un rookie con appena 5 singoli all’attivo e qualche featuring. Si era trattato di banger di grande successo, sì, ma erano comunque soltanto 5. Oggi Paky è un volto copertina del rap italiano, è uno degli artisti più ascoltati del nostro paese ed è il simbolo per eccellenza di gangsta rap, di strada e di credibilità.
Il suo disco d’esordio, uscito quest’anno, è stato Salvatore: un disco stellare, introdotto da una traccia struggente e diviso successivamente in due da una skit. La prima parte del progetto è stata una collezione di banger prodotti dai beatmaker più forti d’Italia: dalle hit Blauer e Auto Tedesca a Pascià, Star e No Wallet. La seconda parte, però, squarcia il telo sull’anima di Paky, aprendo una serie di racconti e di riflessioni del tutto impensabili per un artista gangsta-rap come lui.
Da Fuori Piove a Vita Sbagliata, fino a Vivi o muori, Comandamento e Mi manchi, i testi della seconda metà di Salvatore sono grezzi, ruvidi e polverosi, ma sono incredibilmente emozionanti e fanno venire fuori un vissuto difficile e una sensibilità da lacrime agli occhi. Anche un gangster piange. Anche un gangster può scrivere testi da brividi.
Non è finita qua: Paky non è soltanto cresciuto oltre ogni limite dal punto di vista tecnico, metrico, di ritornelli, di rime e di scrittura, ma ha aggredito la scena a morsi, imponendosi in featuring di altissima qualità come Giorni Contati, Prodotto, Che Stai Dicenn, Copacabana RMX e L’amore e la violenza.
Non sazio, Paky ha scelto di confrontarsi anche con un territorio musicale nuovo: quello della drill. La recentissima repack Salvatore Vive, ospita banger esplosivi e metallici come Belen e Sharm El Sheik, ma anche una poesia come Onore e rispetto e il brano dalle ritmitch marsigliesi La Bellavita con Jul.
Insomma: la costanza, la qualità, la fame, il miglioramento, le idee e l’unicità di Paky vanno premiate. Sembra incredibile che l’anno scorso aveva solo 5 singoli all’attivo! Il voto di Paky non può che essere 10 e lode.