Nelle “pagelle del 2022” si commenta e si valuta da 1 a 10 il percorso effettuato da un rapper italiano quest’anno. Oggi si parla di Nashley.

Artista: Nashley
Voto: 7,5
La pagella:
Terzo capitolo del pagellone del 2022: è il turno di Nashley, artista vicentino che quest’anno abbiamo avuto il piacere di intervistare in occasione dell’uscita di “Osiride“, il suo secondo album.
Nashley, reduce dalla mega-hit del 2021 “Giovane e Triste” che gli è valsa il Premio Lunezia per il valor musical-letterale, ha pubblicato un disco che, per larghi tratti, ha stupito e incantato.
“Osiride” è stato certamente penalizzato da una strategia che ne ha spezzato l’uscita in diversi capitoli, ma si tratta di un progetto unico, di grande qualità e molto sperimentale, in cui la personalità di Nashley viene fuori in modo luminoso e splendente.
Nel 2018 usciva “Real” e Nashley si presentava al mondo come un giovanissimo trapper di strada. Quattro anni dopo, ha tolto il velo e il suo nuovo album riflette davvero la sua anima e la sua personalità. Infatti, le tonalità di “Osiride” sono morbide e votate al canto piuttosto che al rap, non disdegnando comunque episodi come “Fuori città” con Jake La Furia. Inoltre, le perle del progetto sono davvero tante, fra la hit sotto-traccia “Senza Vertigini” a “Rosa“, passando ovviamente per “Giovane e triste“, “Perdermi di nuovo” con Anna Tatangelo e la divertentissima “Baby la smetti” con Tancredi.
Si parla, comunque, di un progetto che numericamente non ha permesso a Nashley di fare uno step-up o di raggiungere i risultati delle sue hit più famose, fra cui “Quanto freddo fa” e “Cenere”, ma un riscontro del genere va anche spiegato attraverso la personalità sobria e mai fuori dalle righe dell’artista. Si può dire che questo, per il vicentino, sia stato l’anno per mettere davvero le basi di quella che sarà negli anni la sua carriera, pubblicando finalmente un disco che ne rispecchia il DNA umano tanto quanto quello artistico.
Il voto in pagella è un 7,5, da accompagnare con un invito a dare un secondo ascolto a “Osiride”. È uno di quei dischi che bisogna ascoltare più di una volta, per apprezzarlo davvero.