Ghali: concerto spagnolo a Madrid – Il report dell’European Club Tour

Cosa c’è di più esotico di andare a vedere il concerto di un artista con cui si è cresciuti in una capitale europea, sfruttando le possibilità che offre un Erasmus di quattro mesi? “Niente”, risponderebbe un qualsiasi appassionato di rap italiano ed è con questa mentalità che nasce questo report: il resoconto di un live di nicchia, a cui non si è stati invitati ma a cui si è andati, invece, per puro piacere: la data a Madrid dell’European Club Tour di Ghali.

Il concerto di Ghali nella capitale spagnola (ultima tappa del suo tour europeo) si è svolto, al contrario di molti suoi live italiani come il suo ultimo “kolossal” a Milano, in un piccolo club nascosto nella Gran Via. Per chi non fosse familiare con Madrid, la Gran Via è la strada principale che attraversa il centro, costellata di luoghi turistici, di ristoranti e, ovviamente, di locali notturni come la Sala Cool in cui ha suonato il rapper italiano.

Addentrandosi – o meglio, scendendo – nella Sala Cool, ci si accorgeva immediatamente che il concerto di Ghali a Madrid aveva creato una situazione senza dubbio particolare: se il pubblico dell’artista in Italia è eterogeneo e accoglie spesso bambini e adulti, gli spettatori dei suoi concerti all’estero (specialmente se suona nei club) sembrano essere invece veri appassionati di rap, tutti ragazzi fra i 20 e i 30 anni.

Lo stesso artista, in realtà, sul palco, ha chiesto alla folla con che tipo di pubblico stesse avendo a che fare: “Siete in viaggio? Studiate qui? Lavorate qui?” e probabilmente il pubblico del suo live nella Sala Cool si può raggruppare in queste tre categorie. Di fatto, però, questa tipologia di spettatori, evidentemente affezionati alla musica dell’artista da diversi anni, ha permesso a Ghali di realizzare concerti piuttosto diversi da quelli italiani, più sportivi e impattanti, come testimonia la scelta di entrare in scena con un banger trap simbolo della sua carriera ormai quasi decennale, Ninna Nanna, “mashuppata” egregiamente con la hit di Album Ricchi Dentro.

Nella scaletta madrilena hanno trovato spazio diversi brani dei quattro “periodi storici” della carriera di Ghali:

  1. Quello dei mille singoli prodotti da Charlie Charles, a cui appartengono Dende (acclamatissima), Sempre Me, Willy Willy e Marijuana.
  2. Quello del primo fortunatissimo Album, di cui ha suonato Habibi, Vida, Milano, Happy Days e l’infuocata doppietta d’ingresso Ninna Nanna-Ricchi Dentro.
  3. Quello del kolossal DNA, che Ghali ha portato sul palco con le hit Cacao, Good Times, Jennifer, Barcellona (su cui ha ironizzato scherzando sul classico dualismo con la città e Madrid, ricordando però che si tratta della seconda canzone d’amore più bella che ha mai scritto), Marymango e il doppio pezzo dai toni house-techno Boogieman / Extasy. Nel bel mezzo dell’esecuzione di questi due ultimi brani, inoltre, il cantante ha lasciato respirare le strumentali, contaminando il suo concerto rap con minuti interi di drop in cassa dritta, davvero perfetti per far scaldare il pubblico e per ballare con i suoi ascoltatori
  4. Infine, quello del suo ultimo progetto Sensazione Ultra, di cui ha proposto Pare, fresca di disco di platino, Bravo, Walo, Wallah e l’emozionantissima Bayna, con cui ha terminato l’esibizione live.

Vale la pena, a questo punto, proporre una riflessione su Sensazione Ultra, su cui, pochi mesi fa, si scrivevano le seguenti parole:

Per concludere, quindi, la recensione di Sensazione Ultra, bisogna dire che si tratta di un progetto musicalmente eccezionale, creativamente strepitoso e dal tappeto sonoro eccellente, su cui Ghali ha surfato alla perfezione con grandi flow e grande penna, ma anche che, rispetto al passato, risulta meno ricco di contenuto, come se l’artista avesse effettivamente meno cose da dire. Probabilmente, è solo per questa ragione che l’album, rispetto a DNA e Album, risulta qualitativamente un pochino inferiore e il vero rimpianto è che a un artista del suo calibro, fra l’altro in un momento di gran forma, sarebbe bastato aggiungere un paio di tracce conscious come ha saputo fare egregiamente in passato.

Effettivamente, la scelta di proporre live un numero così limitato di tracce del suo ultimo disco, a così pochi mesi dall’uscita, testimonia come lo stesso autore sia in fondo consapevole che si tratta un progetto che ha raccolto meno consensi rispetto ad Album e DNA. In più, Ghali non ha neanche suonato la maggiore hit del progetto, Fortuna, e ha ricevuto una risposta del pubblico di gran lunga più calorosa per brani come Dende o Habibi rispetto a Bravo e Pare.

Forse, allora, è arrivato il momento di stimolare il pubblico attraverso una Deluxe Edition o addirittura un nuovo progetto. In ogni caso, però, l’artista dovrà tenere a mente l’importanza di realizzare quelle “hit non hit“, quei pezzi da milioni di streaming ma densi di contenuto come Willy Willy, Ninna Nanna e Fast Food, su cui ha costruito gran parte del suo successo.

Tuttavia, al di là di queste riflessioni, bisogna dire che Ghali, a Madrid, ha dimostrato ancora una volta quanto sia, ormai, un grande performer dal vivo, in grado di eseguire perfettamente brani opposti fra loro e passare da strofe rap a ritornelli melodici con una rapidità entusiasmante. Inoltre, la sua gestione del pubblico è stata allenata dall’esperienza ai palazzetti: oggi è un grande artista sul palco, ma anche un ottimo intrattenitore, riuscendo a trasportare sul palco il suo carisma a metà fra dolce e spaccone. In poche parole, l’impressione è che Ghali oggi sul palco si diverta moltissimo, non subisca alcuna pressione e capisca rapidamente che tipo di concerto deve affrontare, adattandosi di conseguenza.

Infine, nel corso della sua performance in terra spagnola, gli highlights sono stati rappresentati dalla doppietta d’ingresso Ninna Nanna-Ricchi Dentro, dalla nostalgia di brani come Sempre Me e Marijuana, dai pezzi dall’influenza tech-house, Extasy e Boogieman, dalle romantiche Barcellona e Vida e infine dalla toccante interpretazione di Bayna, intro di Sensazione Ultra.

L’unica conclusione che può chiudere un reportage del genere, dunque, è un invito ad andare a vedere le performance dei propri artisti preferiti anche all’estero, perché nelle loro date internazionali potreste scoprire un nuovo lato della loro musica. Quello di Ghali a Madrid, per esempio, è stato “un concerto da affezionati“, di pari livello rispetto alle date italiane, ma con un ambiente più maturo e con una scaletta forse più nostalgica. Vedere Ghali aprire un live con Ninna Nanna è stato semplicemente magico.

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