Shiva, Baby Gang, Guè, Lazza ed Emis Killa sono tutti nello stesso album. Dai nomi dei featuring sembrerebbe un disco di un big della scena a cui sarebbe impensabile negare una collaborazione, e invece si tratta dell’EP di Cancun.
I più attenti sui social avranno notato questo personaggio già in qualche goliardica storia Instagram di vari esponenti della scena milanese. Adesso la curiosità sorge spontanea e una domanda che vi starete porgendo a questo punto dell’articolo sarà sicuramente:”Chi è Cancun e come è riuscito ad avere una tracklist di così alto livello?“
Ovviamente non possiamo sapere i dettami della sua vita privata ma, per quanto riguarda la sua carriera musicale, l’artista lombardo è in attività già da due anni. Possiamo però facilmente dedurre che il rapper bazzichi l’ambiente già da diverso tempo. Infatti il suo progetto è prodotto da Milano Ovest e “Ancora lì“, suo primo brano in assoluto, vede la partecipazione di Shiva: l’esponente di massimo spicco dell’etichetta.
Dopo questa lunga ma doverosa introduzione possiamo passare alla musica. L’album, che si intitola proprio come l nome dell’autore, ha una buona musicalità lungo la durata di tutto il progetto e le sue basi sono curate minuziosamente. Premettendo che non è un album monotono né noioso, che è forse l’aspetto più importante, bisogna fare una doverosa critica. Purtroppo o per fortuna l’esperienza dei grandi nomi presenti si è sentita notevolmente e Cancun non è mai riuscito a stargli appresso. I testi non sono né profondi né stilisticamente interessanti e la sua abilità nel trovare le melodie viene oscurata dalla banalità del suo modo di esprimersi.
Non è grave, i miglioramenti ci saranno di certo però forse per meritarsi rapper di questa caratura non basta il rispetto per la persona.