Nel 2019 Marta Daddato era una delle TikToker più famose d’Italia e, fra numeri da record, canzoni house-rap e un notissimo dissing con Anna Pepe, il suo nome era spesso nell’occhio del ciclone dei Social Network. Oggi Marta, dopo una pausa di due anni dal mondo-Social, è tornata per far parlare di sé con la musica e con il rap. Il suo nuovo nome d’arte è Finesse Vibez e la abbiamo contattata per farci raccontare il suo cambiamento, le fasi della sua carriera e, soprattutto, la sua crescita personale.
Intervista a cura di Sergio Mattarella:
Sergio: Dopo più di due anni dal tuo ultimo singolo, pubblicato a nome Marta Daddato, è arrivato Self-made, che ha segnato l’inizio del tuo nuovo percorso come Finesse Vibes. Che cosa è successo in questi due anni di inattività?
Finesse Vibez: In questo periodo di inattività ci sono stati tanti alti e bassi, tante cose sono cambiate molto velocemente e ho dovuto fronteggiare tanti problemi, grazie ai quali sono cresciuta molto. Dopo aver finito scuola ho finalmente avuto abbastanza tempo libero per pensare a me: sentivo di avere tanto da raccontare e prendere una pausa dai social mi ha permesso di farlo. Ho potuto dedicarmi pienamente al mio percorso artistico, definendo la mia visione e ampliando il mio repertorio, tirando fuori la mia vera identità artistica e musicale.
Sergio: La nuova Marta è cambiata al 100% e nel modo più radicale possibile, addirittura nel suo nome d’arte, ovvero il nucleo del DNA di un’artista. Come mai ti sei sentita di dover ripartire da zero? È un cambiamento artistico che coincide con una maturazione e un’evoluzione personale?
Finesse Vibez: Sono certa di aver trovato il mio vero lato artistico successivamente ai vecchi brani e al vecchio percorso, proprio perchè nel mentre ho vissuto esperienze che mi hanno cambiato e fatto crescere molto. Ho deciso di cambiare nome per dare maggiore importanza al mio cambiamento, alla mia crescita e inoltre per segnare un vero inizio del mio percorso artistico. Non avrei mai voluto “mischiarlo” con quello precedente, che era tutt’altro.
A volte bisogna ripartire da zero e sono felice di questa scelta.
Sergio: La domanda chiave, secondo me, che un po’ tutti siamo portati a farci è: Finesse Vibes ha chiaro in mente che tipo di artista vuole essere? Soprattutto, hai chiaro che tipo di figura vuoi rappresentare nella scena italiana?
Finesse Vibez: Si, ho le idee molto chiare. So cosa voglio comunicare e quali messaggi mandare. Ci vorrà tempo per renderlo chiaro agli ascoltatori, ma la musica parlerà chiaro. Ogni artista che stimo, oltre all’identità artistico-musicale, che lo rende unico, crea attorno a sé un vero e proprio immaginario, molto importante per essere artisti a 360 gradi e ben definito. Sto lavorando anche su questo. Avere una visione, come persona e come artista, vuol dire proprio questo.
Sergio: Il tuo nuovo sound è squisitamente e dichiaratamente di natura “classic hip-hop”. Come mai anni fa questi tuoi riferimenti non erano mai venuto fuori? Soprattutto, perché hai scelto di metterli al centro della tua nuova identità musicale?
Finesse Vibez: Come ascoltatrice sono sempre stata amante del genere e della cultura hip-hop, sin da piccola. Ci è voluto tempo perchè io trovassi il mio modo di esprimermi e ora si può dire che mi viene abbastanza naturale farlo in questo modo. Ecco perché non era mai venuto fuori prima, dovevo scoprirlo dentro di me. Diciamo però che non è l’unico sound che mi appartiene, sentirete anche musica dal sound più RnB!
Sergio: Una domanda sul percorso “da Marta Daddato”: qual è il più bel ricordo che ti porti dietro? Invece, qual è la più grande lezione che hai imparato in quel periodo?
Finesse Vibez: Un bel ricordo è stato esibirmi live per la prima volta in assoluto al Romics nel 2019. Sono salita sul palco e in quel momento, in un modo o nell’altro, sentivo che stare lì sopra mi appartenesse e che avrei voluto farlo altre infinite volte. La lezione più grande che ho imparato è che devo fidarmi meno e farmi rispettare di più. Crescendo ho compreso che mostrare le proprie debolezze, insicurezze e paure ci rende vulnerabili e purtroppo l’ho capito perché c’è stato chi se ne è approfittato.
Sergio: Passiamo alla fase successiva, quella fra il vecchio e il nuovo percorso. Quando parli dei tuoi ultimi due anni di inattività, affermi di essere cresciuta molto a livello artistico. Come sono stati questi due anni di assenza, fra nuove ispirazioni, giudizi sul vecchio percorso e voglia di tornare a spaccare?
Finesse Vibez: Ci sono tanti artisti a cui mi sono ispirata, anche – e soprattutto – per la loro storia oltre che per la musica. Sapere di avere qualcosa in comune con Drake, Justin Bieber e Billie Eilish mi ha fatto sentire meno sola e più capita e questo mi ha spronato ancor di più a legarmi alla musica come forma d’espressione personale. Mi sono sempre sentita etichettata in un modo per via del mio vecchio percorso, vittima di pregiudizi insensati. Ora ho accettato il mio passato, nonostante comunque non vada fiera di alcune mie scelte. Alla fine sbagliare mi ha permesso di trovare la mia vera strada, quella che davvero mi fa stare bene e sentire libera, quella su cui cammino ora. Sono molto gasata per il nuovo percorso, e non vedo l’ora di far uscire tanta musica.
Sergio: Quando hai annunciato il nuovo percorso, hai parlato molto del tuo rapporto precedente con i Social Network, nei suoi aspetti positivi e soprattutto negativi, quasi tossici. Mi sembra un argomento molto interessante e allora vorrei chiederti di parlarne un po’.
Finesse Vibez: I social fanno parte di me dal 2013 circa. Mi piaceva moltissimo guardare i video, così iniziai a realizzarli anche io, inizialmente su Dubsmash. Poi scoprii Musical.ly: era appena “nato” ( poi è diventato TikTok) e me ne innamorai: mi divertivo proprio a realizzare video, era una passione, non avevo obiettivi di numeri. Con gli anni, pubblicando costantemente sono arrivata a raggiungere sempre più utenti e a crescere molto di follower. Era strano essere molto seguita: io in realtà ero una ragazzina poco socievole, non uscivo molto, non avevo molti amici e avevo problemi in casa. Realizzare video era una sorta di posto sicuro per me, una realtà fittizia che mi faceva stare bene. Crescendo hanno iniziato a starmi stretti: ho iniziato ad affrontare la realtà e la crudeltà delle persone che si sono approfittate di me e dei miei numeri, e questo mi portato quasi a “ripudiare” un po’ i social. Fortunatamente c’è stata la musica.
Sergio: Per quanto riguarda, infine, il tuo nuovo percorso, vorrei chiederti quanto è stato importante cambiare le persone con cui lavori? Com’è stato dover rivoluzionare il tuo team in maniera, ancora una volta, più radicale possibile?
Finesse Vibez: Ti dirò: ho conosciuto il mio producer, Skywalker, nel 2019, proprio con le prime canzoni. Poco dopo ci siamo fidanzati e ancora oggi stiamo insieme. Siamo fortemente legati dalla musica, sin dall’inizio, ma purtroppo eravamo nel posto sbagliato con le persone sbagliate, quindi abbiamo deciso di andarcene insieme per iniziare a lavorare da soli al nostro percorso e siamo cresciuti in modo clamoroso, come artisti e come persone. Lo dico sempre: bisogna allontanare le persone con energie negative. Ora siamo noi due da soli, da più di un anno, a lavorare sulla nostra musica e abbiamo potuto scoprire a pieno i nostri lati artistici, il nostro sound e, soprattutto, Finesse Vibez, a 360 gradi.
Raphaolic 