Faiv di Dani Faiv – Flash Review di uno degli album più contenustici degli ultimi anni

Dani Faiv è stato per molti anni uno dei volti principali della Machete e spesso e volentieri le hit del collettivo hanno visto il marchio del rapper ligure.

Uno degli esempi più lampanti è Yoshi, brano che ha collezionato un numero esorbitante di streaming e certificazioni. Purtroppo, come ben sapete, le storie belle a volte finiscono e l’artista spezzino ha dovuto spiccare il volo senza l’aiuto della sua grande famiglia. La fine di un matrimonio così ben riuscito è ovviamente triste ma forse era giunto il momento perfetto, infatti Faiv è un disco di tutto rispetto.

Nei progetti precedenti si era visto un potenziale lirico non indifferente che però non era mai stato espresso appieno, men che meno nella sua roccambolesca e misteriosa parentesi happy che tutt’ora fa fatica ad essere spiegata.

Finalmente la scrittura dell’autore di Scusate se esistiamo ha compiuto quello step che ci consente di poterlo definire un top player nella stesura dei testi. Se prima venivano utilizzate troppe frasi di circostanza nell’espressione di un concetto, ora è tutto più diretto e la sua voce graffiante accentua il suo pensiero. Però è giusto concentrarsi anche sul lato musicale e lì magari qualcosa può essere ancora migliorato. Non si può negare che ci sia una crescita anche da quel punto di vista.

Dani Faiv non ha zone di comfort e se per alcuni questo può essere un difetto per altri è un pregio. La versatilità e la voglia sperimentazione sono doni di natura. Molti artisti nell’industria musicale moderna sembrano quasi forzati a cambiare le carte in tavola per rendere il proprio prodotto più fresco, invece per lui sembra naturale evolversi costantemente.

Eppure un difetto c’è, anche perché sennò staremmo parlando di un peso massimo della scena. Nei suoi album ci sono troppi pezzi riempitivi che vengono scordati per la mancanza di una forte identità. Ovviamente ci sono anche dei colpi di genio come Clochard e Finto Giovane.

Il miglioramento è evidente, il percorso è giusto, non bisogna essere perfetti fin da subito. Ricordiamoci che Dani Faiv ha ancora 28 anni anche se rappa come un veterano ed è già padre. Se questo è l’anno 0 non vediamo l’ora di ascoltare l’anno 1.

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