Come un segno del destino, nella settimana in cui esce l’album della consacrazione di Bresh, “Che io ci aiuti” viene certificato disco d’oro.
Stiamo parlando di un riconoscimento non da poco che conferma il graduale ampliamento di pubblico da parte del rapper genovese. “Oro Blu” è solo il primo dei grandi progetti in uscita in questo 2022 e per adesso non ci possiamo proprio lamentare. L’artista classe ’96 aveva già fatto presumere il suo ottimo periodo di forma grazie al singolo “Angelina Jolie” che ha rivelato all’Italia e allo stesso autore, che la via del “cantautorap” fosse quella giusta per lui.
Dopo vari anni di gavetta in cui il suo operato è venuto spesso sottovalutato, l’exploit tanto atteso è arrivato. Le aspettative erano alte ma Bresh ha saputo mantenerle facendo l’occhiolino al mainstream senza perdere la sua vena poetica che contraddistingue la scena ligure.
L’album scorre veloce e segue un filo conduttore ben preciso che ci fa vivere appieno il viaggio. I momenti conscious sono probabilmente il suo punto forte e si vede nella scrittura di brani come la struggente “Svuotatasche” e “Come stai?” con un Izi particolarmente ispirato.
In molti, per trovare il pelo nell’uovo, hanno affermato di sentire la mancanza di una vera e propria hit all’interno di “Oro Blu” ma fondamentalmente questo pensiero è superficiale. Le canzoni che hanno preceduto il disco hanno avuto il ruolo di trainante ed è stata una mossa azzeccata considerando la libertà artistica espressa nel progetto.
Il percorso della Drilliguria, in conclusione, è sempre più a fuoco ed è una delle realtà migliori del panorama musicale italiano. Il futuro ci saprà dire dove Bresh e compagni arriveranno ma aldilà dei risultati, la genuinità e la profondità d’animo non saranno mai assenti di sicuro.