San Siro è una delle realtà più rilevanti del momento e su questo ormai in pochi hanno dei dubbi. Però un altro dato di fatto è che pur cavalcando l’onda della drill, i testi sanguigni, e la innegabile “cazzimma”, bisognerebbe trovare qualche elemento che possa contraddistinguere un rapper dall’altro in questo complesso.
Rondodasosa può sfruttare a lungo la sua buona versatilità, che non sempre usa. Poi Vale pain sta optando per melodie perlomeno vocali più dolci e Neima Ezza ha sicuramente una penna con margine di miglioramento. Ma Keta? Keta cosa ha dimostrato fino ad ora? Street credibility.
Nessuno può e vuole definire l’artista italo-tunisino come un venduto o un cialtrone, ci mancherebbe, ma aldilà del numero di reati commessi c’è la musica, che dovrebbe essere il tramite principale per comunicare la propria storia, una sensazione o un emozione. “Error 442” trasmette rabbia e cupezza, ma il merito generale è più riconducibile ai produttori che a Keta.
All’interno troviamo 13 banger drill su 14 pezzi totali in cui sono presenti dissing, minacce, parole forti ma che messe insieme non stupiscono e featuring con gli altri componenti di RM4E. Tecnicamente il rapper di “Popo” è più che dignitoso e pure più di alcuni suoi colleghi ma purtroppo non basta fare il compitino per fare un progetto duraturo e vincente.
Un tentativo di interrompere la sua zona di confort c’è stata con “7ouma” in cui finalmente si vede un Keta più umano, che si racconta senza dover citare nomi di armi e ribadire lo stesso concetto trito e ritrito. Non si parla ovviamente di un capolavoro di brano ma può essere un punto di inizio.
“Error 442”, in conclusione, è un progetto pubblicato in pieno sviluppo di maturazione artistica, quindi evidentemente è uscito troppo presto. In questo caso è complicato dare sentenze. Il disco è visibilmente acerbo ma con un po’di tempo in più e un po’più di arricchimento di sound, nessuno nega a Keta la possibilità di ritagliarsi un posto migliore nella scena attuale.