Negli ultimi mesi, nel dibattito relativo al rap italiano si è riusciti persino a mettere in dubbio Madman, lo stesso artista che fra il 2010 e il 2013 inventava un nuovo modo di rappare, caratterizzato dalla velocità supersonica dei flow, da metriche “a singhiozzo” e dal feticismo per l’incastro tecnico. Lo stesso che è uno dei rapper più tecnici in assoluto della storia italiana del genere, che ha formato con Gemitaiz una coppia unica, leggendaria e infinita, che ha sfornato progetti-capolavoro come Escape From Heart, MM2, Detto Fatto e Kepler e anno dopo anno si è rinnovato – da artista vero – diventando più forte e più completo. Nonostante questo, si è riusciti a mettere in dubbio anche lui.
È vero: Madman era fermo da tanto tempo e negli sviluppi recenti della sua carriera si osservava un’apparente fase discendente. Nel 2018 ha pubblicato un ottimo album – il suo ultimo all’attivo – Back Home, ma nel 2019 ha proposto un mediocre MM3, imparagonabile allo strepitoso secondo volume della saga, e un joint album molto deludente con Gemitaiz, Scatola Nera. Tuttavia, analizzando in modo lucido e imparziale la discografia del pugliese, risulta evidente che:
- in Scatola Nera le sue performance siano state assolutamente discrete e non può essere ritenuto responsabile dell’insuccesso del disco;
- la sua carriera è sempre stata meravigliosamente incostante e ha sempre visto alternarsi capolavori inaspettati e progetti dimenticabili;
- giudicare un rapper dal peso specifico così significativo per un mixtape sperimentale come MM3 è chiaramente un errore di valutazione.
È proprio per quest’ultima ragione che, di fronte alla scelta di Madman tornare con MM4 e non con un disco canonico, il pubblico italiano non si sia esaltato, memore dello spirito spontaneo, caotico, leggero e spesso addirittura “di cazzeggio” della saga. I fan più affezionati si aspettavano un progetto-pietra miliare, che riportasse il pugliese al centro della scena, e hanno approcciato la nuova uscita con un po’ di scetticismo. Invece, come al solito, Mad ha scoperto le carte, ha stupito, ha entusiasmato quando nessuno poteva immaginarselo, ha avuto ragione e soprattutto ha sfornato un mixtape eccezionale, freschissimo, stiloso, tecnico e al passo con i tempi.
MM4 si presenta come un mixtape da 15 tracce e uno strano ma divertente remix con Zano, ma soprattutto si presenta con l’intro giusta al momento giusto, Jacuzzi, dimostrazione di esperienza ed enorme intelligenza artistica. Madman riesce a uccidere lo scetticismo dell’ascoltatore in soli quattro versi, ricordandogli il suo strapotere tecnico e disegnando il primo labirinto metrico del tape:
Frate’, non canto nel co-ro, entro sul beat come un to-ro
Spendo anche dopo il co-ro-na, ho la co-ro-na d’allo-ro
Sopra ‘sti beat doppi pas-si, un tot di gol e di as-sist
Come da pras-si ho gli incas-tri da pallone d’oro
Come potete vedere la metrica è davvero da pallone d’oro, con uno schema complesso, intrecciato e pieno di sillabe che fanno rima fra loro. Non c’è neanche spazio per pensare a quanto Madman sia un genio metrico, tuttavia, che il brano entra in azione: PK fa entrare la batteria e il rapper pugliese aggredisce il beat con un flow serratissimo, con incastri magistrali e con una scrittura intelligente e sofisticata, piena di riferimenti calcistici che si ripeteranno in tutto il tape:
Non sono Dio, no, frate’, sono Zlatan (Uh, uh)
di riferimenti alla vita sentimentale (e sessuale), sempre espliciti e divertentissimi:
Ehi, faccio ‘sti soldi da fermo da casa (Uh, uh)
Con una fregna chе è per metà slava
e soprattutto di riferimenti al nuovo tenore di vita, fra belle macchine, risotti stellati e la Jacuzzi del titolo:
Fumo con gli occhi socchiusi
Piangevo sotto la doccia, mo piango nella Jacuzzi
La cura, la passione e l’esperienza di Mad sono evidenti nelle scelte di MM4, un progetto con una tracklist in cui ogni brano è semplicemente al posto giusto al momento giusto. Dopo un’intro illuminante, infatti, arriva il pezzo più forte del progetto, Chilling, una hit dal sapore fresco, internazionale e leggero.
Di Mad si è spesso detto, ironicamente, che la sua voce sia completamente inadatta alla professione di cantante, ma lui non lo sa e canta benissimo lo stesso. Chilling è la dimostrazione esatta di quanto detto: il suo ritornello è favoloso, ha una melodia straordinaria ed è interpretato alla perfezione dal rapper, ispirato nella ricerca di flow internazionali sul grande beat di PK. Nella prima strofa del brano, Mad canta:
Sto guidando come David Hasselhoff
ed effettivamente il suo flow è un po’ da guida sportiva ma rilassata, fra sorpassi in curva e piena sicurezza dei propri mezzi.
Più in generale, poi, si può dire Chilling è la bandiera e il manifesto di un mixtape che fa incontrare l’attitudine degli anni 2010, alla ricerca della rima più d’impatto e del gioco tecnico, e il sound degli anni 2020, dal respiro assolutamente internazionale. Di questo bisogna dare merito a un eccezionale PK, pienamente in controllo anche fuori dalla sua zona di comfort, ma soprattutto alla voglia e al coraggio di Madman di mettersi in gioco su strumentali completamente inedite per la sua discografia.
In MM4 è tantissima moltissima trap, ma non solo: ci sono due tracce UK Drill, Vero o falso e il missile terra-aria Audi, un banger club divertentissimo in stile Tyga/YG/G-Eazy, Like This Like That e un addirittura brano techno-rap, NSFCM. Ciò che accomuna tutti i pezzi della tracklist, però, è il modo in cui Madman approccia le strumentali, non snaturando mai il modo di rappare che ha orgogliosamente costruito negli anni e proponendo sempre la ricerca, meravigliosamente “vecchia scuola”, dell’incastro perfetto e della punchline sorprendente.
In Like This Like That, infatti, il rapper annusa l’atmosfera festaiola del pezzo e salta sul beat di Yung Snapp con un flow internazionale e moderno, rimbalzando sui bassi morbidissimi del producer campano. Il suo attacco è straordinario ed è subito seguito dalla solita raffica di barre stellari, prima con un triplo incastro dal tasso qualitativo semplicemente infinito:
Spinge questi glutei su in cielo (Oh, oh, oh)
Muove questo booty su J.Lo (Oh, oh, oh)
Flow ghiacciato, igloo, ti surgelo (Brr)
e poi con una successione di rime clamorosa e ispiratissima, in cui riesce a fotografare nel modo più aggrovigliato e tecnico possibile la sua compagna, chiudendo una strofa sensazionale.
Frate’, la mia chi-ca (Eh)
Ovvio che sia una fi-ca, non serve che te lo di-ca (Ah)
Arriviamo giù in spiaggia, si spoglia, fra’, benedi-ca
Tu sei pieno di sfi-ga, le chiedo se c’ha un’ami-ca (Ah-ah)
Crazy quando mi am-mic-ca, ah, ah
Lei non pippa, tira fuori questa wee-da (Eh) dalla Zip-loc
Mentre uso la mia lingua e anche le di-ta
Baby, keep–calm (Keep calm)
Farti venire per prima è un dik-tat (Eh, eh, ehi, ehi, ehi)
Anche Audi, poi, è un pezzo di cui bisogna parlare, perché è un missile drill a cui la scena era completamente impreparata e che dimostra quanto Mad sia aggiornato e acculturato sulle nuove tendenze musicali urban. Il pugliese conosce il nuovo genere, lo rispetta e adotta l’approccio giusto, prendendo a pugni la strumentale e dedicando l’ennesima traccia alla sua casa automobilistica del cuore. Per capire la modernità del brano basta ascoltare le sporche urlate: sembra davvero di ascoltare una hit del compianto Pop Smoke!
Certo, se Madman avesse proposto un mixtape interamente o prevalentemente drill, si sarebbe rivelato un suicidio stilistico perché avrebbe sottinteso la sua mancanza di originalità, ma proporre un paio di banger per dimostrare di padroneggiare anche i “nuovi stili” è stato sinonimo di coraggio, intelligenza e mente aperta. Poi, ovviamente, va detto che per un maestro del microfono come il pugliese, è davvero indifferente la scelta del beat: le performance sono garanzia di qualità.
Per quanto riguarda invece le punchlines, si potrebbe citare l’intera Veleno 8, in cui Gemitaiz è sembrato in gran forma, ma Madman, invece, è sembrato proprio un alieno, di un’altra categoria rispetto all’intera scena. Probabilmente, però, i veri pezzi spaccapietre sono i freestyle Hot Pot e Defcon1 e l’esercizio di stile La cosa, in cui Madman ha scritto la punch più divertente, geniale e malata del 2021:
Gli hater non seguono regole, no (No)
Seguono te, sono pecore
Mi fanno pompe, ho una minchia notevole
E un flow che ti rompe la tibia col perone (Eh, eh, eh)
M è una cazzo di potenza egemone, un cazzo di demone (Uh)
Sto co’ una fregna che è fresca, fra’, come un anemone
Aspetta il mio pene, fra’, come Penelope (Yeah)
Sono una bomba (Eh), sono un fottuto V8 che romba (Eh)
Tutti ‘sti rapper mi leccano il culo e mi fanno una sega
Fra’, sembra che stanno suonando la tromba (Ahahah)
In conclusione, quindi, MM4 è senza dubbio un progetto che ricorda al mondo del rap italiano quanto Madman sia ancora un fenomeno sotto tutti i punti di vista: musicalmente perché è riuscito a dar vita a hit dal respiro internazionale, dai ritornelli d’impatto e dai flow modernissimi, tecnicamente perché si è dimostrato il solito mostro tecnico per metriche, punchlines e incastri, e anche liricamente.
Come in ogni progetto di Madman che si rispetti, infatti, anche il suo nuovo mixtape ospita dei pezzi conscious: sono solo due tracce, Solo per me con Massimo Pericolo, dal ritornello catartico e da brividi, e Niente di nuovo, la vera perla del progetto. Niente di nuovo è tremendamente sincera e, come da titolo, non è altro che un pezzo dove il pugliese riaffronta i suoi vecchi, soliti fantasmi: quelli di Escape From Heart, di Dopo il rischio, di Mickey Rourke, di Solo con me e di Fuori Piove. È la poetica di Madman e ovviamente, la sua vita. Serie di versi come:
Stavo bene e so’ tornato triste (Ehi)
L’orologio fa le quattro fisse (Ah)
Ho svuotato ancora un altro blister (Già)
Il rigore non lo batto, mister (Nah), nah
raccontano probabilmente gli ultimi mesi della vita del rapper, di cui l’ascoltatore vorrebbe conoscere ogni dettaglio e magari ci sarà modo di farlo proprio con il suo prossimo CD. L’anima maledetta e bipolare di Mad, infatti, lo rende una persona che vive a cento all’ora le emozioni: le stesse in grado di fargli scrivere versi fortissimi come:
Frate’, quello che ho nel teschio lo vorrei stoppare
Insomma, MM4 si è rivelato essere un mixtape entusiasmante, che ha riportato (e riporterà) Madman al centro della scena, in attesa di un suo nuovo album solista che manca dal 2018. Se queste sono le premesse, il suo 2022 potrebbe essere l’anno dell’inizio di una nuova vita artistica. La scena ne avrebbe assoluto bisogno.