Alla vigilia della pubblicazione del loro joint album “Bromance”, Mecna e CoCo hanno risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Queste le loro dichiarazioni:

Il botta e risposta con i giornalisti:
D: Vi aspettavate un’accoglienza del genere per un brano come La più bella? Più in generale, come avete gestito le aspettative dei fan per Bromance?
CoCo: Devo dire la verità: la risposta alla prima domanda è un sì e no… Ero sicuro che il brano sarebbe piaciuto, ma l’accoglienza è stata calorosa oltre le mie aspettative!
Mecna: Per quanto riguarda le aspettative posso dire che non ci sono pesate: il fan era il nostro punto di riferimento. Scrivendo pensavamo: “Questa sarà la traccia preferita del nostro pubblico!”
D: Invece, al di là di La più bella, quale pensate che sia la hit del progetto?
Mecna & CoCo: Calendario!
D: Come vi siete completati a vicenda? A quali mancanze dell’uno ha sopperito l’altro?
CoCo: Personalmente Corrado (Mecna, ndr) mi ha dato una grossa mano a livello pratico. Io forse sono una persona che pensa un po’ troppo rispetto a lui, specialmente lavorando alla mia musica. Corrado è stato il mio fratello maggiore e mi ha insegnato che un pochino d’istintività in più può giovare al processo artistico e creativo.
Mecna: Io al contrario ho imparato da lui il ragionamento, il soffermarsi su una rima o su una melodia. La sua insicurezza spesso va seguita, proprio perché deriva da sensazioni vere e giuste. Il nostro gioco di squadra ha funzionato anche per le nostre differenze caratteriali.
D: Ci sono stati momenti di tensione?
Mecna: No, mai, è stato un incontro creativo che ci ha portato solo positività!
D: La più bella è un brano che fotografa molto bene il progetto. Come mai avete scelto di riprendere Sei la più bella del mondo di Raf, traccia simbolo della canzone d’amore italiana? Vi sentite legati a quel mondo musicale?
CoCo: Io e Corrado siamo quasi coetanei e abbiamo scelto di riprendere un brano degli anni ’90, che ci riportasse indietro nel tempo e ci ricordasse l’adolescenza. Durante una session siamo tornati indietro nel tempo con la mente e abbiamo valutato varie canzoni storiche, ma poi ci siamo illuminati quando abbiamo riscoperto Sei la più bella del mondo!
Mecna: È stato il primo pezzo che abbiamo dedicato entrambi a una fidanzatina, ai tempi delle medie… È venuta fuori questa curiosità divertente e ci allettava l’idea di riproporla in chiave “Mecna-CoCo”. Desideravamo renderla nostra perché secondo noi sta benissimo nel nostro disco, perché quel tipo di sound ci ha formato e ha influenzato tantissimo il nostro stile musicale. Personalmente mi sento molto legato a quel tipo di pop, anche per una questione di “ricordo musicale”: è musica con cui siamo cresciuti!
D: Come’è nato un brano come Vita Normale?
Mecna: Vita Normale è un pezzo importante, che descrive bene il nostro rapporto conflittuale con la professione. Nelle nostre vite la volontà di essere artisti si contrappone spesso al bisogno di restare con i piedi per terra. Secondo me questa nostra attitudine ci avvicina molto ai fan ed è quasi un punto di contatto fra noi e loro, visto che siamo artisti che tendono ad aprirsi molto con il pubblico.
La domanda di Raphaolic: Probabilmente questo è il momento più maturo di entrambe le vostre carriere: Mecna ha iniziato a certificare diversi brani e CoCo, dopo Acquario, ha certamente uno status diverso da prima. È un caso che questo joint album arrivi proprio adesso?
Mecna: Sì e no… Questo è un disco a cui pensiamo dal 2018, ma non siamo riusciti a lavorarci per diversi motivi. Effettivamente questo è probabilmente il momento ideale per pubblicare Bromance.
CoCo: Credo che tre anni fa avremmo lavorato al progetto in modo simile, ma allo stesso tempo non posso negare che i due dischi che ho pubblicato mi abbiano fatto crescere in consapevolezza. Acquario ha sicuramente cambiato la mia carriera: tre anni fa avrei avuto qualche difficoltà in più a lavorare a un progetto del genere.
Mecna: Sicuramente l’esperienza maggiore di entrambi ha giovato al progetto in termini di know-how realizzativo, ma l’approccio artistico sarebbe stato lo stesso anche tre anni fa, non ho dubbi.
D: Nella title-track cantate:
Qualcuno qui doveva farlo
Perché dovevate farlo? Che tipo di “bromance” vi lega?
CoCo: Sicuramente ciò che ci lega è una stima artistica e personale. Corrado è la persona che nella mia vita mi somiglia di più personalmente e, dopo tutte le nostre collaborazioni, è nata anche la necessità artistica di lavorare insieme. Quando faccio un disco e non c’è Mecna in tracklist il pubblico si stupisce e me ne chiede conto!
Mecna: Abbiamo capito che ai fan piacevamo insieme e noi ci piacevamo moltissimo insieme. Credo che in Italia, fra l’altro, siano pochissimi gli artisti a fare rap come lo facciamo io e CoCo, quindi era naturale che il nostro joint album avesse un’impronta definita e originale. Dovevamo farlo, potevamo farlo e potevamo farlo.
D: A proposito della costruzione dell’album, come vi siete divisi le parti? Avete seguito uno schema libero o avete scelto come ripartirvi le strofe in base a qualche criterio specifico?
Mecna: Abbiamo diviso il disco in modo completamente spontaneo, iniziando e finendo insieme. I due momenti cruciali sono stati rappresentati da due session in Toscana, in cui io e CoCo abbiamo portato i nostri beat, e abbiamo scritto l’intero album. Il motivo per cui nel CD ci incrociamo spessissimo, infatti, è perché abbiamo scritto tutto insieme, cercando di rompere gli schemi e chiudendo l’uno le rime dell’altro. È stato un joint album nel vero senso della parola e infatti abbiamo impiegato pochissimo tempo a realizzarlo.
D: In una barra dell’intro cantate: “tristi da quando non era figo“. Cosa significa essere rappresentati di questo mood?
Mecna: Ho fatto pace da molto tempo con questo concetto e mi piace rappresentare questo state of mind, perché i primi che si avvicinano alla nostra musica sono anche gli ascoltatori più simili a noi a livello personale.
D: La vostra sinergia è anche il motivo dell’assenza di featuring nel progetto?
CoCo: Abbiamo pensato a lungo alla possibilità di inserire qualche ospite in Bromance, ma poi abbiamo concordato che si tratta già di un album-featuring e che soprattutto conteneva brani troppo personali e troppo nostri in termini di sound per condividerli. Avremmo avuto difficoltà a trovare le persone giuste e così abbiamo scelto di pubblicarlo senza feat. Vedremo quello che accadrà in futuro… – ride –


D: Nel vostro disco si ascoltano tante influenze musicali diverse: si possono ascoltare pop, R&B, musica elettronica, soul, funk e ovviamente rap. Quali artisti vi hanno influenzato maggiormente nella realizzazione e più nello specifico nella scrittura del disco?
Mecna: È una domanda difficile… Direi che ci siamo ispirati l’un l’altro, ma in generale io e Corrado (CoCo, ndr) ascoltiamo la stessa musica e credo sia evidente. Siamo fan dell’R&B e del new soul, è difficile identificare dei nomi in particolare, ma in ogni caso il suono di Bromance si è fatto da sé. Abbiamo lavorato con i miei produttori di fiducia che hanno dato un’impronta elettronica al progetto, mentre grazie all’impronta di CoCo il progetto ha anche una forte caratterizzazione urban-rap. Secondo me è attraverso questi passaggi che identifichiamo la nostra commistione stilistica.
D: Avete parlato prima di come l’attenzione di CoCo vi abbia portato a ragionare sui singoli versi e sulle singole linee melodiche. C’è stato un brano particolarmente difficile da realizzare? E invece uno particolarmente facile?
CoCo: Forse proprio La più bella ci ha messo un po’ in difficoltà: lo abbiamo completato per ultimo perché ci mancava la chiave per la seconda strofa. Avevamo una prima parte di brano molto melodica e serviva una seconda parte dinamica. Da qui il “mi piaci più delle Nike“, che abbiamo finalizzato ad agosto.
Mecna: Diversi brani invece sono stati facili da realizzare. Mi viene in mente Zombie, il primo pezzo chiuso in Toscana, realizzato in un attimo, in due ore… Ci siamo meravigliati, ci siamo detti: “Sta succedendo davvero” e quindi lo ricordo con grande affetto.
D: Quanto è importante la dimensione-live per il progetto Bromance?
CoCo: Stiamo facendo le nostre riflessioni: consideriamo la parte live come “next step” e speriamo vivamente di poterli realizzare al meglio delle possibilità che saranno concesse.
D: Possiamo considerare Bromance come una sorta di reazione al fatto di essere artisti simili? Volevate scoprire nuove soluzioni e nuovi spunti artistici?
Mecna: Credo che non ci siamo discostati troppo dalla nostra quotidianità artistica.
CoCo: Piuttosto, io ho realizzato delle canzoni “alla Mecna” e Mecna ne ha realizzate alcune “alla CoCo”, come per esempio Longsleeve.
Mecna: L’energia che ha accompagnato il processo creativo ci ha portato a scrivere in modo diverso, questo sì, e appunto come dice Corrado ci ha portato a metterci in gioco l’uno sulle sonorità dell’altro.
D: È corretto dire che ciò che vi ha fatto incontrare artisticamente è anche la sensazione di essere diversi dagli altri?
CoCo: La nostra diversità è per assurdo molto simile, quindi sicuramente è una ragione del nostro incontro artistico. Ascoltando l’uno la musica dell’altro ci siamo riconosciuti.
Mecna: Ricordo che al liceo riconobbi un ragazzo che faceva rap per i pantaloni larghi. È come se io avessi riconosciuto CoCo a un concerto metal per una maglietta con un cuore. Abbiamo capito fin da subito di essere simili.