Oceano Paradiso – Il disco d’esordio più atteso dell’anno non ha deluso

In un lasso di tempo compreso tra il 2019 e il 2020 nessun artista ha generato più hype della FSK. Le gerarchie del gruppo erano ben chiare seppure la boy band pugliese non volesse ammetterlo. Taxi B era il leader, Sapo Bully l’anello debole ma funzionale al progetto e Chiello sicuramente il membro più introspettivo e misterioso.

“FSK Trapshit” è diventato un album iconico per ciò che aveva portato di nuovo nella scena, soprattutto considerando tutti i ragazzini che iniziarono a copiarli. Mentre il secondo disco ha riscosso un traumatico e ahimè meritato riscontro negativo.

La sensazione più nitida era quella che Chiello si stesse nascondendo un po’ e che non fosse pienamente convinto dal concepimento di “Padre, figlio e spirito”. Da quel momento in poi si sono susseguiti avvenimenti che mai si sarebbero potuti prevedere. Il numero dei suoi fan si è espanso clamorosamente e questi ultimi hanno iniziato a chiedere a gran voce un CD da solista in cui si potesse finalmente esprimere nel migliore dei modi. Forse il fallimento del collettivo è stato una vera e propria manna dal cielo per il cantante ma questo può saperlo solo lui

Intanto è passato il tempo e il profilo di Chiello si è delineato sempre di più grazie al pluri-certificato featuring con Rkomi, “Cancelli di Mezzanotte” ed altri singoli. La sua anima “trap” con cui aveva parlato di pistole che probabilmente non aveva mai utilizzato e droghe varie svanisce sempre di più per dare spazio a testi astratti e sonorità tristi, ma il vero momento in cui si capisce che “Oceano Paradiso” non avrebbe avuto solo quel tipo di colore è arrivato con il singolo “Quanto ti vorrei” che ha un mood completamente diverso ma mantiene una coerenza stilistica ottima.

Il disco, invece, è come ce lo si aspettava per quanto riguarda l’intensità però il genere musicale tende ad essere più radicale, ricalcando quelle che sono le influenze artistiche di Chiello di cui non eravamo a conoscenza. Il risultato è spiazzante, non si ci aspettava una qualità tale mista a influenze musicali appartenenti a un’altra epoca. Si può vedere un cambiamento anche nelle liriche che di certo non sembrano di un prodotto del 2021, ma questo non vuol dire che non siano valide.

Chiello ha finalmente trovato una sua dimensione, speriamo tra vari generi che alla fine portano a delle combinazioni vincenti. Tutti quanti noi abbiamo fatto un po’ l’amore col suo disco nella sera della sua uscita.

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