Fotografare, infine, Tony Effe nel 2020 è piuttosto facile: Dark Boys Club dimostra la sua crescita, musicale ma soprattutto carismatica, e la sua fortissima volontà di ribadire il suo ruolo nella scena. Un po’ come Carlito, il rapper ha dovuto ridimensionare chi lo dava per “superato” e si è trovato a dover affrontare una sfida ardua e piena di trappole. Come però spesso accade agli uomini più carismatici, la competizione è stimolo e opportunità di crescita e, infatti, nel mixtape, Tony ha brillato, ha entusiasmato e ha convinto tutti quanti, con le sue barre crude, violente, decise e soprattutto dark, come il buio e la notte.
Con queste parole, un anno fa, chiudevo un articolo relativo all’uscita di Dark Boys Club e spiegavo come Tony Effe, in quel mixtape, avesse trovato le quadrature giuste. Finalmente aveva abbandonato le vibes divertenti ma poco credibili di Twins e British e aveva accantonato l’idea di rendere “conscious” la sua scrittura (ci aveva provato con risultati molto insoddisfacenti in Trap Lovers). In DBC Tony aveva recuperato la violenza lirica di Crack Musica, aveva ribadito di essere “il boss della Dark” e “il padre della trap” e aveva dimostrato carisma, autorità e tanta fame.
L’ottimo stato di forma di Tony nel 2020, dunque, non lasciava più spazio a dubbi: c’era assolutamente bisogno di un suo disco solista, che lo vedesse unico protagonista e che lo confermasse definitivamente ai vertici della scena. Quel disco è arrivato il 4 giugno 2021, un anno dopo l’uscita di Dark Boys Club: il titolo scelto è stato Untouchable, “l’intoccabile”, e ha reso chiaro da subito come Tony volesse ripartire da quelle stesse quadrature trovate nel mixtape precedente: immaginario violento e “da boss”, carisma, autorità e fame.

Per Tony Effe la pubblicazione di Untouchable, però, non è stata affatto semplice: ha rappresentato una sfida completamente inedita per la sua carriera, proprio per questo particolarmente ambiziosa. Non si trattava soltanto del suo primo progetto discografico da solista, ma anche del suo primo lavoro in assoluto non diretto artisticamente da Sick Luke. Con il senno di poi, tutte le scelte di Tony si sono rivelate vincenti: il successo dell’album ha confermato la volontà del pubblico di ascoltare il rapper romano al di fuori del contesto-DPG e il lavoro di Drillionaire, il nuovo main producer, è stato incensato e lodato dall’intera critica musicale italiana. La ciliegina sulla torta? Il disco d’oro arrivato a un mese e mezzo dalla pubblicazione, simbolo di come il 2021 sia stato fin qui l’anno più esaltante in assoluto della sua carriera.
Tuttavia, fare “il punto su Tony Effe” non è affatto così facile e intuitivo come sembra. Infatti, è proprio vero che, a livello numerico, Untouchable si è rivelato un successo convincente, ma di che disco stiamo parlando dal punto di vista qualitativo? La risposta è complessa, perché si tratta di un progetto a due facce e che quindi richiede un’analisi approfondita, da dividere in due sezioni:
- Sezione 1: Dentro la comfort-zone
- Sezione 2: Fuori dalla comfort-zone
Da Tony Montana a Romolo e Remo, fino a Balaclava – Dentro la comfort-zone
Untouchable è un disco che, come detto, si basa in modo estremamente significativo sulle caratteristiche più “dark” di Tony Effe: è spesso esplicito, violento e spaccone, tratta i temi tipici del gangsta-rap e si fonda sulle strumentali brutali e infuocate di Drillionaire.
L’esempio più classico è l’intro Tony Montana, un brano epico e solenne, in cui Tony Effe si paragona al Tony per eccellenza del mondo gangster, Tony Montana, il protagonista di Scarface. La prima rima del ritornello è già di per sé leggendaria, perché richiama una scena-culto di un film-culto, ma soprattutto perché racconta tutto ciò che Untouchable vuole rappresentare:
Voglio morire in vasca come Tony Montana
Ma pieno d’oro addosso in piazza nella fontana
Tony Montana è una traccia grandiosa: è una marcia trionfale orchestrata da un fenomenale Drillionaire e in cui rappa anche la superstar del rap game mondiale Gucci Mane. Quando il tuo primo disco solista si apre con un pezzo con Gucci, una leggenda del rap americano ma soprattutto un artista che ha un intero capitolo della sua pagina di Wikipedia dedicato alle “questioni legali“, stai mandando un messaggio fortissimo al pubblico e alla scena.
Vale la pena analizzare, musicalmente e liricamente, la performance di Tony Effe nella traccia, una delle migliori in assoluto della sua carriera, a partire da un ritornello imperiale, che riesce a essere incredibilmente d’impatto:
Voglio morire in vasca come Tony Montana
Ma pieno d’oro addosso in piazza nella fontana
Metto la fede al dito solamente alla strada
Voglio una moglie del Sud impicciata con la mala
Queste rime sono l’introduzione perfetta per un disco come Untouchable, perché mettono in risalto fin da subito l’immaginario che Tony vuole raccontare. Nel ritornello, infatti, è presente il riferimento a un personaggio-bandiera come quello di Scarface, ma non solo: Tony parla di collane d’oro, simbolo per eccellenza della trap, e di fontane, citando indirettamente Roma, la sua città, e il suo quartiere Rione Monti. Per concludere, poi, giura amore alla vita di strada e afferma di volere “una moglie del Sud impicciata con la mala“. Se non è d’impatto questo…
Bisogna tuttavia fare una premessa assolutamente necessaria: rime del genere dimostrano che un disco come Untouchable va vissuto con la stessa ottica di quando si va al cinema a vedere gangster movie come Quei Bravi Ragazzi, Casino o appunto Scarface. Cercare un messaggio positivo in questo album, come nella gran parte dei progetti di genere gangster rap, è una guerra persa perché non lo si troverà: Untouchable è puro intrattenimento e per goderselo bisogna approcciarlo con la mentalità giusta.
Detto questo, è evidente come siano davvero pochi i rapper italiani paragonabili a Tony per credibilità e carisma: il suo stile è perfetto per la realizzazione di banger street-life come Tony Montana, È Trap, Ke Lo Ke, Luce a Roma, Balaclava e Romolo e Remo.
In particolare, in quest’ultimo pezzo, Tony Effe ha dimostrato che, con Untouchable, il suo salto di qualità a livello carismatico è stato accompagnato anche da una vistosa crescita tecnica. Anche solo un anno fa, sarebbe stato davvero difficile ipotizzare che Tony sarebbe stato in grado di non sfigurare in un pezzo con Pyrex e invece in Romolo e Remo i due artisti hanno messo entrambi a segno strofe di ottimo livello. Il suo attacco al minuto 1:23, per esempio, e il cambio immediatamente successivo dimostrano quanto sia cresciuto in consapevolezza: oggi Tony Effe sa di poter usare la voce in molti modi diversi e ha ampliato notevolmente il suo ventaglio di flow!
Il ruolo di Drillionaire nella crescita di Tony, poi, va assolutamente considerato: strumentali come È Trap e Luce a Roma hanno permesso al rapper di mettersi in gioco con linee melodiche nuove (anche nei ritornelli) e di valorizzare la brutalità del suo timbro vocale. Probabilmente, se avesse continuato a lavorare unicamente con Sick Luke, Untouchable avrebbe avuto un sound molto meno violento e infuocato. L’ultimo esempio di granata-musicale dell’accoppiata Tony-Drillionaire è il banger Drill Balaclava, realizzato in collaborazione con un Capo Plaza in forma smagliante, con AVA e con Sick Luke, ennesima dimostrazione della potenza di fuoco dei pezzi del “nuovo Tony Effe”.
In conclusione, dunque, se si dovesse valutare Untouchable basandosi unicamente sulle tracce dentro la comfort-zone, ovvero quelle brutali, spaccone, aggressive ed esplosive, il giudizio non potrebbe che essere molto positivo. Untouchable è un album con grandissimi banger, da Tony Montana a Romolo e Remo, passando per Luce a Roma, Ke Lo Ke, È Trap e ora Balaclava. Tuttavia, nella valutazione del progetto, vanno considerati anche i pezzi meno “alla Tony Effe” e qui l’analisi diventa di gran lunga più complessa.
Il successo di Effe e Colpevole, i dubbi di Escort Lover e Lacrime – Fuori dalla comfort-zone
Come si è già detto, Untouchable è un disco molto ambizioso, non solo per le decisioni-chiave citate nell’introduzione, ma anche per la sua stessa composizione. Più di metà del progetto, infatti, è improntato alla ricerca di vibes inedite per la carriera di Tony, al punto che il rapper, in un’intervista per Outpump, ha sentito il bisogno di rimarcare che:
I miei fan da “Crack Musica” si sentiranno quelle quattro tracce che gli interessano. Mentre magari le ragazze ascolteranno “Escort Lover” o “Lacrime”. Io ho voluto fare un disco più vario per una mia esigenza personale non per necessità. Mi è uscito così.
Effettivamente, Untouchable è un disco molto vario, non solo perché Tony cerca in più episodi un’evoluzione conscious, come appunto in Escort Lover, Piazza, Colpevole, Diverso, Skyline e Lacrime, ma anche per tracce come Effe e Oh Cazzo, completamente inedite per la sua discografia.
Iniziando l’analisi dai tentativi-conscious del progetto, va detto che già in passato Tony aveva provato a dare maggiore profondità alla sua penna, con risultati pessimi nel disco Trap Lovers, quando aveva provato a raccontare l’amore in Cambiare Adesso, Toy Boy e Uomini e donne, e con risultati discreti nel featuring come Pass con Tedua. In Untouchable la situazione è rimasta più o meno la stessa: Escort Lover e Lacrime sono tracce abbastanza disastrose, mentre Piazza e Diverso sono assolutamente dimenticabili.
Le ragioni per cui i suoi pezzi conscious non convincono sono diverse: la penna di Tony evidenzia dei limiti nella scelta delle parole e dell’immaginario, risultando estremamente ripetitiva e piena di cliché. Soprattutto, al contrario dei suoi testi che raccontano la vita di strada, la sua introspezione non suona affatto credibile, perché quartine come:
Quello che vorrei è impossibile
Tu mi vuoi morto, ma sono intoccabile
Vorresti essere me, ma non è facile
Voglio un triplo sette d’oro sopra la mia lapide(Diverso)
potrebbero essere state scritte da qualsiasi altro artista e soprattutto non lasciano niente all’ascoltatore. Nonostante l’impegno di Tony sia evidente, brani come Escort Lover e Lacrime non possono essere promossi perché non emozionano. Sono piatti, di plastica.
Tuttavia, non tutta la “sperimentazione emotiva” di Untouchable è da buttare: Colpevole e Skyline, infatti, sono due canzoni assolutamente ben scritte, che trasmettono emozioni sincere e che segnano a tutti gli effetti un punto di partenza solido per la sua penna.
Colpevole, che segna un collegamento fra banger di strada e pezzo-conscious, è una traccia scritta in realtà in maniera molto semplice: Tony Effe si è limitato a descrivere senza mezzi termini il suo ambiente sociale e la sua adolescenza:
Il mio amico spara mentre il cielo piange
La madre al colloquio passa il fumo dalle scarpe
Il padre 41-bis, una vita da scontare
Meglio morire in cella che morire da infame
Voglio morire in piazza ma pieno di collane
Portavamo pistole dentro le buste del pane
e ha collegato le strofe con uno splendido ritornello, che si potrebbe definire “di street-poetry“:
Innocente o colpevole faccio giustizia da me
Sai chi sbaglia paga, nel cuore un proiettile
Siamo figli della strada
Ho un amico in cella che ancora mi chiama, l’altro fuori che spara
Skyline, realizzata in collaborazione con un ispirato Wayne Santana, è sintonizzata sulle stesse frequenze di Colpevole e la parte di Tony, seppur molto breve, è composta da versi effettivamente introspettivi, che raccontano la sua storia, ovvero tutto ciò che l’ascoltatore vuole scoprire da pezzi del genere, come:
Da bambino stavo in piazza, non mi piaceva rappare
Mentre facevi freestyle io ero in casa a contare
Queste rime, insieme a quelle citate in precedenza, dimostrano che in fondo a Tony Effe basterebbe poco per scrivere bene questo tipo di canzoni. Infatti, Untouchable ha dimostrato che pezzi come Escort Lover e Lacrime, troppo stucchevoli e pieni di cliché, non sono proprio nel suo DNA, mentre Colpevole e Skyline, scritti in modo semplice ma molto diretto, sono assolutamente credibili e di buon livello.
Come si accennava in precedenza, inoltre, in Untouchable sono presenti altri due brani più difficili da catalogare, perché sono certamente “fuori dalla comfort-zone” ma anche “fuori dalla zona-conscious”: Oh Cazzo e Effe.
Se la prima di queste due tracce non è altro che un divertente pezzo trap da Tik-Tok, il cui ritornello chiama le mosse di un vero e proprio balletto:
Salta (Su), fa’ un passo (Uoh), gira a destra
Flexa il braccio (Flex), poi l’altro (Okay)
Effe si è invece rivelata la vera hit di Untouchable ed è probabilmente il pezzo più geniale dell’intero progetto. Prodotta a quattro mani da Drillionaire e Sick Luke, è una canzone in stile Miami Vice, che Tony ha definito di stampo “coca anni ’80“; è ballabile, divertente, stilosa e soprattutto auto-ironica.
È vero, infatti, che Tony aveva già abituato il pubblico a brani divertenti come Magazine, Sportswear, Bassotto e British, ma non era assolutamente scontato che fuori dal contesto DPG si mettesse in gioco con un brano del genere. Per essere più chiari: Untouchable è un disco street che punta molto sulla credibilità ed Effe, se fosse stata buffa e comica in modo forzato, avrebbe potuto minare l’immaginario serio e spietato del progetto.
Invece, la traccia si è dimostrata fin dal primo ascolto quella giusta al posto giusto, grazie a un grandioso tridente Drillionaire-Sick Luke-Tony Effe (e – concedetemi una battuta – non poteva essere altrimenti se il centravanti è “Francesco Tony, capitano della trap“).
Sarebbe davvero interessante conoscere il processo creativo che ha portato alla scrittura di Effe perché il suo testo suona davvero spontaneo, come se fosse stato scritto nell’arco di dieci minuti. Un’altra caratteristica incredibile di Effe, poi, è il fatto che sia un pezzo così musicalmente piacevole da far scordare al pubblico che Tony sta rappando di “ovuli da Cuba”, “la mia tipa bisex”, “Milano con due stripper” e “soldi in tasca, pistola in banca”. È proprio per questo, però, che Effe non stona in un disco come Untouchable: perché riesce contemporaneamente a essere divertente (pensate alle sporche del ritornello e delle strofe) e credibile!

In conclusione, qual è il valore di Tony Effe nel 2021?
Al netto delle analisi sviluppate a proposito di Untouchable, risulta piuttosto chiaro come Tony Effe, scegliendo di intraprendere una carriera solista parallelamente a quella con la DPG, sia migliorato moltissimo come rapper e come artista. Ha perfezionato il suo “stile Dark”, ampliando il suo ventaglio di flow e mettendosi in gioco su nuovi tipi di beat con ottimi risultati, e ha sperimentato tanto, alcune volte con successo (Colpevole e Effe) e altre volte in modo meno convincente (Escort Lover e Lacrime).
Untouchable, quindi, è assolutamente un album da promuovere, specialmente in un 2021 in cui la trap sembra sempre più in declino: Tony Effe infatti, insieme al solo Shiva, è stato l’unico rapper a convincere con un disco trap! Non era affatto scontato, visti per esempio i pessimi risultati dell’ultimo CD di Capo Plaza.
Dunque, in conclusione, per rispondere alla domanda “qual è il valore di Tony Effe nel 2021” bisogna dire innanzitutto che è molto più alto di quello del 2020, anche perché ha dato prova di sapere essere indipendente e credibile da solista (e adesso vedremo se Pyrex e Wayne ne saranno altrettanto in grado). Allo stesso modo, va detto chiaramente che oggi esiste un gap tecnico e di spessore artistico fra i rapper ai vertici della scena e Tony. Si tratta di un gap che è stato certamente ridotto rispetto agli scorsi anni, ma che non si può ancora ignorare in questo tipo di analisi.
La certezza, tuttavia, è che Tony Effe quest’anno ha iniziato un nuovo percorso, di cui Untouchable è il primo, incoraggiante punto di partenza, e che da quest’anno la sua figura verrà presa con molta più serietà dalla scena, dalla critica e dal pubblico. A conti fatti, il suo 2021 è stato fin qui davvero positivo.
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