Le parole con cui Numb si è raccontato e ha descritto ’92:
La mia vita musicale inizia in prima superiore, anno in cui son stato bocciato. Avevo 14 anni e non mi ero mai chiesto cosa avrei voluto fare veramente da grande. Quella bocciatura non mi aveva demoralizzato come spesso succede, anzi mi aveva aperto gli occhi su cosa mi interessasse davvero e su quanto fosse per me ininfluente e insignificante la scuola. In quello stesso anno per caso ho approfondito con un mio amico di vecchia data tutto ciò che c’è dietro una canzone, in particolare concentrandomi sul lato della produzione musicale. Ed è da qui che è partito il tutto, dal provare app per cellulare per dj (cross dj) app di produzione (caustic) per poi passare al PC con lmms e infine FL studio che uso tutt’ora. Inizialmente ascoltavo molto Martin Garrix, Deorro, Dvvbs, Timmy Trumpet, Showtek e molti altri artisti che avevano familiarità con cassa dritta e drop che caricano a 1000, per poi passare alla trap e molti altri generi che sto imparando ad apprezzare pian piano così da poter in qualche modo arricchirmi musicalmente e quindi anche allargarmi a più stili nelle produzioni
Per quanto riguarda quest’ultimo periodo ho il focus generalmente sulla trap e il mio obiettivo da sempre è quello di sperimentare anche solo in piccole cose non necessariamente rilevanti. Vengo fortemente influenzato da ciò che ascolto non a caso spesso evito di ascoltare la stessa cosa per molto tempo e cerco di variare con i generi. Quando produco un beat generalmente inizio dalla melodia scegliendo qualcosa da campionare anche solo per avere una base da cui partire per poi a volte ottenere tutt’altro. Ultimamente mi ritrovavo a giocare con le acapella inserendole sopra i miei beat per capire appunto come ci suonerebbe un rapper e anche per lo sfizio di ascoltare un certo “artista x” sopra un mio beat.
Da questi esperimenti è nata la voglia di fare ’92, più specificamente partita da un remix album di Travis Scott (Esylium) che mi era apparso in home su YT. Essenzialmente ho ricreato quel concept ma con un artista italiano che conoscevo da un po’ musicalmente. Questo mi ha permesso di velocizzare un po’ di più la ricerca di acapella di Sfera + i feat abbinandoli nel miglior modo possibile. In futuro potrei droppare altri remix album con altri artisti.
Detto ciò, mi ha fatto molto piacere vedere questo interesse da parte vostra nonostante io sia poco meno che un produttore emergente fra tanti, con molto da migliorare.
Il botta e risposta:
Sergio: Qual è stato l’aspetto più difficile del progetto? Qual era la tua intenzione finale?
Numb: L’aspetto più difficile è stato il mixing, piuttosto che featuring, nomi delle tracce e nome del progetto, che ho deciso molto spontaneamente, quasi in automatico. Stiamo parlando di un progetto basato sull’estrazione di strofe da altri pezzi e spesso il risultato non è pulitissimo. Credo di dover migliorare nel mixing, perché l’aspetto “di suono” è quello forse più lacunoso del progetto. Per il resto sono molto soddisfatto, soprattutto della scelta dei pezzi di Sfera e dei featuring, perché le tracce sono nate davvero una dietro l’altra. L’intenzione finale era quella di realizzare un album non ufficiale, con tracce nuove e beat nuovi a partire da musica già esistente. Ho reso disponibile anche l’acquisto dei beat su Internet, ma di base volevo realizzare un disco che avesse un filo logico.
Sergio: A mio parere in ‘92 ci sono dei veri e propri colpi di genio, come il modo in cui hai fatto entrare Denzel Curry in Nike e il we don’t talk anymore che apre la penultima traccia (e le da questo titolo). Quali sono le intuizioni musicali di cui vai più fiero?
Numb: Allora innanzitutto ti dico che mi fanno strano questi complimenti, perché non riesco a parlare di “colpi di genio”. Denzel Curry, per esempio, attacca in quel punto perché mi serviva una spezzatura dal bridge di Sfera. Mi sono ricordato di questo pezzo esplosivo e l’ho inserito lì con facilità. Riconosco di avere un certo orecchio, ma a furia di ascoltare musica credo che sia normale per un producer: la prima cosa su cui mi soffermo in un pezzo è il beat, con i suoi elementi. In generale credo che determinati meccanismi si imparino attraverso l’ascolto di tanta musica e tanti generi diversi. Magari in un periodo ascolto metal e mi influenza, anche inconsciamente… Sicuramente mi farebbe bene imparare tanta teoria musicale e per questo sto iniziando a coltivarla suonando degli strumenti veri.
Sergio: Mi viene spontaneo farti una domanda sulla scelta che sta alla base di ‘92. Perché proprio Sfera Ebbasta fra tutti gli artisti italiani?
Numb: È il primo artista che mi è venuto in mente. È un GOAT: è stato uno dei primi a portare la trap in Italia, come Travis Scott in America. Insieme alla DPG, è uno dei primi rapper italiani che ho scoperto durante il boom della trap. Vorrei anche realizzare altri “unofficial album” per altri artisti, ma mi sembrava giusto partire da Sfera Ebbasta. È anche un discorso di comodità: è stato più facile lavorare a un progetto che riguardasse un artista che conosco meglio e che avesse una discografia sufficientemente estesa. Ho lavorato a ’92 per due mesi e probabilmente se avesse riguardato un artista che conosco meno avrei impiegato più tempo e mi sarei divertito di meno.
Sergio: Ho notato che hai impostato la maggior parte dei pezzi su tracce meno famose della discografia di Sfera, come Diamanti, Corazon Morado e OGNT. È stata una decisione ragioanta oppure hai seguito semplicemente il tuo istinto?
Numb: Ho ragionato utlizzando proprio ciò che mi piaceva di più. Preferisco di gran lunga il mood di pezzi come OGNT, Diamanti e Ice a quello di pezzi come Male e Corazon Morad. Tra l altro ti dico che quest’ultima non l’avevo ancora sentita prima di usarla per Mi fai stare up. Ho comunque cercato di allargarmi a più pezzi possibili della discografia di Sfera.
Sergio: Se avessi la possibilità di fare ascoltare a Sfera una delle tracce di ’92, quale gli proporresti e perché?
Numb: Bella domanda! Probabilmente Nike, proprio perché è forse un po’ il banger dell’album e la traccia che gasa di più. Sicuramente è quella che a primo impatto fa più effetto rispetto ad altre e poi credo che lo incuriosirebbe sentire Travis Scott nella stessa traccia in cui rappa.
Sergio: Prima di salutarti, se sei d’accordo, volevo farti un paio di domande anche sulla carriera di Sfera, come per esempio sull’ultimo disco Famoso, che ha fatto molto dibattere la critica musicale. C’è chi lo ha apprezzato molto e chi invece lo ha criticato in modo piuttosto severo. Tu che opinione ti sei fatto sull’album?
Numb: Come ogni disco, Famoso ha pezzi che mi piacciono e pezzi che mi piacciono meno. Il mood di pezzi da radio come 6AM non mi entusiasma, ma Tik Tok invece mi ha gasato ed è il mio pezzo preferito del disco. Il mio disco di Sfera preferito è XDVR: lo ascolto ancora a distanza di anni!
Sergio: Immagino che ti sia già venuta voglia di realizzare un sequel di ’92, magari un progetto non ufficiale dedicato a un altro artista. Puoi farci qualche anticipazione?
Numb: Sicuramente ne farò altri in futuro, ci penserò, ma non anticipo nulla perché potrei cambiare idea mille volte! (ride)
Sergio: Ultima domanda: puoi produrre un intero album ufficiale per un artista, italiano ma anche straniero se vuoi. Chi scegli?
Numb: Uno solo? Allora: ultimamente stavo molto sotto col sound di Travis che è totale. Sceglierei di produrre per lui in un mondo parallelo! (ride)
Sergio: Se ti chiedo di scegliere un italiano?
Numb: Stessa roba: vado un po’ a periodi. Ti dico Paky, sta spaccando tanto!