Rkomi ha trovato la sua quadratura definitiva? – Il confronto su Taxi Driver

Per discutere di “Taxi Driver” e dell’evoluzione, lirica e musicale, di Rkomi, abbiamo chiamato tre opinionisti della nostra redazione e abbiamo posto loro delle domande.

Ancora prima di analizzare Taxi Driver, iniziamo con una domanda generale su Rkomi. Da quanto conoscete Rkomi? Che opinione avevate della sua musica prima di questo disco? Esclusi quelli del nuovo disco, quali sono i suoi brani migliori?

Daniele Ingenito

La prima volta che ho ascoltato un brano di Rkomi è stato quando, circa tre anni fa, ho scoperto Milano Bachata, realizzata insieme a a Marracash, un pezzo stupendo forse tra i migliori del suo repertorio. Non sono un ascoltatore assiduo della sua musica, ma ritengo che sia un ottimo artista e brani come Dove gli occhi non arrivano, Mon Cheri nonché le diverse collaborazioni, come Puro Sinaloa, Prometto e altre ancora, ne sono la prova.

Pietro Passarello

Personalmente ho conosciuto Rkomi nell’estate del mio esame di maturità, nel 2018, con Aeroplanini di carta, e da subito mi è piaciuto tantissimo. Andando poi a sentire di più la sua musica, da Dasein Sollen a Io in terra, ho imparato ad apprezzarlo sempre di più, perché si distaccava dai canoni della scena di quegli anni. Personalmente sono rimasto un po’ deluso dal suo cambiamento di rotta, verso uno stile molto più pop, rappresentato dall’album Dove gli occhi non arrivano. Le canzoni di Mirko a cui sono più legato sono Aeroplanini di carta, Oh mama, e Origami.

Carlo Maria Ludovici

Ascolto Rkomi dal 2016, dall’uscita di Dasein Sollen, da quando la scena trap in Italia era rappresentata da lui, Ghali, Tedua, Sfera, Izi e la DPG. Sin da subito l’ho reputato molto valido ed anche simpatico, e mi ricordo che seguivo con molto interesse il suo rapporto con Tedua, Falco e Ciccio. Io in terra è stato un disco che ho consumato, principalmente in doccia prima di andare a scuola e appena tornavo a casa. Sebbene non sia il mio genere, apprezzo quello che Mirko sta facendo ultimamente. Spero faccia da ponte per traghettare chi ascolta principalmente pop verso una più ampia visione musicale. Secondo me, le sue canzoni migliori sono Madonna (con Ernia), Sissignore ed Aeroplani di carta.

Dopo due anni da Dove gli occhi non arrivano, che molti considerano un album fallimentare, è arrivato Taxi Driver, un disco unico per la scena italiana. Promosso o bocciato?

Carlo Maria Ludovici

Promosso, ma va contestualizzato. Per apprezzare questo disco bisogna scordarsi un po’ di quello che è stato Rkomi in passato, delle sue origini. Una volta eliminato Dasein Sollen dalla mente, si può dire che Rkomi è un artista “pop” di qualità, di gran lunga superiore alla media dei suoi colleghi. Sa scrivere, ha un timbro accattivante e che non stanca. I ft. sono tanti, ma tutti azzeccati, e già vedo le ragazze ballare Nuovo Range in spiaggia, mentre io ascolterò Cancelli di Mezzanotte in un angolo (ride).

Daniele Ingenito

Decisamente promosso. Grande salto di qualità da tutti i punti di vista. Mi aspettavo un bel lavoro dato che nelle sue ultime collaborazioni ha sempre portato un valore aggiunto alle canzoni. Non è perfetto perché è un album discontinuo, con alti e bassi, con canzoni stupende e altre canzoni più banali o pesanti, però è sicuramente un ottimo punto da cui ripartire. Rkomi ha un grandissimo potenziale perché sa spaziare molto bene tra il pop e il rap ma deve ancora mettere a frutto questo suo potenziale e incanalarlo in un album.

Pietro Passarello

ll disco per me è promosso ma, come dice Carlo, va considerato come un nuovo inizio per Rkomi, in quanto si discosta molto da Dasein Sollen e Io in Terra. Detto ciò il progetto Taxi Driver a mio avviso è riuscito molto bene, a differenza dell’EP Ossigeno e di Dove gli occhi non arrivano, che non erano mai riusciti a convincermi.

La video-recensione di Raphaolic di Taxi Driver, uscita sul nostro canale YouTube.

Avete espresso tutti un giudizio piuttosto positivo di Taxi Driver, ma se doveste indicare un punto di forza e uno di debolezza del progetto, quali scegliereste?

Daniele Ingenito

Il punto di forza direi che è rappresentato dai testi di alcune canzoni, scritti bene, forti e di spessore. Punto di debolezza sono i troppi featuring. Avrei preferito un album con più brani individuali in modo che Rkomi potesse spiccare di più visto che effettivamente si tratta del suo album.

Carlo Maria Ludovici

Il mio punto di forza – premetto che sono un po’ di parte – sono le chitarre. Era da tanto che non sentivo qualcosa di così affine ai miei gusti, specialmente in Italia. Quindi ritengo che le chitarre e gli arrangiamenti in generale sono un grande punto di forza dell’album. Per quanto riguarda una debolezza, mi accodo a Daniele, troppi featuring, ma d’altronde è proprio questo concept dell’album: Rkomi il tassista che porta a destinazione tutti i feat, quindi se avesse fatto un album con meno artisti, sicuramente Taxi Driver sarebbe stato qualcosa di completamente diverso.

Pietro Passarello

A mio avviso i punti di forza di Taxi Driver sono due principalmente: le melodie e i testi; infatti in quest’album vediamo come, secondo me, sia riuscito a far combaciare ogni testo perfettamente con la sua strumentale. Per quanto riguarda il punto di debolezza, mi trovo d’accordo con entrambi i miei compagni: probabilmente in Taxi Driver sono presenti troppi featuring. Come ha detto benissimo Carlo, però, credo che questo dipenda proprio dal concept dell’album.

Visto che avete criticato tutti e tre il disco per i suoi troppi ospiti:
quali sono stati i tre migliori duetti del progetto e perché?
Se poteste eliminare tre tracce con featuring da Taxi Driver e sostituirle con brani di Rkomi da solista, quali scegliereste?

Carlo Maria Ludovici

I ft. migliori sono, secondo me, Ernia, Sfera e Chiello. Ognuno per una ragione diversa ed è fantastico vedere come nello stesso progetto si trovino canzoni così diverse tra loro. I feat che avrei preferito non ascoltare, invece, sono Gazzelle, Tommaso Paradiso e Tommy Dali.

Daniele Ingenito

I tre featuring che mi è sono piaciuti di più sono stati Ernia, Irama e Sfera Ebbasta. Di 10 ragazze, accompagnata da un incredibile base di MACE, mi è piaciuto molto il testo, soprattutto la parte finale della strofa di Ernia:

Vorrei fermarmi ad un certo punto e dire: “Bella sfida”
Guardare una lei e dire: “Lei è la mia regina”
Però avere un’altra che mi scriva, che tanto mi si conosce
E quindi poi riparto dalla prima

Di Luna Piena e Nuovo Rangeinvece, ho apprezzato molto i ritornelli e le atmosfere che si sono venute a creare nelle canzoni. Per quanto riguarda la seconda domanda, sostituire gli ultimi tre featuring (Gaia, Tommy Dali, Chiello, ndr) perché sono i brani riusciti meno, poco brillanti e hanno abbassato un po’ il livello dell’album. Avrei preferito che in Taxi Driver ci fosse almeno un brano solista in stile Amy o in stile Oh mama.

Rkomi è apprezzato principalmente per i suoi testi, come dimostravano in passato pezzi come Milano Bachata o Mai più. Oggi, dopo Taxi Driver, come valutate la sua scrittura?

Pietro Passarello

A mio avviso la sua abilità nello scrivere testi non è cambiata, ma è passata un po’ in secondo piano probabilmente. Infatti, si vede come abbia dato forse più importanza ad altri aspetti delle canzoni, come per esempio quello melodico. In conclusione penso che i testi in Taxi Driver siano un po’ sotto il livello dimostrato da Rkomi, ma penso sia più una scelta dell’artista più che una non abilità.

Daniele Ingenito

Io, al contrario di quanto ha affermato Pietro, penso che i testi siano sempre centrali nella musica di Rkomi e penso che l’artista sia maturato nella scrittura. Taxi Driver ha diversi brani scritti molto bene, profondi, ben strutturati e il passo in più che secondo me ha fatto con questo album è accompagnare i testi con melodie più elaborate. Questa ricerca melodica già era stata fatta in Dove gli occhi non arrivano, ma qui è riuscita molto meglio.

Pietro Passarello

I testi infatti sono molto belli anche secondo me! Però ritengo più intriganti e strutturati quelli di Io in terra. Credo che Dove gli occhi non arrivano abbia rappresentato un momento qualitativamente basso della discografia di Rkomi e che comunque ne sia uscito alla grande con Taxi Driver, un progetto con belle melodie e bei testi. Per me, però, a livello di scrittura non è ancora paragonabile ai dischi precedenti, che ospitavano perle come Aeroplanini di carta Non ho mai avuto la mia età.

Daniele Ingenito

Faccio l’esempio di Sopra le canzoni:

Ogni momento vero
Resta attaccato come smog su un monumento nero
Alla memoria di una guerra che non è importante
Però risento il tuo profumo se apro le serrande

in cui Rkomi parla di una vecchia storia o semplicemente di una forte litigata. Questa relazione ha significato molto a tal punto da aver lasciato il segno come lo smog su un monumento o come quel profumo che continui a sentire anche se non hai accanto la persona in questione. Qualità molto alta sia dal punto di vista testuale che melodico.

Carlo Maria Ludovici

Personalmente credo che, con il tempo, il livello di scrittura sia salito, com’è giusto che sia: Mirko è cresciuto, è maturato e si è evoluto. Un esempio interessante è il riferimento fatto ad uno dei monologhi di Taxi Driver, bella nota di stile. Per quanto riguarda il dibattito che è nato, sono contemporaneamente d’accordo ed in disaccordo con entrambi: non credo che sia stato Rkomi a soffermarsi sulle melodie tralasciando i testi, quanto più noi ascoltatori. Parlandone ieri con un amico, entrambi siamo giunti alla conclusione che, pur avendo ascoltato l’album decine di volte, non “riconosciamo” ancora le canzoni, a differenza di quanto succede solitamente. La spiegazione che mi sono dato è che mi piacciono talmente tanto gli arrangiamenti, specialmente le chitarre, come ho già detto, che il testo si va un po’ a perdere nella mia mente. Come detto, però, questa è una riflessione molto personale: sicuramente qualcuno meno attratto dalle strumentali si concentrerà sui testi, apprezzandoli più di quanto non riesca a fare io.

L’ultima domanda è forse la più importante in assoluto. Come possiamo inquadrare Rkomi nella scena del 2021? Ha trovato secondo voi una posizione ben definita?

Carlo Maria Ludovici

Credo e spero di no. Diciamo che in quanto artista dovrebbe evolversi sempre e mi sembra il tipo di figura che col tempo sperimenta cose diverse per fortuna. In termini di popolarità ce la sta facendo: si sta ritagliando un ruolo tra i big della scena, però credo che col tempo ci stupirà nuovamente e passerà da Taxi Driver a qualcosa di diverso, magari con più influenze rock chissà…

Pietro Passarello

Sicuramente Rkomi ha fatto grandi passi avanti rispetto a Dove gli occhi non arrivano, ma come sostiene Carlo, spero voglia ancora evolversi e migliorarsi. Infatti sta trovando una sua “quadratura”, ma ritengo possa ancora migliorare tanto. A mio avviso sarebbe molto interessante vederlo di nuovo in un progetto più “rap” come è accaduto in Mattoni, dove le sue qualità di scrittura secondo me sono emerse molto di più. All’interno della scena secondo me Rkomi può essere considerato una sorta di jolly: ha dimostrato infatti di eccellere sia nel fare canzoni da solo, sia con altri artisti; sia nelle canzoni più “pop” sia in quelle più “rap”. Come ho detto prima, possiamo aspettarci ancora una grande evoluzione da parte sua, e attendo con ansia i suoi prossimi progetti.

Daniele Ingenito

Rkomi ha fatto un grande salto di qualità negli ultimi anni e i numeri che sta facendo soprattutto con quest’ultimo album ne sono in parte la dimostrazione. La sua musica rappresenta una via di mezzo tra tra il pop e il rap, è quel ponte che unisce i due generi. Rkomi per questa suo aspetto mi ricorda in parte il suo collega nonché amico Ernia: anche lui riesce bene a spaziare tra pop e rap con risultati eccellenti.
Secondo me ha trovato la sua quadratura, anche se mi aspetto un prossimo album molto più completo di questo. Rkomi inoltre mi sembra un artista a cui piace molto sperimentare e cambiare modo di fare musica quindi penso che vedremo diverse nuove sfaccettature nel futuro della sua carriera.

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