In un periodo storico in cui il collettivo milanese della Seven 7oo la fa da padrona per quanto riguarda il genere musicale del momento, Tedua dimostra di essere un vero veterano della Drill in Italia e sfodera alcune punchline da prendere d’esempio per qualunque rapper emergente.
Ad arricchire le sue esponenziali capacità liriche, è la sua attitudine su questo tipo di produzioni che risulta credibile e in linea con i propri testi. Ma adesso è giusto ricordarsi in che punto ci troviamo della carriera del classe 1994 e anche quello che ci dobbiamo aspettare dal suo prossimo album che si intitolerà “La Divina Commedia”.
Nel 2020 l’autore di “Mowgli” ha intrattenuto i suoi fan con un mixtape che possiede una caratura di uno spessore completamente superiore a quello di molti progetti rilasciati nell’ultimo anno. I featuring di buon calibro non sono mancati e nemmeno della sana sperimentazione musicale che se eseguita nella maniera corretta non guasta mai. Eppure i supporters più incalliti della Drilliguria avrebbero gradito sentire un po’ di brani o anche solo di sonorità che ricordassero l’artista di “Drill Dream Squad”…
Ebbene miei esimi ed egregi ascoltatori dall’orecchio sopraffino, il buon Tedua ha pensato anche a voi con un EP appositamente dedicato al genere di cui tanto vi nutrite quotidianamente. Suppongo che si possa analizzare “Don’t Panic” anche come un EP di sfogo dove l’autore si diletta a togliersi vari sassolini dalla scarpa e ricordare alla scena rap intera la sua rilevanza all’interno della discografia italiana.
Ma adesso… Cosa bisogna aspettarsi dal prossimo disco? Duate si manterrà sullo stesso filone della sua ultima release? Ovviamente la risposta non si può conoscere in quanto nessuno sa cosa passi nella testa del genio ligure. Abbiamo solo la certezza che non si fossilizzerà su quanto già fatto ma bensì si spingerà oltre cercando di superare tutti i suoi limiti.
Adesso possiamo solo continuare a patire l’attesa per la Divina Commedia nonostante le speranze invane di tedua citate in “Lofi-Tu”.