Luchè è probabilmente il peggior nemico che si possa avere nel rap game italiano.
Lo ha capito Clementino il giorno dell’uscita di Potere e, con ogni probabilità, questo weekend lo ha capito anche Capo Plaza, attaccato con una strofa, in Denim Giappo, che più che una strofa sembra un vero e proprio attentato alla sua carriera.
È il 13 aprile 2018 quando esce Enemy, il settimo album in studio di Noyz Narcos, accolto come si accoglie il disco di una leggenda e certificato oro dopo appena una settimana. La hit più grossa di quel progetto si intitola Casa Mia ed è ricordata per un trinomio da panico:
- Una strofa di Noyz Narcos, malinconica e introspettiva ma anche esplosiva e aggressiva, destinata a restare nel tempo,
- Un ritornello perfetto di un Capo Plaza, che non ha ancora pubblicato il suo primo CD 20, anello di congiunzione fresco e ideale per due strofe-bomba,
- Un missile terra-aria di Luchè, il suo featuring migliore di sempre, dall’attacco ultraterreno. Ogni barra di quella performance infrange letteralmente la superficie della strumentale: non è una strofa rap, ma è la marcia di un carro armato.
Un anno dopo, però, viene fuori un retroscena sul rapporto fra i due campani, il veterano ex Co’Sang e la promessa Plaza: a quanto pare in Potere, uscito appena due mesi dopo Enemy, doveva essere presente una strofa del salernitano. Tuttavia, come ha dichiarato lo stesso Luchè nel suo autobiografico Potere – Il giorno dopo, uscito a giugno 2019:
Seguivo Capo Plaza ormai da tempo, una volta mi disse addirittura che ai tempi dei Co’Sang ascoltava soltanto le mie strofe. La cosa mi stupì, perché le strofe di Antonio erano di livello inarrivabile per qualsiasi rapper italiano, me incluso. Fui comunque contento e pensai di aver iniziato una nuova amicizia in questo business. Abbiamo concordato una collaborazione, ma passavano le settimane e non avevo sue notizie, iniziai a scrivergli, ma rispondeva massimo una volta al giorno, dicendo sempre che a breve mi avrebbe mandato la sua strofa. Aspettai qualche giorno ancora prima di decidere, mentre vedevo le sue storie con Derfgold in giro per Milano a divertirsi. La cosa che mi ha fatto più male, oltre a venire snobbato da un ragazzino di vent’anni con tre pezzi di successo alle spalle, è il non aver ricevuto alcun messaggio di scuse o di tentativo chiarimento da parte sua. Quest’inverno ho incontrato Capo Plaza ad una sfilata, era seduto molto vicino a me, ma non ci siamo neppure salutati, crede che io lo abbia attaccato in qualche pezzo. Probabilmente il suo smisurato ego gli ha fatto pensare che sarei stato io a chiedergli scusa. Gli auguro tanta fortuna“
Luchè, come si ricordava, non è un nemico facile del rap game, come ricorda lo stesso Clementino dissato (e annientato) in Potere / Il sorpasso, e Plaza, dopo questi fatti, non poteva che figurare nella sua lista nera. Venerdì scorso è uscito il nuovo mixtape di Guè Pequeno, Fastlife 4, un progetto di hustling, di thug bars, di “penicure”, di Amazon Crime e via dicendo. Fastlife è sperare che un’influencer che fa beneficenza sui Social scivoli uscita dalla doccia e rappare che: “Pagando mi sono fatto molte delle tipe al GF Vip”.
È anche ospitare una strofa in cui un Luchè vendicativo e crudele dissa ferocemente Capo Plaza, infilzandolo in modo furioso e brutale.

Luchè è stato semplicemente perfetto: ha evidenziato i punti deboli di Capo Plaza e, di contro, ha gonfiato il petto, dimostrando la sua forza e la sua potenza. Ha prima scoperto le ferite aperte del salernitano, criticandolo con una lucidità cinica e spietata, e poi le ha colpite, le ha infilzate con gli artigli del fuoriclasse, schiacciandolo con classe, con furore e con intelligenza.
Il dissing si articola in due parti:
- Una prima quartina brutale, scritta in modo magistrale e rappata con foga, con grinta e con il coltello fra i denti. Non stupisce la qualità: si tratta comunque di un fuoriclasse come Luchè. Stupisce il coraggio e l’ambizione del bersaglio, uno dei rapper più ascoltati in assoluto di tutta Italia.
Brother, cosa fai? (Yeah) Droppi l’album, cade l’hype (Ah)
A pensare che ai vent’anni hai dato già il meglio che hai, ehi (Uoh)
Che succede mo che non sei più una novità? (Che succede?)
La differenza tra me e te è che una leggenda non ha età (Ah, ah)
Le rime bruciano come il sale sulle ferite, sono umilianti, si riferiscono al fallimento qualitativo di Plaza, un album effettivamente con delle crepe e delle criticità, specie in termini di scrittura. Luchè gioca ancora una volta sul concetto del “non abbiamo età” e taccia Capo Plaza di arroganza e superbia, additando a questi difetti caratteriali la sua incapacità di migliorarsi e crescere artisticamente. Attenzione però: non è la strigliata di un veterano a un ragazzino insolente, ma è uno scontro fra pari. Luchè vuole annullare la differenza d’età con la sua ultima rima, condendo il tutto con un ironico (e mortificante) “brother” a inizio strofa.
- Altre dodici barre dense di concetti fondamentali:
Quattromila all’Alcatraz, quattromila al Carroponte (Ehi)
Solo dopo quattro mesi (Quattro mesi)
Primo napoletano a fare il Forum, fra’, ci pensi? (Fra’, ci pensi?)
Fino a ieri copiavano i francesi, mo gli inglesi (Uoh)
Io e Guè scambiamo più troie che pezzi
Fai regali, ma ci lasci su i prezzi
Più marchi avete addosso, più siete grezzi (Crazy)
Scelgo musica da vita vera (Ah), quella che non puoi raccontare (Oh)
Quindi ne ho un paio da dissare e poi ne ho un paio da accoltellare (Bam-bam-bam)
Tu hai a che fare con dei veri gangsters (Okay)
Sono il vaccino per ‘sti quattro influencers (Ahahah)
Se non mi dissi con dei fatti, brother, manco reagisco (Uoh)
Ho preso una pausa dal disco, ho preso una multa dal fisco (Ah)
Nella seconda quartina c’è il “gonfiare il petto” a cui si accennava prima. Luchè si sta costruendo un’armatura, uno scudo e una muraglia: sta cercando di scoraggiare Plaza dal rispondere al suo dissing e rincara la dose con il penultimo verso: “se non mi dissi con dei fatti, brother, manco reagisco“.
Sono presenti, poi, altri due versi chiave. Il primo è:
Fino a ieri copiavano i francesi, mo gli inglesi
che va a mirare l’autenticità della produzione del collega, scoprendone il principale punto debole. Plaza è esploso con Non cambierò mai, fondata su un flow rubato a Travis Scott, deve tanto alla scena francese in termini di ispirazione e il suo ultimo, omonimo progetto, è di stampo UK Drill. “Fino a ieri i francesi, mo gli inglesi”. In realtà, i due album del salernitano, 20 e Plaza, sono entrambi molto validi per quanto riguarda l’aspetto sonoro, ma la stilettata di Luchè colpisce e trafigge ugualmente.
Il secondo verso chiave è:
Scelgo musica da vita vera (Ah), quella che non puoi raccontare (Oh)
in cui spara una seconda volta sulla credibilità, sulla genuinità e sulla veridicità. Qui Luchè mette in atto un vero e proprio contrasto: si mostra autentico e forte e dipinge al contrario Plaza come costruito e debole. Risulta convincente, nonostante il valore dell’avversario sia molto più alto di quello che vuole raccontare. Proprio per questo il dissing è perfetto.
Le intenzioni del napoletano sono chiarissime, sta avvertendo la scena rap: non bisogna metterglisi contro. Basta anche un comportamento irrispettoso ma dall’importanza relativa, come quello di Capo Plaza, al tempo un ragazzino di 20 anni proiettato per la prima volta in un universo pieno di distrazioni di cui non conosce le regole non scritte, a fargli scatenare la sua furia esplosiva.
In poche parole: “Pestami i piedi e ti distruggo la carriera”.
Luchè ha pubblicato un video, sul suo profilo Instagram, in cui ascolta il dissing in macchina insieme a Geolier, l’altro baby talento della rap campano, più giovane di un anno rispetto a Plaza e, per molti, più completo. Nei commenti del post l’intera scena partenopea si è di fatto schierata con Luchè, da MV Killa e Coco a Vale Lambo e Lele Blade passando addirittura per il Peppe Soks, ex socio storico del salernitano.
Capo Plaza, invece, ha reagito solamente con una risata, prima espressa con un Emoji nelle Instagram Stories e poi esplicitata da questo Tweet:
Ci sono pochi dubbi: quella dell’autore di Tesla è una risata amara, sofferta e soprattutto finta. Non fosse così, non avrebbe neanche degnato Luchè di una risposta, come ha effettivamente fatto in occasione dell’uscita del libro.
Lo stesso venerdì in cui, inoltre, Luchè ha dissato Capo Plaza, quest’ultimo ha pubblicato lo spoiler di un nuovo singolo, in collaborazione con Morad, la stella più luminosa del rap iberico. L’incontro su strumentale fra due talenti, uno italiano e uno spagnolo, è una splendida notizia, non fosse che il brano, come dimostra lo spoiler, sarà caratterizzato dal sound su cui Morad ha costruito il suo successo, con la cassa dritta spacca-cranio alla Motorola e alla Yo no voi.
Luchè starà sicuramente ridacchiando fra sé… “Fino a ieri copiavano i francesi, mo gli inglesi…” E adesso gli spagnoli?
Quando si dice sliding doors…
La certezza è una sola: Capo Plaza deve rispondere a Luchè a tutti i costi, magari con una diss-track. È il momento della verità, probabilmente il più difficile della sua carriera, dopo un CD deludente e l’attacco di un collega fortissimo, praticamente imbattibile. Tuttavia, Capo Plaza deve contrattaccare lo stesso. È fondamentale per il proseguimento del suo percorso e, anzi, un confronto sul beat potrebbe addirittura rafforzarlo e renderlo più sicuro di sé. Se non risponderà, invece, saranno dimostrate una volta per tutte la sua insicurezza e l’instabilità della sua carriera.
Soprattutto, Luchè potrà dire di averlo colpito e affondato.
2 cose. 1)Dovresti scrivere in modo neutrale senza schierarti troppo in un solo lato (luchè). 2) Se ascolti A Capa Sotto di Clementino capisci chi ha annientato chi😂😂😂
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