Per discutere di “Plaza” e delle sue tracce, dei suoi testi, delle sue produzioni e dell’operato di Capo Plaza, abbiamo chiamato tre opinionisti della pagina e abbiamo posto loro delle domande.

Iniziamo come al solito con una domanda semplice e al contempo fondamentale: “Vi è piaciuto “Plaza”?
Daniele Ingenito
Sì e credo che abbia superato nettamente il livello del precedente album 20. Questo disco mostra la maturità e la crescita di Plaza sotto molti aspetti soprattutto a livello di sound e scrittura.
Ho notato però delle imperfezioni: su tutte sicuramente i featuring internazionali che hanno deluso notevolmente le aspettative degli ascoltatori. Tutto sommato, comunque, è un ottimo disco con brani atomici, quindi la mia risposta è decisamente sì: mi è piaciuto.
Riccardo Musci
Io invece penso che 20 sia un progetto migliore, in quanto da questo album ci si aspettava molto di più e le aspettative non hanno fatto altro che peggiorare l’impatto dei pezzi, soprattutto come ha detto Daniele a proposito dei featuring internazionali.
Mi è sembrato che Plaza sia rimasto al livello precedente (comunque alto) ma che non si sia mai adattato completamente ai beat (quasi come se le tracce fossero scritte senza pensare al beat). Credo che ci siano effettivamente delle bombe, ma anche che l’hype nei suoi confronti sia stato un po’ esagerato.
Daniele Ingenito
Specifico: sul disco avevo aspettative alte ma non altissime. Cioè: mi aspettavo proprio questo tipo di album, un disco imperfetto – perché ci sono brani ripetitivi, sound già sentiti e varie imperfezioni di cui parlavo prima – però ci sono anche tanti brani scritti bene e con flow straordinari.
Pietro Passarello
A me Plaza è piaciuto molto, anche se concordo con Riccardo per quanto riguarda il paragone con 20. Infatti a mio parere, nonostante si parli di un progetto di calibro molto più elevato e di un prodotto di alta qualità, le melodie e l’armonia generale di 20 mi sono piaciute di più. Inoltre, anche a livello di feat., ho trovato gli ospiti di 20 più performanti di quelli di Plaza.
Sembra che l’intenzione di Capo Plaza sia stata quella di uscire dalla sua zona di comfort per dare vita a un disco più emotivo, che valorizzasse la sua scrittura. Voi avete apprezzato questa scelta o avreste preferito un disco più esplosivo in stile “20”?
Riccardo Musci
Sicuramente questa scelta pagherà a lungo termine, in quanto può stimolare Capo Plaza e portarlo su un altro livello, più avanzato. Resta comunque il fatto che il disco appartenga inevitabilmente una ‘fase di passaggio’ (che può condurre a qualcosa di più grande sicuramente), ma valutandolo a compartimenti stagni mi sembra un ‘work in progress‘ e – ripeto – featuring di questo livello forse sono stati un po’ sprecati.
Daniele Ingenito
Io ho apprezzato questa scelta dell’artista. 20 è un album pieno di hit ma che pecca dal punto di vista dei contenuti e della scrittura. Plaza mostra quel salto in avanti da parte dell’artista attraverso brani come Non Fare Così, Ultimo Banco e Street. Però c’è ancora tanto potenziale e tanto lavoro da fare.
Pietro Passarello
Io, nonostante abbia molto apprezzato la scelta di favorire il contenuto più riflessivo e rispetto al “banger”, ho preferito le sonorità più esplosive di 20 presenti in canzoni come 20 stessa e Giovane Fuoriclasse. Concordo con Daniele nel dire che c’è ancora tanta strada da fare, ma che Plaza dimostra un grande miglioramento dell’artista, che nei precedenti lavori aveva mostrato certi limiti nella scrittura dei testi.
Dato che li avete citati più volte parliamo dei featuring: Gunna, Sfera Ebbasta, Lil Tjay, A Boogie Wid Da Hoodie e Luciano. Quale è stato il miglior featuring e quale il più deludente? Come mai complessivamente non vi hanno convinto?
Daniele Ingenito
Per me il miglior featuring è stato Sfera: Demonio uno dei brani più belli in assoluto del disco. A Boogie Wid Da Hoodie non ha sfigurato ma mi aspettavo molto di più vista la loro ultima collaborazione che era stata eccellente. Anche Luciano mi ha colpito positivamente, mentre Lil Tjay e Gunna hanno rovinato due brani: VVS sarebbe potuta essere la vera hit del disco.
Le loro sono due strofe che non c’entrano nulla con le tracce come se nemmeno li avessero ascoltati prima di farle. Non mi spiego perché Plaza le abbia inserite lo stesso all’interno del progetto.
Riccardo Musci
Io sono pienamente d’accordo con Daniele e condivido la sua delusione per VVS, evidentemente un’occasione sprecata. L’impressione è che siano due strofe a cui non è stato dedicato tanto impegno e che sono state inserite in Plaza quasi come per fare un collage. È piuttosto assurdo che Capo Plaza, in VVS, surclassi Gunna! È chiaramente lui il featuring peggiore del CD, mentre per quanto riguarda il migliore scelgo di premiare A Boogie Wid Da Hoodie.
Pietro Passarello
Secondo me il “premio” per il miglior feat. andrebbe dato a uno tra Sfera e Luciano, che hanno messo a segno le due prestazioni migliori del disco. Se devo sceglierne uno solo dico Luciano, che mi ha stupito molto, non avendolo mai sentito prima. Anche a mio parere il peggior featuring è invece Gunna, la sua strofa è infatti sottotono se paragonata alle sue solite performance, ma sopratutto è davvero sottotono nei confronti della strofa di Plaza, che è davvero clamorosa in VVS.
Ava, invece, è stato apprezzatissimo o criticatissimo per il suo lavoro in “Plaza”. Gli è stato detto o che è stato molto moderno ed è attualmente uno dei top producer italiani o che i suoi beat sono fin troppo simili l’uno con l’altro. Voi come commentate il suo lavoro?
Pietro Passarello
A mio avviso il pavoro di Ava è stato davvero di alto livello per questo progetto: penso sia indubbio che a livello di qualità il disco sia di qualità molto alta e che questo sia dovuto per la maggiore proprio al suo grande lavoro. Un beat come quello di Allenamento #4, per esempio, è davvero qualcosa di clamoroso.
Daniele Ingenito
Anche per me il lavoro di Ava è stato ottimo. Da sempre Ava e Capo sono una coppia vincente. In questo album ha mostrato anche di essere in grado di realizzare una base più tendente al raggaeton con il brano Demonio. Però va anche detto che a volte risulta ripetitivo e questo lo si nota soprattutto in un album in cui ci sono molte tracce. È sicuramente tra i migliori in Italia, ma non tra i più originali. OMG, Allenamento #4 e Track 1 sono a mio parere le strumentali più riuscite.
Riccardo Musci
Io direi addirittura che Ava, in Plaza, ha surclassato a più riprese Capo Plaza e molti dei featuring. Per me il suo lavoro è stato immenso, degno di un producer internazionale ed è proprio in questa mancata armonia fra le basi e le barre che vedo il punto di debolezza di un progetto con molto potenziale inespresso. Va comunque detto che in Plaza, la title track – che per me è anche la strumentale migliore -, come anche in Richard Mille, Capo Plaza e Ava si intendono a meraviglia.
Riccardo ha parlato di “punto di debolezza”. Qual è invece il punto di forza di “Plaza”? In cosa invece il salernitano deve ancora migliorare?
Daniele Ingenito
Il flow e il sound sono sicuramente le qualità maggiori di Plaza, sembra come se fosse un tutt’uno con la base. Basti pensare a brani con VVS o Pochette. Secondo me Plaza potenzialmente ha anche un’ottima penna e questo lo ha dimostrato in brani come Forte e chiaro, per esempio, e Non fare così del nuovo disco. Però nella scena italiana c’è chi nella scrittura è superiore: penso a nomi come Tedua o Marracash.
Quindi l’unico aspetto a cui dovrebbe dedicarsi di più è la scrittura, nella quale è migliorato decisamente (Plaza ne è la prova), ma potrebbe diventare ancora più bravo.
Riccardo Musci
Penso anch’io che il flow sia il punto di forza maggiore di Plaza, certamente anche la musicalità, che però ho trovato un po’ ripetitiva rispetto ai lavori precedenti. Sicuramente il rapper ha saputo confermare queste abilità e anche a livello di scrittura, considerata la sua età, se l’è cavata, ma comunque gli manca ancora quel salto di qualità che gli permetta di raggiungere i ‘top’ del rap italiano.
Nonostante le mie aspettative, forse troppo alte, risentendo questo disco, posso dire che si tratta un lavoro di qualità ma non completamente coerente. È qui che Plaza ha più le caratteristiche di ‘playlist‘ (come teorizzava Salmo) che di album nel senso classico della parola. Inoltre, l’ho trovato un po’ monotono e, a voler essere schietti, privo di una vera identità: un disco cliché, senza spunti particolarmente originali p di personalità.
Sono comunque sicuro che Plaza, essendo un artista molto talentuoso, emergerà sempre di più tra i rapper più forti d’Italia, ma per ora il mio unico vero appunto riguarda la scrittura. Credo sinceramente che sia dotato di un talento straordinario e spero ne faccia tesoro, nei suoi prossimi progetti.
Chiudiamo con un gioco: potete salvare nella vostra libreria di Spotify solo 3 tracce di “Plaza”: le uniche che d’ora in poi potrete ascoltare! Quali scegliete?
Daniele Ingenito
- Allenamento #4
- OMG
- Street
Queste sono le tre canzoni che salverei di Plaza: secondo me le migliori del disco. Rappresentano perfettamente la crescita fatta da capo Plaza dal punto di vista della scrittura e del flow e anche i beat sono pazzeschi.
Riccardo Musci
Io sceglierei Street, in quanto rappresenta l’evoluzione più ‘conscious’ di Plaza, Allenamento #4, episodio di una saga che diventerà leggendaria nel rap italiano (come lo è Veleno di Gemitaiz e Madman) e VVS perché non credevo che un rapper italiano potesse oscurare un artista americano di rilievo come Gunna: sono rimasto veramente sorpreso.
Pietro Passarello
Allora io sceglierei:
- VVS
- Allenamento #4
- OMG
A mio parere rappresentano meglio il disco: infatti OMG è una canzone più malinconica e “di scrittura”, VVS rappresenta il lato più “banger” e infine Allenamento #4 è un innegabile simbolo dell’artista.
2 pensieri riguardo “Il confronto su “Plaza” – Dalla scrittura al sound, passando per featuring e per le produzioni di Ava”