Dopo l’uscita di “Bella Così” con Federica Carta, più di un ascoltatore aveva storto il naso, chiedendosi come poteva essere possibile un cambiamento così evidente nella carriera di Chadia Rodriguez. Da trapstar ribelle e disobbediente a icona buona, più attenta al messaggio sociale di un pezzo che all’efficacia delle sue rime.
Oggi, a quasi 3 anni da “Dale” e “Fumo Bianco”, abbiamo capito finalmente che Chadia è sia una quella provocatoria di quei brani, sia quella riflessiva e attenta alle parole di “Bella Così”. E di “Donne che odiano le donne”, che segna un ulteriore salto di qualità.
“Donne che odiano le donne” è un ottimo pezzo, orchestrato dal solito grande Big Fish e che esplode in un brillante ritornello di Erika Lei. La protagonista, peró, – e non potrebbe essere altrimenti – è Chadia, delicata e sofferente al microfono, ma soprattutto alle prese con un testo profondamente ispirato.
“Bella così” era una canzone scritta benissimo, potentissima ed emotivamente molto coinvolgente (più per l’ascoltatrice donna, com’è ovvio). “Donne che odiano le donne”, invece, è piuttosto diversa, perché abbassa di poco il coinvolgimento emotivo, ma affronta un tema nettamente più interessante, quello delle donne che si ostacolano a vicenda nella società di oggi, e lo fa nel modo giusto.
Nel brano, Chadia è seria, è credibile e soprattutto è autobiografica: attraverso la sua storia personale affronta un tema per nulla scontato e empatizza con il suo pubblico.
Esame superato a pieni voti e probabilmente non abbiamo mai visto una Chadia così in forma, nel corso della sua carriera. In attesa del suo disco.