Nelle “pagelle del 2020” si commenta e si valuta da 1 a 10 il percorso effettuato da un rapper italiano quest’anno. Oggi si parla di Nayt.
Artista: Nayt
Voto: 9
La pagella:
L’anno scorso eravamo stati molto severi con Nayt, avevamo stroncato in modo molto netto il suo Raptus 3 e avevamo valutato il suo anno con un deludente 5, nella speranza che tornasse a far splendere il suo vero talento.
I suoi fan saranno entusiasti, perché quest’anno chiudiamo il pagellone con un suo 9 meritato e splendente come desideravamo, maturato attraverso featuring strepitosi, come Fight!, Trip, Roma e Matrix, ma soprattutto attraverso Mood, un grande album, il terzo ufficiale della sua carriera.
Mood è espressione a 360 gradi del talento finissimo del romano, un artista tecnicamente stellare, eclettico, innovativo e con enormi qualità generali, ma anche una personalità complessa e da scoprire. Nayt è grinta e decisione, è un rapper scomodo che bullizza i suoi nemici sulla tracca, è provocazione, attitudine da villain e spesso violenza lirica. Allo stesso tempo, l’artista di Raptus è anche una mente fantasiosa, creativa, spesso sofferente e piena di dubbi, e nei brani più rilassati queste caratteristiche fluiscono in una penna mite, introversa e malinconica, a volte rassegnata e a volte ansiosa.
Mood esprime come meglio non si potrebbe la personalità di Nayt. La musica di 3D è perfetta per far brillare con una certa luminosità le parole dell’artista, che, a 25 anni, ha maturato anche l’esperienza necessaria a migliorarsi nei ritornelli, nella chiarezza della lirica, nei tempi di scrittura e nelle scelte lessicali. Grazie a quest’esperienza, ha saputo realizzare egregiamente un CD-viaggio, dalla strepitosa Musica Ovunque a Nuvole, passando per la polemica Tuttappo’ e la catartica Rollin Roma.
In conclusione, dunque, Nayt chiude il 2020 con un progetto equilibrato, curato in ogni dettaglio, innovativo, scritto in modo brillante, coerente e rappato in maniera magistrale. L’unico suo piccolo difetto è che, nel suo insieme, risulta un po’ pesante e difficile da risentire (mancano forse quei due-tre brani così efficaci da invitare l’ascoltatore a un riascolto) e formato da tracce fin troppo simili l’una all’altra. Nonostante questo, si parla comunque di un ottimo album e, di conseguenza, di un grande anno per Nayt, sicuramente uno dei migliori della sua intera carriera!
Un pensiero riguardo “Le pagelle del 2020 – Nayt”