In occasione dell’uscita della riedizione del suo disco d’esordio, “Napoli 51”, il 30 ottobre per Sony Music Italy, abbiamo realizzato un’intervista con Nicola Siciliano per farci raccontare la sua musica e il suo CD.

Intervista a cura di Ottavio Pezone:
Ottavio: Innanzitutto, complimenti per l’ottimo album perché è chiaramente frutto di un lavoro meticoloso e al passo con i tempi. Vorrei per prima cosa chiederti cosa hai trovato maggiormente impegnativo in questa sfida del nuovo disco?
Nicola Siciliano: Ciò che ho trovato più impegnativo è stato lavorare in questo periodo, ho scritto questo disco durante il periodo del lockdown, ma neanche questo mi ha fermato, anzi… Tutto sommato mi faceva venire delle ispirazioni! Per fortuna l’ho presa in maniera positiva e sono riuscito a sfruttare questa situazione al meglio.
Ottavio: Questo è un album che ha molte parti estremamente introspettive ed è, a mio parere, un enorme merito riuscire a trasmettere in modo così lucido degli stati d’animo così personali, mi viene in mente su tutto Riman. Chi e cosa ti ha aiutato a scavare in modo così profondo?
Nicola Siciliano: Riman in realtà nasce dalla paura del domani: perché nessuno sa cosa succederà! L’ho scritta in un periodo molto buio. Ho scritto questo pezzo per sfogarmi, per parlare della mia carriera e del mio futuro.
Ottavio: Sei un ragazzo molto giovane che sta rivoluzionando il concetto classico di rap/trap al quale eravamo abituati, cercando al contempo di allargare e affermare il proprio spazio sulla scena. Quale credi che sia il tuo valore aggiunto nel panorama musicale italiano?
Nicola Siciliano: Io penso che il mio valore aggiunto sia la mia visione musicale e il fatto che mi piaccia variare fra i generi musicali e credo che questo mi attribuisca un’immagine unica.
“Seguimm e tracc ngopp a sabbia pe non c perder maj” (Riman) “Si nun duorm cu me nun duorm cu nisciun, stanott sto sul”(Collera)…
Ottavio: Quanto è stato determinante l’aspetto sentimentale per trovare l’ispirazione nella scrittura dei testi?
Nicola Siciliano: Collera che citi è un brano molto personale, perché parlo del legame con i miei amici e dei nostri sentimenti. Nel pezzo uso diverse metafore perché faccio fatica a parlare di sentimenti così personali e cerco di rendere certe situazioni più astratte.
Ottavio: Il disco accoglie variegate sonorità, ma quale tipo di sound senti più adatto alla tua personalità?
Nicola Siciliano: Ascolto davvero tanta musica, non ho un genere preferito, quindi penso che dipenda più della situazione o dal mio umore.
Ottavio: E invece a quale canzone di questo album sei maggiormente affezionato e perché?
Nicola Siciliano: Tomorrow è il brano a cui sono più legato, perché è nato completamente durante la quarantena, ma anche per quanto sono affezionato al beat e alle melodie del pezzo.
Ottavio: Nell’ultimo anno e mezzo fra feat. ed album hai collaborato con tantissimi artisti,
chi ritieni essere maggiormente complementare al tuo stile?
Nicola Siciliano: Mi trovo molto con Rocco Hunt. Ho un legame profondo con la sua musica, da ragazzino ero un suo grande fan, mi ritrovo molto nelle sue canzoni. Quindi se ti devo fare un nome, ti dico Rocco!
Ottavio: Due dischi in pochissimo tempo… Presumo che ciò sia una chiara dimostrazione di quanto tu senta la necessità di comunicare e trasmettere mediante la tua arte (a differenza di altri che preferiscono comunicare maggiormente tramite social). Tuttavia sappiamo che talvolta può apparire azzardato far uscire due dischi in un paio di mesi. Come è nata l’idea?
Nicola Siciliano: Nella mia testa ho sempre pensato che nel momento in cui sarebbe uscito il mio primo disco, avrei dovuto fare qualcosa di diverso. Il mio obiettivo era fare scalpore, farmi chiedere il “come mai” di questa scelta. Volevo far esplodere la mia esuberanza, oltre che quella da rapper e produttore, quella del Nicola ragazzo!
Ottavio: Quali sono i tuoi obiettivi per Napoli 51?
Nicola Siciliano: Spero di arrivare a un pubblico molto più ampio, cercare di far rispecchiare le persone nei miei testi e cercando di avvicinare le persone alla musica. Il mio desiderio è che Napoli 51 si espanda il più possibile.