Alla vigilia della pubblicazione del documentario “Famoso”, sulla vita di Sfera Ebbasta, il team dell’artista ha iniziato a svelare, in conferenza, informazioni su film e CD. Queste le loro dichiarazioni:

LE PAROLE DI SHABLO:
Io e Marracash abbiamo sentito parlare per la prima volta di Sfera Ebbasta nel 2014 e ora, nel 2020, mi sembra di avere lavorato con lui e con Charlie da davvero un’eternità. Piaccia o non piaccia, è innegabile il loro peso nel mercato italiano e oggi stiamo affrontando una sfida ancora più ambiziosa: uscire dall’Italia. Molti parlano di “esplosione internazionale“, ma nonostante la velocità di Internet non è facile riuscire a globalizzare e internazionalizzare la propria musica.
Sfera Ebbasta ha collaborato con moltissimi artisti internazionali e in “Famoso” saranno presenti delle vere e proprie superstar, come J Balvin, uno dei 10 artisti più ascoltati in assoluto, Future e Offset, passando per Diplo, Steve Aoki e London On The Track, producer di Ariana Grande. Il supporto di queste personalità, completamente naturale come dimostra anche il famoso “follow di Drake”, è incredibile: non capiscono le parole di Sfera ma colgono la magia del mondo che ha creato con Charlie!
Il film è un progetto parallelo, racconta l’affascinante storia di Sfera, ma anche il making-of di “Famoso”. Ringrazio Island Records, Universal, Jacopo Pesce, Pepsy Romanoff, che conosco da quando ho sedici anni, e il team di BHMG. Gli amici di Sfera lavoravano, da chi faceva l’elettricista a chi l’operaio… Charlie stesso faceva il barista! Il gruppo di Sfera è diventato il suo team e il loro entusiasmo ha trascinato la sua carriera, come anche sua madre, molto presente nel documentario.
Quando ho conosciuto Sfera e Charlie, i due erano ovviamente molto emozionati all’idea di incontrare me e Marracash, ma avevano le idee chiare già da subito. La loro testa gli ha permesso di crescere e distinguersi dagli altri.
Premettiamo che “Famoso” è un primo passo, non un passo definitivo. “Sfera Ebbasta” puntava all’Italia, “Rockstar” all’Europa e con “Famoso” si punta ad arrivare oltreoceano. Già agli inizi Sfera ambiva a conquistare gli USA; con Jacopo gli abbiamo fatto capire che era un percorso da affrontare step by step. Dopo tre tour sold-out in Europa e tante collaborazioni, uscite e in arrivo, con artisti francesi, spagnoli, tedeschi e del Belgio.
Non è solo il feticcio di dire: “Ho fatto il featuring con l’artista dei sogni!”, noi vogliamo essere rilevanti nel mercato globale! Abbiamo una partnership con etichette latine e statunitensi, con tutte le Universal europee, che ci supportano e vedono Sfera come una priorità!
Gli Stati Uniti sono paradossalmente i più difficili da raggiungere per un italiano che fa rap, ma quando ci hanno chiamato a Los Angeles ci hanno incoraggiato mostrandoci che “Rockstar” negli USA, senza promozione, è riuscito a fare streaming per un totale, convertito, di 10.000 copie vendute.
È vero che in Italia ci sono stati artisti noti all’estero in passato, come Tiziano Ferro, Laura Pausini, Jovanotti ed Eros Ramazzotti, che rappresentavano il pop. Oggi è il momento di Sfera, un progetto urban, che fra l’altro affronta una sfida unica: diventare famoso nel mondo cantando in italiano. Artisti come Drake e J Balvin hanno riconosciuto a Sfera l’attitudine, lo stile, ma anche la musica: la sua grande rivoluzione è stata portare le melodie nel rap italiano. Nessuno si aspetta di fare disco d’oro negli USA: questo è il primo step di un percorso.

LE PAROLE DEL REGISTA PEPSY ROMANOFF:
Ieri ho fatto un riassunto di quest’esperienza, assolutamente significativa per me, e ho concluso con questo ragionamento: la musica di Sfera può essere apprezzata come non esserlo, ma la sua è senza dubbio una grande storia che può insegnare qualcosa, specialmente in questo periodo così vuoto. Il messaggio che lascia questo progetto è positivo: è un documentario che racconta due ragazzi che vogliono spaccare il mondo con la loro musica.
Come Shablo, anche io ho incontrato Sfera e Charlie per la prima volta nel 2014 per un provino. In pochi anni, le nostre strade si sono legate rapidamente e con naturalezza. Sfera Ebbasta è stato un professionista, assolutamente dedito a questo lavoro, ed è stato un piacere raccontare la sua storia fin ora. Sono convinto che sia solo il primo mattone di una serie di opere cinematografiche su queste personalità così importanti per la musica italiana.
Il film si chiude con un’esibizione di “Notti” dedicata alle vittime di Corinaldo. Mi sembrava una scelta doverosa e corretta, ma soprattutto un qualcosa di coinvolgente e fortissimo. Io stesso ero una delle camere che inquadrava l’artista ed ero profondamente emozionato dalla dedica di Sfera Ebbasta.
Abbiamo registrato così tanto materiale da poter realizzare non uno ma tre film e solo una cernita ci ha permesso di selezionare i momenti più rilevanti. Ho avuto assoluta carta bianca per quanto riguarda la parte creativa del documentario: abbiamo lavorato con grande entusiasmo e naturalezza!

LE PAROLE DI CHARLIE CHARLES:
Devo dire che io e Sfera siamo stati molto ambiziosi anche quando tutto questo non era altro che un sogno. Da quel nostro incontro al McDonald’s ci siamo detti che, step by step, avremmo dovuto crescere gradualmente. Oggi l’obiettivo è essere internazionali e stiamo cercando di costruire un percorso per realizzarlo.
Il mondo che ci ha ispirato agli inizi è stato quello della trap americana ma anche di quella francese, ma non avevamo un vero e proprio modello di riferimento… Volevamo essere noi il modello di riferimento!
Le canzoni di Sfera, vecchie e nuove, non hanno richiami ad artisti o genero in particolare, anzi, vedrete che si parlerà poco di trap…
Vogliamo essere noi il modello che ispira gli artisti a migliorare!

LE PAROLE DI JACOPO PESCE, DIRETTORE DI ISLAND RECORDS:
Voglio raccontare un aneddoto: recentemente ho trovato una mail che avevo mandato al team di Universal nel 2015… Recitava: “Buongiorno a tutti, voglio segnalarvi che siamo molto vicini alla chiusura di un accordo con Sfera Ebbasta. Sfera è un nuovo artista, ma a tutti gli effetti ritenuto da tanti the next big thing della scena rap italiana. Quella che sta nascendo dal basso è una scena basata sulla trap, qualcosa di molto poco italiano.” Fa impressione rileggerla adesso, perché tutto quello che abbiamo costruito negli anni successivi è stato molto poco italiano!
Dagli altri paesi arrivavano feedback entusiasmanti: dall’apprezzamento di “XDVR” da parte della comunità francese al resto dell’Europa con “Rockstar“, fino alla svolta di “Pablo” con Rvssian. Da lì è stata pioggia di contatti e proprio così sono arrivati i featuring di “Famoso”.
Stiamo vivendo la sfida con curiosità e ambizione, anche grazie al supporto di Republic Records, la più grossa etichetta americana, e UMG Latino. Ora viene il bello e ce la metteremo tutta: siamo stimolati dall’idea di vincere una sfida del genere con un artista rap! Anche all’estero sono divertiti dall’idea di lavorare in questo modo con un artista italiano: anni fa rispondevano: “Davvero? Un italiano che fa rap?”, ma anche grazie all’esplosione del rap latino ora le porte sono aperte. È in corso un vero e proprio cambiamento culturale, una wave che abbiamo intenzione di cavalcare.
La lingua di Sfera Ebbasta sarà l’italiano. All’estero vogliono l’italiano, hanno insistito affinché “Baby“, il pezzo con J Balvin fosse in italiano e non in spagnolo. Balvin stesso ha suggerito a Sfera di mantenere la sua lingua: a livello internazionale sarà visto come “l’italiano che fa rap”.

LE PAROLE DI MAURIZIO SALVADORI, CEO DI TRIDENT:
In una situazione come quella di oggi, rivoluzionare l’idea di live è un obbligo. Quando ho conosciuto Sfera Ebbasta mi sono accorto di avere davanti un ragazzo con le idee molto chiare, che mi ha dato tanti input: la mia missione è renderli realtà e siamo a buon punto. Il progetto, come ho detto, sarà rivoluzionario rispetto ai concerti visti fin ora: è un percorso d’innovazione difficile, ma porterà un risultato tanto importante quanto tutto ciò che riguarda “Famoso”.
La nostra prima tappa è il Forum di Assago e abbiamo la ragionevole certezza che a settembre si possa ripartire con i primi concerti di Sfera Ebbasta: il nostro è un messaggio di speranza e di fiducia. Se a settembre saremo ancora in emergenza, rimborseremo i biglietti, prevendita compresa, ma è un’ipotesi in cui credo davvero poco.
Nonostante sia così giovane, Sfera Ebbasta è un ragazzo di una lucidità invidiabile, superiore agli altri artisti rap con cui ho avuto a che fare, che si porta dietro un team con idee chiare e vincenti. Gli incontri con l’artista mi hanno sorpreso perché ha dimostrato di non considerare il concerto un “di più”, ma una parte assolutamente centrale del suo lavoro e della sua carriera.
Sfera Ebbasta vuole proporre un live straordinario. Non esagero quando uso il termine “rivoluzionario”: è un qualcosa di completamente fuori dagli schemi e dai canoni. Il progetto è già tracciato e sono convinto che stiamo davvero per fare qualcosa di incredibile.
