Per farci raccontare un brano come “Che Dio Mi Benedica”, un masterpiece della discografia di Luchè, abbiamo contattato @manuelmk11, amministratore della pagina Instagram “Luchè nel cuore”.
Che Dio Mi Benedica è una canzone meravigliosa, non è la mia preferita, ma è sicuramente tra quelle oggettivamente più valide e quella che mi ha spinto a cercare di capire chi fosse veramente Luchè.
Racconta la storia di un ragazzo che non riesce ad accettarsi, combatte con i suoi difetti e si ritrova ad essere il primo, e poi l’unico, nemico di se stesso. Come ha ammesso proprio Luchè, questa canzone descrive tutti i ragazzi che si odiano perché non riescono a vedere i propri valori, ma col tempo riescono ad accettare i propri limiti, accettarsi e conviverci nella maniera più pacifica possibile, con una sorta di “presa di coscienza“. È un compromesso con cui combatte e vive ancora anche l’artista stesso.
Nel ritornello canta:
“Riderò alla vita / Senza odiare il mio sorriso / So cosa si prova, so cosa si sente / Ad essere il tuo nemico”
È chiaro che stia parlando a sé: è il momento in cui affronta il proprio io e prova a sconfiggere le sue insicurezze.
Nella seconda strofa (il ragazzo protagonista) si trova davanti a una delusione d’amore, che gli causa un dolore estremamente forte e lo porta, alla fine del video (su YouTube), ad assumere esagerate dosi di eroina oltre a quelle solite di alcool e fumo.
Nella conclusione del video appare steso a terra, mentre in sottofondo si sente:
“Non dirmi “sii normale”, è quello che non voglio / Fammi soffrire ancora, per capire chi sono”.
Su queste note il ragazzo ripercorre i suoi ricordi fino a ritornare al momento iniziale del videoclip, in cui torna da scuola e trova i genitori che, però, invece di litigare (come accade ad inizio video), lo stanno aspettando per festeggiare il suo compleanno.
Luchè nel video interpreta il ruolo del narratore, ma risulta visivamente oscurato, come per rappresentare lo stato d’animo del pezzo.
Nel suo libro Il Giorno Dopo, l’artista napoletano ha rivelato che se le emittenti radiofoniche avessero dato più spazio – che sarebbe stato assolutamente meritato – la sua carriera ora sarebbe completamente diversa. Tuttavia, la canzone vanta comunque un disco d’oro (si attende un platino entro il 2021), 12 milioni di views su Youtube, 13 milioni di streams su Spotify e, soprattutto, resta un diamante della carriera dell’immenso artista che è Luchè.