Il ritratto della Napoli di Vale Lambo – La recensione di “Come il mare”

La recensione di “Come il mare”, il secondo disco di Vale Lambo pubblicato il 25 settembre 2020 dalla Virgin Records.

La copertina di “Come il mare” di Vale Lambo

Vale Lambo, artista napoletano classe 1991, ha rilasciato il suo nuovo progetto “Come il mare” venerdì 25 settembre, album che si inserisce in un contesto di profondo fermento musicale della scena partenopea. La musica italiana degli ultimi anni non può sicuramente essere criticata per mancanza di originalità o per capacità di stupire, infatti il 2020 ci ha sorpreso con l’ascesa dei rapper napoletani coronata dalla seconda giovinezza di Gigi D’Alessio.

I numerosi progetti provenienti dall’antica capitale borbonica, come “Emanuele” di Geolier con la successiva repack, “Napoli 51: Primo Contatto” di Nicola Siciliano, “Acquario” di CoCo, “Dio perdona io no” di Enzo Dong, “Vice City” di Lele Blade e “Tarantelle” di Clementino, nascono concettualmente nel 2019 ma riescono ad arrivare al grande pubblico soltanto grazie alla forza della collaborazione reciproca dimostrata da tutti i ragazzi quest’anno.

Napoli è divenuta, attraverso il lavoro di questi giovani artisti, un crocevia di generi e influenze musicali, molto diversi tra di loro ma che si completano l’un l’altro, facendo scontrare sonorità fresche in hit come “Guapo” di Anna Tatangelo con Geolier con temi e melodie più street e meno pop.

L’album che racchiude entrambe le concezioni musicali è sicuramente quello di Valerio Apice, il vero nome di Lambo, perché è lo specchio della visione che Pino Daniele aveva di Napoli, ovvero quella di una città dai “mille culure” nel senso di essere un luogo nel quale la musica ha subito numerosissime influenze e dove i generi si mischiano.

Per comprendere la duttilità dell’artista bisogna risalire al suo passato, Vale Lambo nasce a Secondigliano, vive i primi anni della sua vita in un contesto tristemente noto per la sua violenza ma riesce ben presto a rialzarsi, grazie alla musica e al talento. Artisti come Tupac e Big Pun lo fanno sentire parte di un movimento e gli fanno comprendere che esiste una via per fuggire dal degrado ma senza dimenticare le proprie origini.

Inizia a scrivere le prime rime intorno alla fine del primo decennio (degli anni 2000) e viene ben presto notato dal collettivo 365 MUV, nel quale entrerà a 18 anni, qui inizia a conoscere gli altri interpreti del rap napoletano come MV Killa e Lele Blade, con quest’ultimo fonderà un duo chiamato “Le Scimmie”. In questo gruppo Valerio trova finalmente la sua dimensione e infatti pubblica nel 2016 l’album, diventato un cult a Napoli, “El Dorado”, prodotto da Yung Snapp, “colui che fa sempre nuove hit” come l’intro delle canzoni prodotte dal giovane ragazzo ci ricorda spesso.

Da questo momento in poi il nome di Vale Lambo inizia sempre più a riecheggiare tra le strade di Napoli e non solo, infatti ben presto arriveranno due collaborazioni con The Night Skinny: canzoni “Egitto” e più recentemente “Life Style”, contenuta in “Mattoni”.

Nel frattempo Vale Lambo non perde tempo e infatti nel 2018 esce l’album della sua consacrazione “Angelo”, un progetto che finalmente ci fa comprendere la vera entità del rapper e cioè quella di un angelo tra i demoni del contesto nel quale viveva da ragazzo come egli stesso ha dichiarato in un’intervista. Esce poi qualche mese dopo “Medusa Deluxe EP”, una piccola opera nella quale vi è l’importante collaborazione con Gué Pequeno.

Nel 2019 nasce insieme a Lele Blade e MV Killa un nuovo collettivo: SLF che sta per Siamo La Fam e queste continue aggregazioni dimostrano quanto Valerio sia un tutt’uno con gli artisti che lo circondano, una caratteristica che sta rendendo famoso e forte il rap napoletano in tutta Italia: se l’unione fa la forza, a Napoli questo vale più che altrove.

Infine nel 2020 escono tre pezzi che anticipano “Come il mare”, tutti diversi tra di loro: Abbracciami, Statt Zitt e ‘Nfaccia.

“Come il mare” è un album che ci fa entrare in empatia e sintonia con l’artista, ogni traccia è una fotografia di momenti di vita vissuta, le tematiche trattate variano spesso, e questo rende il CD molto versatile: si passa dai brani più street come quelli dei featuring con Luchè e Madman a tracce conscious come “Roma” o “Solo Piano”.

L’album è perciò una commistione di gusti: non mancano infatti vere e proprie hit come “Valentino” ma anche canzoni d’amore come “‘Nnamurat e te“. Un plauso alle collaborazioni, tutte perfettamente calzanti con i mood delle composizioni, da citare il travolgente ritornello di Franco Ricciardi e le abilità dimostrate da Nayt e Carl Brave. Il progetto ne ha per tutte le preferenze, potrebbe diventare nei giorni a venire uno dei più ascoltati in Italia, sicuramente Vale Lambo ci ha messo tutte le sue forze sia sul piano sentimentale che su quello qualitativo, ha dimostrato di saper spaccare i beat nelle tracce più aggressive e di saper cantare in quelle più riflessive.

Dal punto di vista musicale le produzioni sono state curate da Yung Snapp, NIKO Beatz, Valerio Nazo, e Mattbeatz, tutti si sono comportati molto bene e hanno saputo accostare la tradizione napoletana alle nuove sonorità trap, con un occhio di riguardo anche nei confronti della wave dei neomelodici, sempre più famosi a Napoli.

In conclusione Vale Lambo ha dunque dipinto un quadro dove non è mancato nulla ma anzi racconta per filo e per segno la personalità dell’artista di Secondigliano, con tutte le sue sfaccettature e senza contraddizioni.

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