È uscito finalmente Dark Boys Club, il nuovo mixtape della DPG, che è anche il loro ottavo progetto discografico in assoluto e che sancisce cinque anni di carriera per i tre rapper della Capitale. È arrivato il momento di “fotografare” Wayne, Tony e Pyrex, per capire qual è stata la loro evoluzione e, dopo Dark Boys Club, quali possono essere le loro aspirazioni per il futuro.
Wayne Santana
Nell’intervista per Rai 2 del 2016, uno dei video più noti relativi alla Dark Polo Gang, Wayne Santana si presenta al pubblico nazionale mimando il gesto del telefono con una scarpa, urlando a una folla di ragazzi: “Rosa fashion!” e mandandogli bacini. Questa era l’essenza della DPG nel loro “periodo Twins”: moda, vestiti, allegria, spensieratezza e, a livello musicale, happy trap, xilofoni, flauti e ritornelli dolci e orecchiabili. Un anno prima erano usciti The Dark Album e Crack Musica, due mixtape rabbiosi, elettrici, le cui atmosfere sembravano quelle di un film di Quentin Tarantino, e Succo di Zenzero, che portava per la prima – e unica – volta la vaportrap in Italia.
La Dark Polo Gang è quindi cambiata più e più volte, passando con velocità dalle atmosfere tetre e oscure di Mafia e Bello figo dark a quelle cloudy e dreamy di Riviste e Pesi sul collo, fino alla mood spensierata e giocosa di Caramelle e Magazine e a quella spaziale e futuristica di Che bello essere dark e Young Rich Gang. Anche Wayne, il rapper dei bacini e delle scarpe rosa fashion è cambiato, a livello personale e musicale, e, dopo l’uscita di Dark Boys Club, sembra aver trovato una nuova, definitiva quadratura.
Wayne, all’anagrafe Umberto Violo, è un classe ‘91 di origini siciliane laureato in marketing e comunicazione e proprio per quest’ultima informazione è spesso considerato il vero cervello della DPG. Se Tony Effe è evidentemente il leader mediatico del gruppo e Pyrex quello tecnico, Santana è il membro del trio più carismatico nelle interviste e più diplomatico nelle dichiarazioni pubbliche. Per fare un rapido esempio, è stato il primo – e di fatto l’unico – a parlare pubblicamente, con toni seri e impegnati, dell’uscita di Side Baby dalla DPG.
A livello personale, tuttavia, delineare il profilo del rapper di Succo di zenzero è davvero complicato, perché nei documentari e nella serie sulla DPG pubblicata su Tim Vision appare davvero inscindibile dal suo personaggio spensierato, divertente e menefreghista. Se Tony e Pyrex hanno due personalità chiare e inquadrabili con relativa velocità, quella di Wayne è più difficile da decifrare: la sua allegria è quasi da cartone animato e persino la sua musica ne risente. I mondi che dipinge con la sua musica, specialmente quando entra in simbiosi con il genio creativo di Sick Luke, sono irrealistici e onirici: trasporta l’ascoltatore all’interno di un sogno.
In un vecchio articolo sulle produzioni di Sick Luke si diceva, a proposito di Succo di zenzero, il visionario mixtape di Wayne, di come fosse impossibile descriverlo con termini davvero esistenti. Lo stesso beatmaker, quando parla delle sue strumentali, usa aggettivi come “cloudy”, “dreamy” e, in italiano, “caramellose”. Non è spensierato e non è malinconico: ha una mood unica e quasi impossibile da raccontare… Va ascoltato per essere compreso!
Ancora, Sick Luke ha affermato, durante la sua intervista con Sofia Viscardi, che uno dei segreti di questo CD sono quelle parole ed espressioni che l’ascoltatore non può capire: Wayne parla di questo “succo di zenzero”, senza spiegare cosa effettivamente sia, un po’ come il contenuto della valigetta di Pulp Fiction. In Crystal ball, il rapper canta:
Succo di zenzero, ma non si beve
e l’ascoltatore, di riflesso, pensa: “Ma cosa diavolo è questo succo di zenzero?”. Ma anche Gioco dell’uva:
Facciamo il gioco dell’uva
E cos’è il “gioco dell’uva”? La risposta non c’è, ma Succo di Zenzero è senza dubbio uno degli esempi più eclatanti di simbiosi totale fra rapper e producer, oltre ad essere un album pieno zeppo di hit come Pesi sul collo, Riviste, Aldilà, Bang bang e Tokyo Hotel.
Troppo spesso, la Dark Polo Gang è stata criticata senza essere stata ascoltata, da colleghi, opinionisti e pubblico, per poi venire gradualmente rivalutata, fino a esaltare la tripletta Crack Musica-Succo di Zenzero-The Dark Album e a rinnegare e a demolire Twins, il progetto immediatamente successivo. In realtà, Twins è un progetto assolutamente riuscito e a suo modo geniale, prodotto in maniera superlativa da Luke e interpretato in maniera altrettanto valida da Tony e Wayne, sulla cui percezione, però, pesa il forte cambiamento della DPG.
Per i fan più affezionati la Dark Polo Gang è rigorosamente Dark, la sua anima È nell’oscurità della Roma-Gotham raccontata in The Dark Album e Crack Musica… Quella di Twins è una Light Polo Gang: Wayne, insieme a un Tony Effe in gran forma, dipinge un mondo fatto di carillon e xilofoni colorati, di Balenciaga e Valentino, di moda, vestiti, gioielli e macchine sportive.
Comunque, quello che per molti è il brano più iconico di Wayne è contenuto proprio in Twins ed è Spezzacuori, una hit da 11 milioni di visualizzazioni che mischia suoni vaporosi alla SDZ all’immaginario autocelebrativo e spaccone del disco con Tony.
Molto spesso, quando si critica Wayne sul piano tecnico, si tende a ignorare il suo lavoro in SDZ e Twins, che da soli basterebbero a garantirgli lo status di innovatore e pioniere della trap italiana. Va detto anche che, nel periodo che va dalla pubblicazione di Twins a quella di Dark Boys Club, il rapper romano ha dovuto risolvere diversi nodi relativi alla sua carriera e ha dovuto impegnarsi molto per trovare una nuova quadratura.
Trap Lovers, del 2018, è, per quasi tutti, il progetto meno riuscito della DPG ed effettivamente è un disco pieno di criticità, dalla realizzazione forzatissima di canzoni come Uomini e donne e Cambiare Adesso, che esaltano il solo Pyrex, al mancato raggiungimento di un’identità complessiva di disco. Il problema principale di Trap Lovers, però, è nel fatto che ogni canzone veda alternarsi tutti e tre i rapper del gruppo, quando la forza della DPG era sempre stata l’indipendenza stilistica.
Per esempio, Acqua Fiji è un brano che porta Wayne nella sua comfort zone, in cui il rapper può divertirsi con una strofa leggera e divertente e un ritornello molto catchy. Quel brano non risulta, invece, per nulla adatto allo stile di Tony: di conseguenza non riesce a interpretarlo e la sua strofa non convince. Il motivo per cui Pyrex ha brillato più di tutti, in Trap Lovers, è da ricercare nella sua maggiore versatilità, mentre Tony e Wayne, dallo stile unico e originale, ma poco malleabile, hanno riscontrato pareri e critiche negative.
Al termine del “periodo Trap Lovers” (si parla della seconda metà del 2019), tuttavia, la Dark Polo Gang ha iniziato a lavorare in modo diverso e a reinventarsi, dimostrando di aver compreso i problemi relativi al loro ultimo CD. Innanzitutto, la DPG ha cercato nuove soluzioni musicali, alternando la collaborazione con Sick Luke a quella con il talentuoso Andry The Hitmaker, cercando nuovi stimoli, ma soprattutto svincolando finalmente le tre carriere. Wayne, in particolare, è tornato sulla scena in modo inaspettato, stravolgendo completamente il suo stile: niente più atmosfere oniriche e testi tendenti all’astratto, ma barre pratiche, serrate, grintose.
Questo cambiamento ha le sue radici nel turbine emotivo e mediatico scatenatosi dopo la fine della sua relazione con la rapper Chadia Rodriguez, fra tradimenti, una lite con un noto calciatore e accuse da parte del rapper romano Ion. Volendo, a questi eventi si può aggiungere la chiara intenzione di emergenti, come i membri della FSK Satellite, Gallagher, Ski e Wok, di imporsi sul mercato prendendo il posto della DPG. Ritrovatosi in questo mare di polemiche e di critiche, Wayne ha reagito con Ercole Freestyle e Glock feat. Drefgold & Giaime, entrambi prodotti da Andry The Hitmaker.
Santana ha reso la sua scrittura molto più chiara e le sue barre molto più energiche; in Ercole Freestyle attacca il calciatore di prima prendendo una posizione forte:
Conosco un calciatore (ah-ah)
Voleva fare il rap (stupido)
Se fossi un calciatore (ahah)
Penserei a fare gol e stare lucido (gol)
e in Glock, forse per la prima volta in assoluto, lascia parlare Umberto al posto di Wayne, ammettendo implicitamente che le critiche ricevute lo hanno colpito piuttosto profondamente:
Giovane, ricco e selvaggio
Nuovo Audemars sul mio braccio
Dicevano: “Smetti, sei scarso”
Per sparare ci vuole coraggio
In Dark Boys Club, Wayne Santana ha definitivamente smesso di essere il ragazzo spensierato e divertente del periodo Twins, ma si presenta come un Pitbull incazzato e mordace, che non tiene la lingua a freno e difende il suo ruolo nella scena.
In Dark, introduce con i suoi due colleghi l’atmosfera hard trap del disco: non parla più di “catena gelida”, ma di “merda designer”, non lascia intuire cosa tiene nella sua tasca sinistra, ma sputa una quartina incensurata ed esplicita come:
Fumo erba, non mi basta (Nah), droghe nella mia giacca (Uoh)
Sto in giro con la banda (Skrrt), chiamate la finanza (Cash, cash)
e nei due brani immediatamente successivi accetta un ruolo da “non protagonista”. Se in Trap Lovers, Wayne rappava in ogni brano almeno una strofa, in Dark Boys Club capisce di poter dare il meglio di sé anche su ritornelli come quelli di Gang e Savage: d’altronde il suo stile è stato sempre caratterizzato da una forte abilità melodica, perfetta per questo nuovo compito. Il rapper ha agito nell’interesse della squadra, come un attaccante che viene chiamato a sacrificarsi a centrocampo, ma – come tutti i grandi goleador – anche Santana ha bisogno di fare goal e dare spettacolo palla al piede… L’occasione è No Stupid, con Samurai Jay e un grandioso Boro Boro, in cui Wayne brilla e stupisce su uno splendido beat di Youngotti e Kermit, fra rime killer e un ritornello più significativo di quanto si potrebbe pensare:
Sì, sì, pensano che siamo stupidi
Siamo rimasti umili
Sai che ho contatti utili
Non mi faccio scrupoli
Sparisci come Houdini
Pensando solo ai numeri
Stronzo non ci superi
L’ultimo verso è chiaro ed è coerentissimo con il “sono il padre della trap” di Tony Effe in Biberon: ristabilisce le gerarchie, è un: “Puoi essere bravo quanto vuoi, ma non sei la DPG quindi non pensare di prendere il nostro posto!”.
In conclusione, per fotografare l’ultimo anno della carriera di Wayne Santana, bisogna segnalare e lodare il profondo impegno dell’artista nel reinventarsi, superando le difficoltà di Trap Lovers grazie al cambiamento. Oggi, nel 2020, bisogna scordarsi il ragazzo che mandava “bacini e cuoricini” ai fan e che telefonava con le Nike: Wayne è cresciuto, ha rafforzato il suo carattere ed è tornato più forte e, soprattutto, più dark, come il buio e la notte.
Pyrex:
Lo si è detto parlando di Wayne e parlando di Tony: Pyrex è il più tecnico della Dark Polo Gang sotto tutti i punti di vista. È il più completo e il più versatile, quello con la gamma di flow più ampia, il vocabolario più vasto e le metriche più efficaci e, di recente, ha dimostrato persino un’insospettabile vena poetica, in brani come Non sto più in zona, Niente e Dark Love Gang.
Proprio per questo suo essere di gran lunga superiore ai due colleghi, musicalmente parlando, ha fatto sì che la carriera di Prynce si sviluppasse in modo completamente diverso dalle loro. A settembre 2018, infatti, usciva Trap Lovers, il progetto meno riuscito della storia del collettivo, e mentre Wayne e Tony venivano inondati dalle critiche di pubblico e stampa, Pyrex era lodato e glorificato, come se fosse stato l’unico a impegnarsi davvero, nel CD.
Le prestazioni del rapper erano effettivamente brillantissime: in Cambiare Adesso Wayne e Tony suonavano forzati, fuori luogo, ma Pyrex convinceva, era l’unico a sembrare convinto di ciò che stava cantando, e lo stesso accadeva in Toy Boy e Uomini e Donne. Anche nei banger dell’album, da Young Rich Gang a Che bello essere dark (in cui la sua performance è davvero da 10 e lode), fino a Taki Taki, la sua superiorità era quasi imbarazzante, persino quando era costretto a uscire dalla sua zona di comfort. In poche parole, Pyrex aveva impedito, quasi da solo, che Trap Lovers fosse un totale fallimento, dimostrando in questo modo una forza quasi da supereroe.
Pyrex appariva come un Lionel Messi che, quando il resto della squadra è fuori forma, prende palla e disegna un tiro meraviglioso destinato a fare goal: era il leader tecnico, il compagno a cui potersi appoggiare nei momenti di difficoltà.
Proprio per questo motivo, mentre Tony e Wayne cercavano, nella seconda metà del 2019, di reinventarsi, Prynce era molto più rilassato e faceva evolvere il suo stile, piano piano e senza forzature, ponendosi alla ricerca di nuove sfide da vincere. Pubblicava due freestyle: Per i miei bro e Soldi nella bara, surfando con classe e attitudine sulle strumentali di Ahzumjot e Drake, dipingendo atmosfere cupe e spettrali come lo erano quelle di The Dark Album, il suo primo mixtape.
Tuttavia, la vera maturazione di Pyrex diventava davvero evidente in Non sto più in zona, featuring con Shiva, in cui era finalmente chiaro il potenziale della sua penna. La scrittura dell’artista in Trap Lovers, da Cambiare Adesso a Uomini e donne, mostrava, sì, coinvolgimento, ma lo faceva in modo ancora acerbo e a tratti surreale, come se a scrivere le sue barre fosse un bambino. Toy Boy, per esempio, è un brano dalla mood spensierata e rilassante, ma a livello di penna non va oltre rime semplici come:
Stai con me, anche se (anche se)
Chi fa da sé (chi fa da sé)
Fa per tre (fa per tre)
Dimmi cos’è (dimmi cos’è)
Non so perché (non so perchè)
Penso di amarti più di quanto ami il cash
mentre in Non sto più in zona si vede un evidente salto di qualità. La scrittura del rapper qui è ripulita dalla “vena meme” tipica delle canzoni della Dark Polo e in questo modo Pyrex appare più serio, più credibile e, soprattutto, più coinvolgente.
Tuttavia, Pyrex aveva appena iniziato con le sorprese… Il suo brano d’esordio, nel 2020, è stato Niente, una collaborazione con Giaime, un artista completamente diverso da lui. Le possibilità erano due: i due avrebbero potuto realizzare un banger autocelebrativo e da club “alla Pyrex” oppure una canzone in cui il romano avrebbe tirato fuori le rime più romantiche.
Ecco, nemmeno i suoi fan più sfegatati avrebbero potuto immaginare che Prynce avrebbe regalato al pezzo un vero e proprio pezzo di cuore. Sentire Pyrex cantare il ritornello e la prima parte di strofa – cantare, non rappare – era completamente inaspettato per il pubblico, ma dopo qualche ascolto erano tutti quanti innamorati del pezzo e l’artista vinceva l’ennesima sfida musicale, ancora una volta senza risultare forzato. Anche le parole, come nel feat con Shiva, erano quelle giuste: scelte con estrema attenzione, a tratti, davvero commoventi. Un esordio da brividi per il “principe Pyrex” che si preparava a un anno sfavillante, in cui avrebbe alternato testi di questo tipo alle solite, immancabili, dimostrazioni di flow spacca-pietre e rime killer, come la successiva Cacao, stavolta realizzata con Ghali.
In questo caso, la collaborazione aveva anche un ruolo simbolico: era volta a chiudere per sempre un vecchio beef nato in seguito a una serie di equivoci, fra il collettivo romano e il cantante italo-tunisino. Cacao è un missile terra-aria che convince grazie alla sua spontaneità: è un freestyle, dà quasi l’impressione che i due rapper lo abbiano registrato per divertirsi, come se stessero giocando a basket o a calcetto e non come se stessero lavorando. Rime come:
Se vuoi beef, va bene
Dimmi dove e quando, co-come Benji e Fede (Gang)
di Pyrex, che si cimenta anche in un sontuoso extrabeat, confermavano la sua ottima forma e preparavano i fan a Dark Boys Club, l’ottavo progetto discografico della Dark Polo Gang.
Dark Boys Club, per Tony e Wayne, era un banco di prova, una sfida da vincere: dovevano ribaltare le critiche e imporsi di fronte ai “nuovi rapper“, quelli che nel 2019 si erano affermati con un immaginario molto simile a quello della prima Dark Polo. Per Pyrex, che nessun rapper aveva osato mettere in discussione e che non era stato criticato da nessuno, neppure dopo il flop di Trap Lovers, questo era un mixtape come gli altri in cui mostrare, come sempre, la sua bravura.
La sensazione al termine dell’ascolto è che Prynce in DBC sia il solito fuoriclasse, ma che stavolta la sua squadra non sia in difficoltà, ma in gran forma: dunque il rapper, con meno pressione e senso di responsabilità, può deliziare con delle grandi giocate. Per fare un esempio, nel progetto ha inserito, fra un verso e l’altro, una serie di citazioni che impreziosiscono le sue barre killer, come, nell’attacco di #FREETRAFFIK:
Seh, Moncler, Air Max
Vuoi me? Fa’ un fax
È il Dark Boys Club (Prynce, Prynce)
Questo è un piccolo omaggio a Noyz Narcos, che nel 2005 apriva la sua strofa, in Tajerino, rappando:
Oh, North Face e Air Max
Vuoi me? Fa’ un fax
C’è spazio anche per un’auto citazione, al termine della feroce strofa in Gang:
Oro giallo come Bart
verso contenuto anche in Bello figo dark e per un riferimento, in Savage, a Wayne e alle sue barre, rispettivamente, di Glock e Bandito:
Catena gelida come Wayne con la Glock (Glock)
Non mi basterà mai, voglio fare più gol (Gol)
Voglio sfrecciare su un’Aventador (Ah)
Baby, vieni qui e levati il baby-doll (Prynce)
Per fotografare, però, la carriera di Pyrex nel 2020 e comprenderne il vero salto di qualità, rispetto al 2019, ci si deve focalizzare sui suoi testi, che già, in Non sto più in zona e in Niente avevano stupito e incuriosito il pubblico. Le tracce di Dark Boys Club sono 10: 9 banger e un unico brano profondo e struggente, che fa nuotare l’ascoltatore in un cocktail di chitarre e malinconia: Dark Love Gang con Ketama126. Inutile dirlo: l’unico rapper del trio in grado di surfare con classe su un beat di Kety è evidentemente Prynce, che firma il sodalizio fra la sua DPG e la 126 del trasteverino:
1-2-6, triplo 7 (1-2-6, triplo 7)
e dedica versi d’amore alla musica, che “gli scorre dentro le vene”, e alla sua città, Roma, che “solo lei nell’universo ha il suo cuore sotto sequestro”. Se la penna del “principe Pyrex” in Cambiare Adesso stupiva e in Non sto più in zona incuriosiva, in Niente e Dark Love Gang incanta ed entusiasma.
Fotografare Prynce nel 2020 è piuttosto semplice perché ci sono elementi effettivamente nuovi del suo stile o clamorosi cambi di direzione: la sua crescita è stata progressiva e costante, ha avuto il tempo – e la mentalità giusta – per potere evolvere il suo stile in modo spontaneo e mai forzato. I suoi miglioramenti, da Full Metal Dark a Dark Boys Club, passando per The Dark Album, sono ormai sotto gli occhi di tutti e, finalmente, lo si può dire senza nascondersi: Pyrex è una delle figure più brillanti della scena italiana ed è destinato a restarlo per molto, molto tempo.