Intro (Estinzione), un ossimoro; così Dani Faiv comincia il suo nuovo disco. Il pezzo è molto profondo, il mood ricorda canzoni come Ouverture del compagno di crew Lazza e Open Water di Emis Killa; un inizio lento e intimo spezzato a metà da un drop furioso.
Mio nonno mi diceva che la calma conta
Oltre ad essere l’inizio di Scusate se esistiamo, questa frase è l’intro di La teoria del contrario il primo disco di Dani Faiv, uscito molti anni fa e per molti sconosciuto. Il testo passa da temi personali, come la pressione del successo, a temi sociali, come il fatto che le persone cerchino sempre un colpevole senza guardarsi allo specchio. La musica, secondo Dani Faiv, è in via di estinzione; sarà in riferimento al fatto che ormai tutti fanno musica (anche i bambini)? Chissà…
Kyte sul tempo... La macchina è calda… Si inizia a premere sull’acceleratore. Il sound del pezzo è veloce, dinamico, ideale per un allenamento; non a caso i due rapper, Dani e Vegas, condividono palestra e personal trainer. Il testo è pieno di riferimenti a sportivi.
Ciò che so vale un colpo di McEnroe
Per chi non lo sapesse John McEnroe, personaggio eccentrico e fuori dagli schemi, è stato uno dei tennisti più famosi di sempre; è leggendaria la sua rivalità con Borg, al punto da meritarsi un film (Borg vs McEnroe). Il secondo riferimento sportivo è un parallelismo tra il mondo del wrestling e la scena rap italiana, entrambi finti secondo il rapper ligure. Di uno abbiamo la certezza dell’altro chissà. Anche il titolo richiama uno sport, il Kyte Surfing. Il ritornello di Vegas Jones è la dolce ciliegina sulla torta di una canzone ben fatta.
Il titolo di Freddy Friendly è riferito a Freddy Krueger, protagonista del film Nightmare, famoso per le lame che ha sulle dita.
Sto grattando come Freddy si come Freddy
Il rapper romano Gemitaiz, nel brano, è in grande rispolvero, sgancia (oltre alla bombe come Edogan, Presidente della Turchia) rime in inglese e di qualità. Sembra una strofa scritta da un Gem ormai dimenticato; viste le sue ultime uscite non all’altezza della sua carriera.
Weekend a Miami ha superato Cioilflow nella classifica dei ritornelli meno riusciti di Dani Faiv, tuttavia, anche qua, come in Freddy Friendly e Kyte sul tempo, l’artista ospite convince con le sue barre. Shiva rende omaggio alla strada che costeggia South Beach, la Ocean Drive, ripresa in svariati film, su tutti Scarface di Brian de Palma. Curioso il fatto che il rapper milanese dice di voler andare per un weekend a Miami a parlare la lingua spagnola, visto che Miami si trova in America… In verità nella sua rima non c’è niente di strano, perchè lo spagnolo è effettivamente la prima lingua della città, vista la grande percentuale di persone provenienti dal sud america.
Mosche depresse è uno skit, elemento molto raro nei dischi del 2020 e più diffuso quando il rap era ancora un genere di nicchia. La sua funzione all’interno del disco è centrale: Filippo Gravina recita un monologo molto profondo, scatta una fotografia di quella che è la società moderna, criticata ripetute volte anche da Dani Faiv negli altri brani, in maniera cinica ma fondata. Il titolo rappresenta un parallelismo fra i ragazzi odierni e le mosche, entrambi vaganti senza una meta, guidati solo dalla luce che, al momento, brilla di più, inconsapevoli del motivo che li spinge verso di essa. In poche parole sono in balia del caos e chi lascia condizionare le proprie scelte e il proprio io da qualcosa di privo di significato, per quanto possa apparire sicuro e felice agli altri, dentro di sè rimane una persona insicura e piena di domande; un depresso.
Easy, in collaborazione con Luana, la sua ragazza, è una dichiarazione e di amore tra i due. Infatti il tema centrale della canzone riguarda come entrambi si aiutino a vicenda e come tutto sia più facile quando sono insieme. Tutto molto romantico. Anche perché i due stanno insieme da prima che il rapper spezzino sfondasse nel mondo della musica. Se non è amore questo!
All’interno del disco non mancano – letteralmente – i soliti pezzi su quanto a Dani piaccia farsi le canne: Pezzo Grosso, Buonanotte e Canna e PlayStation. D’altronde non sarebbe potuto essere un disco di Dani Faiv se non ci fossero state canzone come queste.
Molto originale l’outro del disco (Niente di speciale). Infatti questa canzone vanta una collaborazione contro ogni aspettativa, quella con un coro gospel. Sarà questa una nuova tendenza del rap italiano? Potrebbe darsi, visto che Drefgold, in Calma, canta con un coro, in questo caso di bambini… Potrebbe essere uno sviluppo interessante del rap italiano, dal momento che musicalmente è davvero orecchiabile.
In conclusione, tranne alcuni pezzi discutibili, il disco è discreto. Suona più veloce e monotono di Scusate, e questo lo rende leggermente inferiore all’EP; che risulta molto più originale. Dani Faiv con questi progetti ha creato una sua nuova dimensione. Adesso le sue canzoni hanno più contenuto, si è distaccato dal rap “felicione” di Fruit Joint, proseguendo sullo stile, più efficace, di MM4. Certo, eguagliare la qualità del mixtape era impossibile, ma almeno ha mantenuto una sua identità, trovando finalmente uno spazio da protagonista sulla mappa del rap game italiano.