È uscito finalmente Dark Boys Club, il nuovo mixtape della DPG, che è anche il loro ottavo progetto discografico in assoluto e che sancisce cinque anni di carriera per i tre rapper della Capitale. È arrivato il momento di “fotografare” Tony, Wayne e Pyrex, per capire qual è stata la loro evoluzione e, dopo Dark Boys Club, quali possono essere le loro aspirazioni per il futuro.
Lo si è detto nell’articolo su Wayne e anche in quello su Tony: Pyrex è il più tecnico della Dark Polo Gang sotto tutti i punti di vista. È il più completo e il più versatile, quello con la gamma di flow più ampia, il vocabolario più vasto e le metriche più efficaci e, di recente, ha dimostrato persino un’insospettabile vena poetica, in brani come Non sto più in zona, Niente e Dark Love Gang.
Proprio per questo suo essere di gran lunga superiore ai due colleghi, musicalmente parlando, ha fatto sì che la carriera di Prynce si sviluppasse in modo completamente diverso dalle loro. A settembre 2018, infatti, usciva Trap Lovers, il progetto meno riuscito della storia del collettivo, e mentre Wayne e Tony venivano inondati dalle critiche di pubblico e stampa, Pyrex era lodato e glorificato, come se fosse stato l’unico a impegnarsi davvero, nel CD.
Le prestazioni del rapper erano effettivamente brillantissime: in Cambiare Adesso Wayne e Tony suonavano forzati, fuori luogo, ma Pyrex convinceva, era l’unico a sembrare convinto di ciò che stava cantando, e lo stesso accadeva in Toy Boy e Uomini e Donne. Anche nei banger dell’album, da Young Rich Gang a Che bello essere dark (in cui la sua performance è davvero da 10 e lode), fino a Taki Taki, la sua superiorità era quasi imbarazzante, persino quando era costretto a uscire dalla sua zona di comfort. In poche parole, Pyrex aveva impedito, quasi da solo, che Trap Lovers fosse un totale fallimento, dimostrando in questo modo una forza quasi da supereroe.
Pyrex appariva come un Lionel Messi che, quando il resto della squadra è fuori forma, prende palla e disegna un tiro meraviglioso destinato a fare goal: era il leader tecnico, il compagno a cui potersi appoggiare nei momenti di difficoltà.
Proprio per questo motivo, mentre Tony e Wayne cercavano, nella seconda metà del 2019, di reinventarsi, Prynce era molto più rilassato e faceva evolvere il suo stile, piano piano e senza forzature, ponendosi alla ricerca di nuove sfide da vincere. Pubblicava due freestyle: Per i miei bro e Soldi nella bara, surfando con classe e attitudine sulle strumentali di Ahzumjot e Drake, dipingendo atmosfere cupe e spettrali come lo erano quelle di The Dark Album, il suo primo mixtape.
Tuttavia, la vera maturazione di Pyrex diventava davvero evidente in Non sto più in zona, featuring con Shiva, in cui era finalmente chiaro il potenziale della sua penna. La scrittura dell’artista in Trap Lovers, da Cambiare Adesso a Uomini e donne, mostrava, sì, coinvolgimento, ma lo faceva in modo ancora acerbo e a tratti surreale, come se a scrivere le sue barre fosse un bambino. Toy Boy, per esempio, è un brano dalla mood spensierata e rilassante, ma a livello di penna non va oltre rime semplici come:
Stai con me, anche se (anche se)
Chi fa da sé (chi fa da sé)
Fa per tre (fa per tre)
Dimmi cos’è (dimmi cos’è)
Non so perché (non so perchè)
Penso di amarti più di quanto ami il cash
mentre in Non sto più in zona si vede un evidente salto di qualità. La scrittura del rapper qui è ripulita dalla “vena meme” tipica delle canzoni della Dark Polo e in questo modo Pyrex appare più serio, più credibile e, soprattutto, più coinvolgente.
Tuttavia, Pyrex aveva appena iniziato con le sorprese… Il suo brano d’esordio, nel 2020, è stato Niente, una collaborazione con Giaime, un artista completamente diverso da lui. Le possibilità erano due: i due avrebbero potuto realizzare un banger autocelebrativo e da club “alla Pyrex” oppure una canzone in cui il romano avrebbe tirato fuori le rime più romantiche.
Ecco, nemmeno i suoi fan più sfegatati avrebbero potuto immaginare che Prynce avrebbe regalato al pezzo un vero e proprio pezzo di cuore. Sentire Pyrex cantare il ritornello e la prima parte di strofa – cantare, non rappare – era completamente inaspettato per il pubblico, ma dopo qualche ascolto erano tutti quanti innamorati del pezzo e l’artista vinceva l’ennesima sfida musicale, ancora una volta senza risultare forzato. Anche le parole, come nel feat con Shiva, erano quelle giuste: scelte con estrema attenzione, a tratti, davvero commoventi. Un esordio da brividi per il “principe Pyrex” che si preparava a un anno sfavillante, in cui avrebbe alternato testi di questo tipo alle solite, immancabili, dimostrazioni di flow spacca-pietre e rime killer, come la successiva Cacao, stavolta realizzata con Ghali.
In questo caso, la collaborazione aveva anche un ruolo simbolico: era volta a chiudere per sempre un vecchio beef nato in seguito a una serie di equivoci, fra il collettivo romano e il cantante italo-tunisino. Cacao è un missile terra-aria che convince grazie alla sua spontaneità: è un freestyle, dà quasi l’impressione che i due rapper lo abbiano registrato per divertirsi, come se stessero giocando a basket o a calcetto e non come se stessero lavorando. Rime come:
Se vuoi beef, va bene
Dimmi dove e quando, co-come Benji e Fede (Gang)
di Pyrex, che si cimenta anche in un sontuoso extrabeat, confermavano la sua ottima forma e preparavano i fan a Dark Boys Club, l’ottavo progetto discografico della Dark Polo Gang.
Dark Boys Club, per Tony e Wayne, era un banco di prova, una sfida da vincere: dovevano ribaltare le critiche e imporsi di fronte ai “nuovi rapper“, quelli che nel 2019 si erano affermati con un immaginario molto simile a quello della prima Dark Polo. Per Pyrex, che nessun rapper aveva osato mettere in discussione e che non era stato criticato da nessuno, neppure dopo il flop di Trap Lovers, questo era un mixtape come gli altri in cui mostrare, come sempre, la sua bravura.
La sensazione al termine dell’ascolto è che Prynce in DBC sia il solito fuoriclasse, ma che stavolta la sua squadra non sia in difficoltà, ma in gran forma: dunque il rapper, con meno pressione e senso di responsabilità, può deliziare con delle grandi giocate. Per fare un esempio, nel progetto ha inserito, fra un verso e l’altro, una serie di citazioni che impreziosiscono le sue barre killer, come, nell’attacco di #FREETRAFFIK:
Seh, Moncler, Air Max
Vuoi me? Fa’ un fax
È il Dark Boys Club (Prynce, Prynce)
Questo è un piccolo omaggio a Noyz Narcos, che nel 2005 apriva la sua strofa, in Tajerino, rappando:
Oh, North Face e Air Max
Vuoi me? Fa’ un fax
C’è spazio anche per un’auto citazione, al termine della feroce strofa in Gang:
Oro giallo come Bart
verso contenuto anche in Bello figo dark e per un riferimento, in Savage, a Wayne e alle sue barre, rispettivamente, di Glock e Bandito:
Catena gelida come Wayne con la Glock (Glock)
Non mi basterà mai, voglio fare più gol (Gol)
Voglio sfrecciare su un’Aventador (Ah)
Baby, vieni qui e levati il baby-doll (Prynce)
Per fotografare, però, la carriera di Pyrex nel 2020 e comprenderne il vero salto di qualità, rispetto al 2019, ci si deve focalizzare sui suoi testi, che già, in Non sto più in zona e in Niente avevano stupito e incuriosito il pubblico. Le tracce di Dark Boys Club sono 10: 9 banger e un unico brano profondo e struggente, che fa nuotare l’ascoltatore in un cocktail di chitarre e malinconia: Dark Love Gang con Ketama126. Inutile dirlo: l’unico rapper del trio in grado di surfare con classe su un beat di Kety è evidentemente Prynce, che firma il sodalizio fra la sua DPG e la 126 del trasteverino:
1-2-6, triplo 7 (1-2-6, triplo 7)
e dedica versi d’amore alla musica, che “gli scorre dentro le vene”, e alla sua città, Roma, che “solo lei nell’universo ha il suo cuore sotto sequestro”. Se la penna del “principe Pyrex” in Cambiare Adesso stupiva e in Non sto più in zona incuriosiva, in Niente e Dark Love Gang incanta ed entusiasma.
Fotografare Prynce nel 2020 è piuttosto semplice perché ci sono elementi effettivamente nuovi del suo stile o clamorosi cambi di direzione: la sua crescita è stata progressiva e costante, ha avuto il tempo – e la mentalità giusta – per potere evolvere il suo stile in modo spontaneo e mai forzato. I suoi miglioramenti, da Full Metal Dark a Dark Boys Club, passando per The Dark Album, sono ormai sotto gli occhi di tutti e, finalmente, lo si può dire senza nascondersi: Pyrex è una delle figure più brillanti della scena italiana ed è destinato a restarlo per molto, molto tempo.