Dopo l’uscita di Trap Lovers, l’album che aveva sancito una svolta “pop” nella carriera degli ormai 3 componenti della Dark Polo Gang (Tony EFFE, Wayne Santana e Pyrex, dopo l’uscita, nel 2018, di SideBaby), e dopo una serie di singoli e featuring da solisti, il collettivo è ritornato sulla scena con un Mixtape, Dark Boys Club, largamente anticipato come il progetto che avrebbe riportato sulla scena lo stile del 2016, l’anno in cui Sfera Ebbasta, Izi, Rkomi, Tedua, e la stessa DPG portarono in Italia la ormai tanto diffusa musica trap.
In quell’anno la DPG presentò al pubblico italiano la Dark Trilogy: 3 Mixtape che rivoluzionarono il panorama musicale italiano, e che, con non poche controversie, sancirono l’ascesa del gruppo. I 3 mixtape sono veri e propri pilastri della musica trap per il nostro Paese, e contengono grandi hit, come “Pesi sul collo”, “CC”, “Mafia”, “Riviste”, “Sportswear”, di cui, in un modo o nell’altro, chiunque ha sentito parlare, nel bene o nel male.
All’inizio, questi progetti scindevano il pubblico in due metà totalmente opposte: bianco o nero, guelfo o ghibellino, “Forza Roma!” o “Forza Lazio!”, insomma, nel 2016, la Dark o ti faceva impazzire per le sonorità crude e futuristiche, oppure ti faceva letteralmente schifo, non esistevano vie di mezzo.
Ma l’enorme quantitativo di Haters non ha fatto altro che fornire alla DPG del 2016 la visibilità e la forza necessarie a farsi strada nella scena, riuscendo, progetto dopo progetto, grazie anche alle impeccabili produzioni di Sick Luke, cucite, come abiti di sartoria, su misura per ogni componente, a raggiungere le vette delle classifiche.
Ogni Mixtape permette all’ascoltatore di teletrasportarsi con l’immaginazione in un mondo ogni volta differente: Crack Musica ci porta nelle trap house, The Dark Album nella buia notte di Gotham City, ed infine Succo di Zenzero, grazie alle sue sonorità cloud, ci porta direttamente a Tokyo, senza fare scalo. Il 2016, dunque, ha mostrato diverse sfaccettature della DPG, segnando l’avvento in Italia di sonorità mai ascoltate fino a quel momento.
Di lì a poco, seguendo il loro percorso, così come quello dei sovracitati pionieri della trap, molti nomi noti cominciarono una transizione verso questa wave, così come i nuovi talenti iniziarono ad esplodere proprio approcciandosi a questo stile, ognuno con una sua personale reinterpretazione di esso. Insomma, che piaccia o no, una cosa è sicura: una grande fetta della musica che oggi spopola tra i giovani nel nostro Paese, trova le sue radici proprio in quel fatidico 2016, in quei tanto discussi quanto rivoluzionari Mixtapes.
Tony non esagera per nulla quando sostiene:
“Sono il boss della Dark,
Il padre della trap”
Ed il nuovo progetto nasce proprio per questo, per ricordare alla scena che, nonostante con il passare degli anni il tronco sia cresciuto e abbia cambiato varie volte le sue foglie, l’albero della Dark tiene salde le sue radici nel 2016, e che, seppure in molti stiano attentando al loro posto, (FSK su tutti), questo è il loro genere.
E allora, viste le premesse, stupisce la presenza di moltissimi featuring all’interno del tape, soltanto due, Tedua e Traffik, già presenti nella Trilogy e gli altri, dieci per la precisione, totalmente scollegati da quel percorso (Lazza, Salmo, Ketama126, Capo Plaza, Boro Boro, Samurai Jay, Mambolosco, ANNA, DrefGold e Oni One).
Oltre ai tanti feat, troviamo ad alternarsi alla produzione Sick Luke e Youngotti, con anche l’aiuto di Charlie Charles, Chris Nolan, Andry the Hitmaker e Kermit, che hanno un ruolo fondamentale nel garantire un’armonia tra le voci e i beat.
Il progetto si apre con DARK, sicuramente una tra le tracce più crude, e più 2016, dell’intero mixtape.
Tony, Wayne e Pyrex si susseguono sul beat di Sick Luke e Youngotti con barre piene di rabbia e di desiderio di ristabilire le gerarchie nella scena, ricordando a tutti che:
“Siamo Dark,
Come il buio e la notte”
Questa prima traccia si configura come un nuovo manifesto per la DPG, che sancisce l’inizio di un nuovo futuro per il gruppo, un futuro che fa, non troppo velatamente, l’occhiolino al roseo passato.
La seconda traccia, GANG, è quasi un esercizio di stile: sono presenti tutti e tre i componenti del gruppo che, su un durissimo beat di Youngotti, si alternano con stili diversi, tutti fedeli a ciò che, rispettivamente, facevano nel 2016:
Wayne ci delizia con un ritornello che ricorda abbastanza le sonorità cloud trap di Succo di Zenzero, ripetendo la parola GANG fino a quando nella mente dell’ascoltatore non si configura un’idea:
“In Italia solo la Dark Gang”
Ed ecco, è in quel momento che l’ascoltatore, ormai con la testa tra le nuvole, viene scagliato a terra dalle metriche taglienti di Pyrex, che si conferma, grazie alla sua tecnica, frontman stilistico del collettivo. Pyrex è sicuramente il più dark tra tutti i componenti, al di là del gioco di parole (come dimenticare “Ma quello scuro di pelle non canta mai?”… E se davvero non lo ricordate, rinfrescatevi la memoria qui), per la sua capacità di portare tematiche cupe ed oscure al grande pubblico, come aveva fatto già con The Dark Album, in cui questa sua abilità è accompagnata da attacchi sensazionali che difficilmente la scena riuscirà a scordare (Primo su tutti, Fiori del male).
“Metto la scena al tappeto,
da bambino andavo in chiesa e i preti dicevano vade retro”
Tony fa il suo ingresso sulla traccia catapultando di nuovo l’ascoltatore in un nuovo mondo, quello delle trap house di Crack Musica, un mondo in cui le padelle scottano in cucina (probabilmente mentre si prepara pollo e cocaina, la famosa ricetta dello chef Tony EFFE) e la droga è protagonista.
Per i nostalgici del 2016, questa traccia è sicuramente tra le migliori dell’intero progetto, è quella più fedele alla promessa fatta dal gruppo anticipando DBC, anche se, ovviamente, è importante sottolineare come i 3 componenti – Tony in particolare – abbiano cercato di emulare i loro spiriti dei Mixtapes passati, contaminandoli (e non è necessariamente un male), con quanto appreso negli anni successivi.
L’asse Roma – Genova era già stato saldamente consolidato negli anni precedenti, e Tedua si conferma una scelta ottima, non soltanto perché si sposa con lo stile di Pyrex e Wayne in SAVAGE, ma soprattutto perché, come già anticipato, anche lui è uno degli OGs di questo genere, ed il suo progetto dell’epoca, Orange County (di cui potete trovare la recensione qui), ha dato alla scena lo stesso contributo apportato dalla Trilogy.
Molto interessante anche la collaborazione di Pyrex con Ketama126, DARK LOVE GANG (Prodotta dallo stesso Ketama), un titolo che suona molto strano, dal momento che il mondo DARK e quello LOVE GANG avevano una sola intersezione, sin dagli albori dei due gruppi: Side Baby.
Cresciuto a Trastevere, l’ormai ex membro della DPG, ha all’attivo svariate collaborazioni con i membri del collettivo trasteverino, (dalle più famose, come Stay Away, dall’album Mattoni di Night Skinny, a quelle meno sdoganate che consigliamo, prima su tutte la storica PEZZI).
Mettendo da parte la nostalgia, questa traccia risulta abbastanza spensierata, senza troppi riferimenti alla droga, in cui è l’amore (per una donna, per la musica, per il denaro) a vincere tutto.
“Sto bene, finché questo cash viene, finché il fiato mi tiene
Io e la musica stiamo insieme, mi scorre dentro alle vene
La mia città mi sostiene, se soffre soffriamo insieme
Solo lei nell’universo ha il mio cuore sotto sequestro”
Decisamente meno riuscito il featuring di Tony con Lazza e Salmo, in PUSSY.
Nonostante il beat di Andry the Hitmaker sia molto interessante (segue il nuovo filone “truzzo” portato al successo da ANNA con la sua hit Bando), e nonostante il flow degli artisti, specialmente quello di Lazza, si sposi bene con la base, l’intera canzone c’entra ben poco con il mood del progetto, e dunque l’ascolto risulta abbastanza forzato nel contesto.
Forse la vera hit di DBC, quella che quest’estate ci farà ballare, rigorosamente ad un metro di distanza, è 4L, di Tony e Mambolosco.
Il beat di Sick Luke è spaziale, è quasi una versione un po’ più happy dei lavori che Charlie Charles faceva per Sfera Ebbasta in XDVR.
Tony torna a proporre la sua specialità culinaria al pubblico, mentre descrive una giornata tipo del Tony di Crack Musica:
“Cucino pezzi, chiudo le tapparelle
Fumando erba tutto il giorno, 4L
Bad bitch, nel letto ho due sorelle
Prima mettevo pollo e coca dentro le padelle
Per tutta la vita 4L”
Mentre Mambolosco spiega come la sua attitude c’è sempre stata e sempre ci sarà, appunto, 4L, cioè For Life.
Parte del ritornello di questa canzone era stata postata da Tony tra le stories del suo profilo Instagram, suscitando diverse reazioni.
C’è da premettere che 4L non è certo un marchio registrato, ma possiamo dire che in Italia questo motto era stato reso noto dal collettivo del SUDDITALIA FSK, grazie specialmente all’omonima canzone con Rosa Chemical nel loro primo album, FSK Trapshit.
“Sto studiando medicina (gang)
La mia tipa conta i soldi (ollare gang)
Dice che sono 4L (4L)
Perché sa che muovo armi e droga (bang)”
Non soltanto i fan, ma anche gli stessi artisti si sono sentiti tirati in causa da questa scelta, tanto che Rosa Chemical postò un freestyle scherzoso in cui si appropriava di alcune espressioni tipiche della DPG, così da “pareggiare i conti”. Purtroppo il Freestyle fu rimosso poco dopo dallo stesso Rosa, che non volle iniziare nessuna battaglia, anzi, chiarì come Tony e la Dark avessero contribuito alla sua decisione di intraprendere la carriera nel mondo della musica.
Chiudiamo l’analisi con le ultime due tracce del Mixtape, entrambe molto particolari e meritevoli di qualche parola.
BIBERON è di certo la traccia più discussa del progetto, data la presenza del nuovo giovane astro nascente della scena: ANNA e di uno dei personaggi più discussi del nostro panorama musicale, DrefGold.
C’è da dire che il beat è realizzato dai due più importanti producers della scena italiana, i due intoccabili mostri sacri della produzione: Sick Luke e Charlie Charles, che difficilmente potrebbero deludere il pubblico.
Concentrandoci sulla giovane ANNA (classe 2003), lei è l’esempio più eclatante di come al giorno d’oggi basti una base, un testo (anche semplice, come quello di Bando) ed un personaggio controverso per diventare famosi in un lampo. Sarà il tempo a dirci se ANNA ha effettivamente il talento necessario per restare nell’olimpo dei grandi artisti (nonostante sia conosciuta da poco ha già all’attivo collaborazioni con Gemitaiz, Madman, DPG e Ghali), ma per ora possiamo dire che effettivamente la ragazza ha un bel flow, scrive dei testi semplici (anche questo, non necessariamente un male) che però ben si sposano con le basi.
Un solo appunto: dal momento che il pubblico conosce la sua giovane età, dovrebbe probabilmente evitare versi come quelli scritti per BIBERON, che di certo non vanno ad aumentare la sua credibility:
“Mi stanno addosso come i miei parenti quando mi domandano “Come va a scuola?”
Portate rispetto ché siete mie figlie
Chiamatemi pure mamma
Fammi un gelato al sapore di soldi
Ti lancio in faccia la panna”
Il progetto si chiude con #FREETRAFFIK, traccia con Oni One e Traffik.
#Freetraffik era oramai un hashtag virale, da quando Traffik, nipote di Tony che aveva collaborato con la DPG in Crack Musica (nella canzone lei mi chiama) prima di avvicinarsi a Gallagher e fondare con lui un duo discutibile (ormai scioltosi probabilmente proprio a causa del riavvicinamento di Traffik all’universo 777), era stato arrestato ed incarcerato.
Un anno dopo l’incarcerazione, e solo 5 giorni dopo l’uscita del progetto, Traffik è stato liberato. Il ragazzo, che aveva avuto molti problemi con la droga, sembra essersi ripreso già da come canta in questo brano.
Oni One è un artista non troppo conosciuto in Italia, nonostante abbia molto da dire e lo faccia anche bene (Ascoltate GOODFELLAS). Con le sue barre contribuisce a definire il mood dark della canzone.
Quest’ultimo pezzo chiude il mixtape in pieno stile Crack Musica, probabilmente proprio ciò di cui un ascoltatore ha bisogno, in particolare grazie al beat di Sick Luke che è stato prodotto con un evidente sguardo al passato.
Tony Pyrex e Wayne sono dunque 3 personaggi molto particolari, e sicuramente con DARK BOYS CLUB hanno saputo mettersi in gioco. Potete trovare sul nostro sito anche delle analisi molto interessanti dei percorsi seguiti dai singoli componenti della Dark Polo Gang.
Ma tirando le somme, questo progetto incorona nuovamente il collettivo romano al vertice della scena trap in Italia?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Sicuramente è apprezzabile il desiderio di ritornare alle proprie radici musicali, e sarà necessario ascoltare le mosse di tutti i pretendenti al trono, ma si può dire con certezza che questa “guerra” per la vetta porterà finalmente un po’ di 2016 anche in questo tormentato 2020.