Il punto della situazione sull’evoluzione della carriera di Shiva nel 2020, dall’EP “Routine” al nuovo singolo “Auto Blu”, passando per “Civico 30 Freestyle” e “Gange”.
Sono passati due mesi da Routine EP, primo progetto di Shiva da quando ha iniziato davvero a macinare numeri e consensi. La crescita dell’artista, da Santana a Soldi in Nero (passando per Mon Fre, Guai e le varie collaborazioni con artisti come Night Skinny, Machete, Side Baby e Capo Plaza) è stata evidente e strepitosa: il talento di Milano Ovest aveva confermato le sue strabilianti doti tecniche, la sua attitudine a melodie di un certo livello e, soprattutto, la sua ambizione a imporsi nella scena italiana.
Routine EP, uscito il 31 gennaio 2020 (quasi due mesi fa), doveva essere il progetto che avrebbe confermato Shiva come top player: in cui il rapper avrebbe dimostrato ciò che ancora non si era visto di lui, ovvero una penna matura e carismatica. Il flow di Shiva non era in discussione, le sue metriche e la sua attitudine melodica neanche, ma la sua capacità lirica era un po’ un punto interrogativo. Per trovare un testo dell’artista davvero di livello, occorre scomodare i brani di Tempo anima, un suo album del 2017, realizzato quando aveva diciotto anni.
Per approfondire il tema “Routine EP”, c’è un’apposita video-recensione sul nostro canale YouTube, a cui può essere utile dare un’occhiata. In sintesi, a due mesi dal progetto, si può affermare che:
- Con Routine EP Shiva ha confermato ulteriormente le sue doti tecniche e musicali nonché il ruolo di Adam11 nella sua musica.
- Nelle sette tracce del progetto l’artista ha provato a concentrarsi su testi più profondi di quelli di Soldi in Nero e Holly & Benji, non riuscendo però a differenziarsi in modo significativo dagli altri rapper che trattano le sue stesse tematiche.
- In conclusione, Routine EP è un progetto realizzato con lo spirito e le idee giuste, ma che ha dimostrato l’acerbità della penna del rapper di Milano Ovest.
La confusione post-EP:
Come detto, Routine EP è stato un passo indietro a metà, un progetto che, da un lato, evidenziava quanto Shiva dovesse migliorare nella scrittura e, dall’altro, dimostrava la sua volontà di mettersi in gioco e di migliorarsi.
Com’era prevedibile, quindi, il rapper di Milano Ovest non ha perso tempo, rimettendosi in gioco con un brillante freestyle intitolato Civico 30, prodotto dal solito Adam11, una nuova dimostrazione di forza, di attitudine, di tecnica e – soprattutto – del carisma che mancava all’EP.
Adam realizza per Shiva un beat perfetto, che si articola in due momenti, distanti ma entrambi convincenti, e il rapper di Milano Ovest ha sputato barre violente, sincere, autentiche, che dimostrano una forza lirica ben diversa da quella dei brani dell’EP, che crea un immaginario di “sbirri sulle gazzelle, bimbi sulle grazielle” e “diamanti Tennis al collo che danzano più di Tedua”. Non è un’esagerazione affermare che lo Shiva di Civico 30 è uno dei più entusiasmanti mai sentiti fin ora e che sembra proprio un artista diverso di quello di Routine EP.
Tuttavia, se Civico 30 sembrava annunciare un percorso street che coniugasse testi e musicalità in modo equilibrato, permettendo a Shiva di puntare a un album di livello, i due brani immediatamente successivi hanno rimescolato ancora un volta le carte. Si parla di GANGE, brano realizzato con la cantante pop Francesca Michielin, e Auto Blu, rappato sul leggendario beat di Blue (Da Ba Dee) degli Eiffel 65.
Gange è un brano strepitoso, una delle più riuscite collaborazioni fra cantante pop e rapper degli ultimi anni in Italia. Quando due talenti come Shiva e la Michielin (fra l’altro una delle ragazze più versatili e poliedriche del paese) si incontrano su una strumentale, il risultato non può che essere stellare, forse il singolo più riuscito in assoluto del brillante CD della ragazza, FEAT.
Fra l’altro, Shiva non si era mai raccontato, negli ultimi mesi di attività, sentimentalmente parlando e, sentirlo raccontare l’amore con parole come “strada” o “cash” è confortante: significa che non ha voluto cambiare il suo stile per adattarsi a un brano pop. Tuttavia, dopo un “featuring non convenzionale” come quello con Francesca Michielin, ci si aspettava tutto meno che Auto Blu, un pezzo sbagliato sotto tanti, troppi punti di vista.
Per iniziare, va specificato: Auto Blu sarà al 99% una hit. Auto Blu nasce per essere una hit (d’altronde il suo ritornello è, di fatto, la cover di una hit) e lo sarà. In più, senza quarantena, sarebbe stato un tormentone, nelle discoteche.
Tuttavia, i problemi relativi alla pubblicazione di un brano del genere sono diversi e di diverso tipo:
- Il messaggio che Shiva manda all’ascoltatore è: “Mi interessano più i numeri della qualità.” Bossoli è una hit ma è anche una bella canzone, dal testo profondo e dalle melodie non banali. Auto Blu rappresenta, invece, la spasmodica ricerca di un brano che generi numeri, numeri e ancora numeri.
- Banalmente, come hanno sottolineato tantissimi, fra colleghi del rapper e addetti ai lavori, l’autotune è “stonato”. È presente un errore tecnico piuttosto lampante.
- Fin qui, Shiva aveva seguito un percorso estremamente coerente: aveva sempre parlato con toni seri e contenuti, anche nei brani più leggeri come Non sto più in zona o Soldi in nero. Auto Blu è, invece, un brano colorato, spensierato e, a tratti, spregiudicato. Rivisitare una hit dance come Blue (Da Ba Dee) poteva essere un’operazione da Il Pagante, da Dark Polo Gang, non certo da chi fino a poco tempo fa parlava di strada e di bossoli.
In conclusione, dunque, Shiva continua a non riuscire a esprimere il suo sconfinato potenziale, fra scelte discutibilissime e probabili idee non chiare. Su Instagram scrive:
Ho solo vent’anni e nessuno può dirmi niente.
Tuttavia, nel rap italiano, un messaggio del genere non è ammissibile. Emis Killa a diciassette anni pubblicava Keta Music, Gemitaiz a 20 Quello che vi consglio e Nitro Danger. L’età giustifica l’acerbità della produzione musicale, non le scelte sbagliate.