Ghali ha parlato ai microfoni di Noisey, sul loro canale YouTube, rilasciando una delle sue più belle interviste con Elia Alovisi, in cui hanno parlato della sua carriera, di Cara Italia, di Charlie Charles, della sua motivazione e del “fu-Sto Magazine”, Esse Magazine.
Dopo Cara Italia, la sua più grande hit, la carriera Ghali ha conosciuto una flessione, per molti addirittura una crisi, che il rapper ha, nell’intervista, attribuito a una mancanza di stimoli, dovuta al conseguimento dei suoi enormi risultati. L’artista ha raccontato di essersi dovuto rimettere immediatamente in gioco, accusando il peso delle responsabilità di Cara Italia, un brano che aveva conquistato una fetta di pubblico adulta e lontana dall’hip hop.
Il rapper, nello stesso periodo, aveva realizzato, in viaggio con Sick Luke, un EP dai toni scanzonati interamente prodotto dal romano, che doveva chiamarsi Fast Food Music. Il titolo – racconta Ghali – derivava dalla loro abitudine in viaggio di consumare pasti nei “Fast Food” e, fra l’altro, Fast Food è proprio una traccia dell’ultimo CD di Ghali, DNA. Che sia un estratto del progetto mai pubblicato?
Di fatto l’unica traccia dell’EP che Ghali ufficialmente dichiarato di aver reso pubblica è Zingarello (a conti fatti un flop sotto tutti i punti di vista), spiegando che il suo team di allora aveva stabilito per lui una “pausa strategica”. Altre tracce del mai uscito Fast Food Music potrebbero essere Goku, singolo del Machete Mixtape 4, e Scooby, altra traccia di DNA prodotta da Luke.
A proposito della rottura con il beatmaker Charlie Charles, producer della maggior parte delle sue hit (basti pensare a Dende, Marijuana e Sempre Me) e del suo primo disco album, Ghali ha dichiarato che, nonostante riconosca la loro collaborazione come eccezionale, una differenza troppo radicale di vedute ha fatto sì che smettessero di lavorare insieme. Ghali ha detto molto esplicitamente:
“Charlie non era il mio valore aggiunto e io non ero il suo!
lasciando però aperte le porte a un nuovo capitolo della loro collaborazione, nel futuro.
Infine, il rapper italo-tunisino ha spiegato quanto aver fondato Esse Magazine, ai tempi Sto Magazine, lo aveva danneggiato sotto due punti di vista. Quando infatti la rivista parlava di lui, il pubblico gridava al “raccomandato”, e, quando la redazione recensiva in modo negativo i progetti di altri artisti, loro se la prendevano direttamente con lui, nonostante non fosse lui a scrivere gli articoli (Ghali cita nell’intervista il beef che lo vide protagonista insieme a Wayne e Tony della Dark Polo Gang, che lo attaccarono per una recensione negativa pubblicata sul magazine).