La rubrica “Un tuffo nel passato” nasce per rivivere e riascoltare i dischi e i mixtape che hanno fatto la storia del rap italiano e che, dunque, meritano un approfondimento anche a distanza di anni dalla loro pubblicazione.
Achille Lauro è ormai diventato una vera e propria icona dello spettacolo. In molti però hanno iniziato ad ascoltare il cantante romano in seguito alla hit Rolls Royce, non conoscendo il percorso che lo ha portato alla ribalta.
La storia di Achille Lauro sembra essere tratta da un romanzo di Charles Dickens. Lauro pare infatti, aver vissuto situazioni simili a quelle del piccolo Oliver Twist e di David Copperfield, due dei personaggi “dickensiani” più famosi. Il cantante romano, come i protagonisti dei romanzi, è cresciuto soffrendo la povertà, la solitudine e soprattutto la mancanza di una figura paterna. Il lavoro che meglio permette di comprendere le condizioni disagiate in cui viveva l’artista è sicuramente Barabba Mixtape.
Il disco progetto proprio la vita di strada e la criminalità, un tempo protagoniste, insieme alla droga, nella storia di Lauro.
Bisogna innanzitutto partire dal titolo “Barabba”, figura alla quale l’artista si è paragonato in più occasioni, noto malvivente vissuto ai tempi di Gesù. In quegli anni infatti, Lauro vive quelle situazioni tipiche di un criminale: dallo spaccio alle rapine. La povertà accompagna il rapper romano, basterebbe ascoltare Malato di vuoto, dove il rapper scrive:
So’ tra pochi soldi sporchi da quand’ero regazzino
La criminalità però si intreccia ad un’altra tematica, quella della solitudine, con cui l’artista si è trovato a convivere fin da piccolo. Alcuni dei brani in cui emerge questa sua condizione psicologica sono Lacrimogeni e Memento. In entrambe le canzoni Lauro sostiene che la solitudine, nonostante sia un qualcosa di negativo, che fa soffrire e rende malinconici, è l’unico stato che permette all’artista di crescere.In particolare, in Lacrimogeni, Lauro sembra essere consapevole del fatto che tutte le azioni criminali che ha compiuto prima o poi gli torneranno contro.
Il terzo tema da sottolineare è quello dell’amore, vissuto peró in modo negativo, come una condizione che distrugge l’uomo. Scarpe coi tacchi e Vivo come fossi l’ultimo ne sono due esempi chiari: il sentimento è visto in maniera angosciante. L’amore è, come scrive l’artista, ciò che ha rovinato la sua vita.
È bene ricordare il brano nel quale si congiungono le tre tematiche: non a caso il più drammatico Santana. In questa canzone Lauro scrive con toni crudi e malinconici: l’artista sembra infatti aver perso la speranza in una vita migliore, essendo ormai destinato a morire per strada da criminale. Il destino di Lauro, come quello del piccolo Oliver Twist, sarà fortunatamente del tutto diverso da quei “drammi” di cui si parla in Santana.
Barabba Mixtape, oltre a contenere featuring interessanti come Rasty Kilo e Sedato Blend, è probabilmente il lavoro più significativo per comprendere la scalata di Achille Lauro, dalla periferia romana a icona della musica italiana a 360 gradi, dal “dramma di un drogato, di vite da cani” a “petali di soldi”.
In conclusione la vita di Lauro, è un vero e proprio esempio di riscatto sociale, che presto si arricchirà di un nuovo capitolo, il Festival di Sanremo 2020, dove proverà replicare il successo ottenuto lo scorso anno con Rolls Royce, magari addirittura vincendo. Indipendentemente dalle sorti di questo festival la storia, per certi versi folle, di questo artista, capace di passare da Thoiry a Woodstock in un solo anno, resta, come scrive egli stesso:
La più bella storia raccontata mai prima