Un articolo che fa ridere, ma anche riflettere.
I Raphaolic Awards:
Di recente ci avete posto diversi quesiti sulle nostre scelte editoriali e intendiamo rispondervi senza indugio, soprattutto per quanto riguarda i nostri Raphaolic Awards, che per fortuna avete apprezzato molto. Sappiamo bene che esistono dei magazine che conferiscono direttamente il premio a chi ritengono, ma la nostra formula è stata consapevolmente diversa.
Per noi è il pubblico che deve votare, mentre la redazione seleziona solo i candidati: in questo modo si viene a creare una sorta di equilibrio fra pubblico e stampa e ne consegue un voto piuttosto oggettivo, non condizionato dalle nostre e dalle vostre opinioni.
Chiariamo infine un ultimo dubbio: non abbiamo mai parlato – e ci auguriamo di non doverlo fare mai – di “canzone del mese/anno”, “ritornello del mese/anno”, “strofa del mese/anno” perché, secondo noi, non ha nessun senso. Non esistono parametri oggettivi per confrontare due canzoni, mentre, al contrario di quanto accade per i CD. Quando parliamo di “artista dell’anno”, intendiamo quel rapper che ha stupito, ha sperimentato, ha regalato emozioni, si è evoluto, è migliorato… Una canzone è completamente impossibile da valutare. Puoi parlare di “canzone preferita”, ma non di canzone migliore.
Per esempio, ipotizziamo di dover mettere a confronto Veleno 6, una dimostrazione di strapotere tecnico di Gemitaiz e Madman, e Crudelia – I NERVI, una canzone in cui Marracash mette per iscritto tutte le emozioni di una relazione drammatica che lo ha segnato per sempre. Come si possono paragonare due brani del genere? Come si possono paragonare il ritornello, potente e impetuoso, di 90MIN di Salmo e quello, riflessivo e malinconico, di Paranoia Mia di Ernia? Non si può. Per questo non lo facciamo.
Se però aveste – per qualche motivo che ignoriamo – voglia di sentirci parlare di Awards assurdi: lo faremo bene. Preparatevi.
Il rapper più simpatico del 2019:
Il rapper più simpatico del 2019 è quello con cui passeresti capodanno, quello che presenteresti al tuo gruppo di amici per fare bella figura, per dirgli: “Guardate quanto è simpatico il rapper che ho portato!”…
Per trovare quattro candidati si è dovuto escludere Mambolosco, che alla conferenza stampa di presentazione Arte, alla domanda “Qual è il concept dietro la copertina?”, ha risposto:
Volevamo farlo gocciolare… E l’abbiamo fatto gocciolare!
Tuttavia i quattro rapper più simpatici del 2019 sono: Taxi B, Enzo Dong, Ernia e Drefgold.
Taxi B è il più simpatico dei membri degli FSK: è incredibilmente autoironico e, al contrario di Sapo Bully (anche lui molto simpatico), è divertente senza sforzarsi di esserlo. Ragazzi: TAXI B HA FATTO UNA PAGINA INSTAGRAM PER IL SUO GATTO! OLLARETHECAT! Livelli di simpatia vertiginosi!
Non può mancare, fra i candidati, Enzo Dong: un artista che, nel suo primo disco, apre la strofa con la barra:
”Rubo tutti i soldi, soldi, soldi ma di Mahmood”
e che, nelle quattordici tracce seguenti, regala punchlines piuttosto comiche. Tuttavia, il verso più divertente di Dong è contenuto in un freestyle pubblicato su Instagram:
Ho saputo che piacciono le donne a Tayor Mega
La chiamerò per fare un threesome insieme a Beba
A quanto pare, Beba non lo ha trovato particolarmente simpatico. Noi sì.
Ernia è simpaticissimo e ha uno strano umorismo quasi in contrasto con i suoi testi profondi e altisonanti. Ernia ama prendere in giro il “subumano” – parola da lui usata per descrivere individui poco intelligenti e dalle abitudini criticabili – facendogli, per esempio, credere che non sia lui a rispondere alle domande, ma un manager non identificato. In più, le sue storie su Instagram in cui prende affettuosamente in giro Lorenzo, il suo tour manager, strappano sempre un sorriso a fine giornata.
Infine Drefgold. Per spiegare quanto è simpatico Drefgold basta una rima di Glock:
GG BBC, fumo BHO
PIM PIM PIM come la mia glock
“PIM PIM PIM come la mia glock”… C’è bisogno di dire qualunque altra cosa?
Le sporche migliori del 2019:
In Italia Sfera Ebbasta è il re delle sporche, basterebbe pensare a esempi come:
Skrtt
Bu bu bu bu
No No
Brrrrah
Sksk (da non confondere con Skrtt)
ma anche artisti come Izi (“ueue”), Vegas Jones (“benz”), Ghali (“sto”) e Drefgold (“komparema”) si sono distinti con sporche di primissimo livello.
Quest’anno le sporche migliori sono state:
Tu-tu-tu, va-va-va
di Sapo Bully in La Prova Del Cuoco (da non confondere per nessun motivo al mondo con:
Tu-tu-tu, va-va-va-va-va (va)
di Taxi B in Mattoni).
Come?
di Drefgold nel ritornello di Nuovi Euro di Enzo Dong.
Pew pew
di Wayne della DPG nel ritornello di Glock, al verso:
In camera con una Glock
e infine quel:
bam
di Shiva in Soldi in Nero, precisamente al verso:
Non è vero ciò che dicono, giuro che dove sto è un bel posto (bam)
Qual è il miglior rapper da portare a una festa nel 2019:
Non a una festa in maschera – attenzione! – perché altrimenti la scelta ricadrebbe chiaramente su Junior Cally. A una festa non puoi portare Taxi B, perché si metterebbe a urlare, e nemmeno Ernia o Tedua, perché l’attenzione delle ragazze li metterebbero troppo in soggezione.
Shade, ospite quest’anno a Sanremo, sembra il tipo giusto per una festa, si saprebbe adattare bene al contesto. In più non ha tatuaggi, non fuma e dice poche parolacce… Anche Mambolosco potrebbe essere una buona scelta: è simpatico e lo si spaccia facilmente per l’amico straniero in Erasmus. Guè Pequeno è una garanzia, anche perché lui stesso canta:
Ogni giorno è capodanno, il mio compleanno
e, perché no, anche Beba sembra una tipa da festa: è simpatica, di bell’aspetto e saprebbe essere l’anima della festa, se richiesto.
Il miglior magazine del 2019:
Quattro scelte:
– Raphaolic
– Raphaolic
– Raphaolic
– Raphaolic
Scegliete con attenzione!
(PS: fa ridere ma anche riflettere…)
La collaborazione più assurda del 2019:
Ci sono magazine che premiano la miglior collaborazione del 2019… Anche qui, fatichiamo a capire i parametri delle loro scelte… Noi abbiamo trovato un parametro oggettivo: l’assurdità.
La collaborazione favorita è probabilmente quella di Izi con ???, ovvero se stesso, che tra l’altro ha dato vita a un brano veramente strepitoso, Weekend, ed è stato un effettiva grande mossa di marketing dell’artista. Con questo “featuring” gareggiano certamente Wayne, Drefgold e Giaime, che aveva proposto testi così impegnati e profondi e si è ritrovato a cantare:
“L’unica volta che ho sparato era dalla finestra, ma non era una Glock però era una Beretta”
Un po’ come se in una canzone chiamata New York, avesse rappato:
“L’unica volta che sono andato in America era con l’aereo, ma non era New York, però era Chicago”
Infine va menzionato il featuring di J Balvin con il “trio Yoshi”, talmente brutto che preferiamo non immaginare la faccia di Salmo al momento del primo ascolto, e la collaborazione fra Enzo Dong e Fedez: coefficiente di assurdità vertiginoso!
Un pensiero riguardo “5 Awards assurdi di cui nessuno sentiva alcun bisogno”