El Pibe racconta il suo disco Sempre Qua: “Canto la strada per chi ha preso quella sbagliata!”

Abbiamo chiamato El Pibe, per parlare del suo ultimo disco “Sempre Qua”, uscito il 6 dicembre 2019.

Intervista a cura di Sergio Mattarella:

Sergio: Ciao! Sono contentissimo di poterti intervistare, perché sono sinceramente fan di tutto il movimento che tu e artisti come Digio e Rei, Young Rame e Orfedi rappresentate. Ti ho scoperto quest’estate ascoltando Giovani Danni 2 dei Santana M.O.E. e sono convinto che meritiate molto più spazio nella scena. Ti volevo chiedere, prima di parlare del disco, di raccontare al pubblico di Raphaolic la tua storia: chi è El Pibe?

El Pibe: Innanzitutto grazie mille per i complimenti… El Pibe è un ragazzo di quartiere come tanti, che crescendo in strada ha fatto scelte giuste e scelte sbagliate. La musica in questo periodo della mia vita mi sta aiutando molto: la missione dei miei testi è cantare per tutti quelli che hanno preso la strada sbagliata e magari sono in carcere o agli arresti. Noi vogliamo uscire dalla strada con la musica!

Sergio: Quand’è che hai iniziato con la musica?

El Pibe: Guarda io ho iniziato proprio da ragazzino, ho scritto i primi testi a 13 anni per poi mettere tutto da parte. Ho ricominciato a fare delle rime grazie a un amico che produceva e dopo i primi pezzi, fino a Paso Adelante con Kest, non so se hai presente…

Sergio: Ho presente! Era il periodo della posse track di Zona Sei, no?

El Pibe: Sì, esattamente!

Sergio: E da ragazzino che musica ti ascoltavi?

El Pibe: Io sono cresciuto con i Club Dogo, Marracash, Noyz Narcos, i Co’ Sang… Le pietre miliari di questo genere!

Sergio: Però hai anche questa passione per il mondo latino…

El Pibe: Sì ma non ho origini latine, solo siciliane! Da piccolo però andavo fuori per la musica sudamericana: raggaeton e dembow!

Sergio: Infatti il tuo nome d’arte viene da Maradona, no?

El Pibe: Sì! È un nome che mi hanno dato da ragazzino… C’era Cassano che era “el pibe de Bari” e io che ero “El Pibe de Stendhal”!

Sergio: Anche nel disco nuovo c’è una fortissima influenza latina: anche solo nei titoli di brani come Bienvenido, Favela, Chiquita e Tequila!

El Pibe: Oltre che per la mia passione per quel tipo di musica, infatti, sono anche circondato, a Milano, da amici marocchini, albanesi, egiziani, peruviani, brasiliani… I sudamericani mi hanno insegnato tanto della loro cultura e anche un po’ a parlare lo spagnolo che uso tanto nei testi!

Sergio: Però il titolo del disco è in italiano…

El Pibe: Sì e rappresenta anche la mia zona. Nel disco Sempre Qua è la traccia più personale, che racconta meglio chi sono io… È il nome che dovevo dare al mio disco. Qualunque cosa succeda noi saremo sempre qua: se non spacco e non divento nessuno rimango qua, ma anche se la mia musica esplode sarò sempre nel quartiere, nella zona. Per questo Sempre Qua. Io rappo per la mia gente: è questa la mia forza!

Sergio: Per quanto riguarda i suoni del disco, invece, lo vediamo influenzato tantissimo dalle sonorità latine: su tutti chitarre dalle atmosfere esotiche e batterie dalle ritmiche raggaeton

El Pibe: Guarda, io penso che nel mio giro ognuno abbia il suo stile, unico a modo suo. C’è chi si ispira di più agli americani e fa delle trappate più classiche, chi prende spunto dai francesi… Io negli ultimi due anni ho ascoltato tanta musica latina e anche francese!

Sergio: Le produzioni di Sempre Qua infatti mi sembrano perfette per il tuo immaginario! Te ne sei occupato in prima persona?

El Pibe: In prima persona forse no, però cerco sempre di spiegare il mood che vorrei come risultato e magari scelgo una chitarra piuttosto che un’altra, però le produzioni, escluse tre tracce, sono tutte dei 47 Milano, da cui ho reccato, masterizzato e mixtato il CD. Complimenti a loro, che sono fortissimi, e anche a Slevin che ha fatto Giu in zona con i Santana, Favela e Bienvenido.

Sergio: Per quanto riguarda i testi, invece, trovo che il tuo lato street sia perfettamente bilanciato da un’anima romantica, correggimi se sbaglio, per esempio in Chiquita

El Pibe: Non sbagli, perché anche noi ragazzi di strada ci innamoriamo… – ride – Anche i ragazzini ci ascoltano: non è che posso solo trappare e dire Gucci, Fendi, droga…

Sergio: Ma le tracce romantiche sono quelle che ti diverti di più a scrivere?

El Pibe: Sono quelle più pensate e più sensate in assoluto, in cui mi apro di più e sono veramente io!

Sergio: E qual è la traccia che ti emoziona di più, in Sempre Qua?

El Pibe: Tutti i featuring mi piacciono tantissimo e inoltre ognuna è diversa dall’altra! Non ti saprei dire la mia preferita perché magari una la preferisco perché spacca tantissimo, mentre un’altra racconta la mia vita in modo più profondo… Quella a cui tengo di più, comunque, è Sempre Qua, che non a caso dà il titolo al disco! Magari non sarà la più ascoltata ma è la mia preferita!

Sergio: A proposito dei featuring, sono tutti ragazzi del tuo giro, come li hai scelti?

El Pibe: Digio e Rei (il duo Santana M.O.E. ndr) dovevano essere nel mio CD: sono miei fratelli e sono esplosi insieme a me! Bora Bora ha spaccato e ora dobbiamo riconfermarci!

Sergio: E gli altri featuring?

El Pibe: con Kest ti dicevo prima che ho fatto la prima grossa collaborazione, Omar Santana e Tonino spaccano tantissimo e sono sempre nel nostro giro.

Sergio: Omar infatti in Movimento ha fatto una strofona!

El Pibe: Assolutamente! Omar è una garanzia, ma anche Tonino, di cui magari si parla un po’ di meno, spacca tantissimo! Poi c’è Orfedi che fra tutti trova sempre i suoni giusti per aggredire la base!

Sergio: Poi è mega-tecnico (riferito a Orfedi)!

El Pibe: Sì è un cannone e trova anche delle bellissime parole in cui i ragazzi si ritrovano! Merita tantissimo!

Sergio: Ti faccio una domanda particolare adesso! Se avessi potuto scegliere un ulteriore featuring, anche internazionale, a tua scelta per Sempre Qua, chi avresti scelto?

El Pibe: Domanda tosta… Forse avrei scelto uno fra Anuel AA e Daddy Yankee: il primo perché sta rivoluzionando tutto e il secondo per la storia che rappresenta! Anche Bad Bunny!

Sergio: E in Italia?

El Pibe: In Italia ti dico Marracash, perché ci sono cresciuto ed è una leggenda del rap italiano!

Sergio: Ti è piaciuto Persona?

El Pibe: Sì, mi ha mandato fuori di testa!

Sergio: Per concludere l’intervista volevo chiederti di commentarmi la barra:

qua se sei troppo fuori, ti mettono dentro

di Giù in zona…

El Pibe: Questo verso è importante perché io voglio raccontare queste storie di strada per un motivo preciso. Io voglio dire ai ragazzi: “Occhio, perché se fate scelte sbagliate, magari vedete tanti soldi, ma prima o poi vi si ritorcono contro. Tutto si paga. Tutto ha una conseguenza. Anche in Favela, l’ultima frase è:

stacci lontano prima che ti legano

e il messaggio è lo stesso. La musica ha bisogno di un messaggio!

Sergio: In, Brigante, infine, canti:

Mi trovo la mia strada, tu trovati una scusa

El Pibe: Se non ci avessi provato con la musica, non avrei mai saputo come sarebbe andata. Magari dedicandomi ad altre strade sarei più tranquillo finanziariamente, ma non voglio vivere con il rimorso. Le scuse non risolvono niente, rimandano solo un problema!


Ringraziamo El Pibe per la bella chiacchierata! Qui sotto trovate il link di Spotify al disco Sempre Qua, a cui consigliamo di dare un ascolto!

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