Nelle “pagelle del 2019” si commenta e si valuta da 1 a 10 il percorso effettuato da un rapper italiano quest’anno. L’artista in esame, oggi, è Priestess.
Artista: Priestess
Voto: 5
La pagella:
È sempre brutto dare un’insufficienza a un rapper italiano, a cui si è affezionati e di cui si è seguito il percorso; figurarsi a uno notoriamente bravo e talentuoso. È il caso di Priestess che nel 2019 non ha soddisfatto delle aspettative molto alte e non ha ancora trovato una dimensione artistica definitiva. Priestess è stata la prima female rapper italiana nel mainstream e quest’anno si è vista scavalcare da artiste con progetti più chiari e limpidi, forse non dotate del suo stesso talento tecnico, come Beba e Madame.
La bravura di Priestess non è in discussione: lo ha dimostrato mille volte e mille volte lo farà ma, quest’anno, il rammarico è che il pubblico continuerà ad associarla per featuring come Alaska e Giuro Che con Gemitaiz e Non Esiste e Extraterrestri con Madman e dimenticherà in fretta il suo primo disco Brava.
Brava è un disco insufficiente, in cui è davvero difficile trovare tracce che rendano omaggio al talento della giovane pugliese è che come difetto ha principalmente quello di essere molto noioso, eccessivamente artefatto e quello di cercare soluzioni difficili e fuori dagli schemi, non trovando una quadratura efficace, musicalmente parlando. Anche i testi dei brani necessitano di essere sgrezzati e dimostrano un passo indietro rispetto alle belle lyrics dell’EP Torno Domani. Persino il concept, basato su figure femminili di rilievo, non colpisce e non dà colore a un disco non riuscito e che a cui neanche i numeri danno più di tanto ragione..
Peccato, sarà per il prossimo CD: il talento di Priestess va aspettato, come tutte le cose più belle, tuttavia quest’anno (anche per le collaborazioni, non d’impatto come quelle del 2018) è impossibile darle più di 5.