“Scatola Nera” di Gemitaiz e Madman – Il più grande flop del 2019?

Breve recensione di “Scatola Nera”, il nuovo CD di Gemitaiz e Madman, uscito per Tanta Roba Label e Universal Music Italia il 20 settembre.

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Finalmente, anche quest’anno Gemitaiz e Madman hanno pubblicato un disco. Dopo 18 mesi infuocati (Gem ha pubblicato Davide e QVC8, Mad Back Home e MM3) è arrivato il loro quarto progetto insieme nonché secondo “joint album”.

Il disco è stato, tuttavia, letteralmente massacrato dalla critica e anche da buona parte del pubblico. È un flop? Assolutamente no. Ecco perchè:

  • Si parla di uno dei dischi meglio prodotti degli ultimi dieci anni (lunga vita a quei fenomeni di Mixer T, PK, Ombra ma anche a Polezsky e Kang Brulèe): un disco futuristico, americanteggiante, sperimentale e che strizza spesso l’occhio anche agli anni ‘90. Tutti i beat sono straordinari dalle atmosfere coinvolgentissime di Californication alle moderne Esagono e Fuori e dentro, fino alle più estrose Tutto Ok e Che ore sono e alla strepitosa ¥€$, sorprendente ma efficacissima.
  • Si parla di un disco vario ed equilibrato, composto al 50% da tracce intime, riflessive, coinvolgenti, scritte quasi sempre in maniera autentica e genuina (la troppo forzata e banale Karate è l’unica nota stonata del progetto) e al 50% dai cosiddetti “esercizi di stile”, dimostrazioni di classe, tecnica e voglia di essere i più forti sul beat.
  • Scatola Nera ospita un Madman in forma smagliante, fenomenale. L’esperienza “Back Home” gli ha insegnato a cantare, a prendere flow morbidi e a fare ritornelli straordinari (Fiori e ¥€$), ma più in generale Mad ha fatto una quantità di barre memorabili fuori dal comune. Dalle rime scherzose e ironiche a quelle più riflessive, passando per i soliti incastri mozzafiato e per punchline spiazzanti, Madman è stato molto più efficace e coinvolgente (anche a livello di flow) rispetto al collega, portando l’ascoltatore ad analizzare attentamente ogni suo testi.

Il problema principale di Scatola Nera, infatti, è che si regge su un grande Madman, su un grande team di producer, ma certamente non su Gemitaiz. Il romano, storicamente più carismatico, coinvolgente e trainante di Mad, in alcuni brani è sembrato fiacco, svogliato e ripetitivo. Dunque, è il primo episodio delle loro carriere in cui Madman è evidentemente superiore a Gemitaiz. Dopo un anno di altissimo livello (il 2018), l’autore di Davide ha deluso, mentre il suo collega pugliese ha entusiasmato.

Gemitaiz, comunque, non è stato tremendamente insufficiente, anzi, in Tutto Ok il suo ritornello è meraviglioso, in Esagono e Fiori ha due strofe di livello assoluto, ma è indubbio che il disco Scatola Nera faccia più leva su Madman che su di lui.

Sono stati ottimi i featuring, da Venerus, Prieastess e Giorgia nei ritornelli (forzatissima come detto prima, invece, la collaborazione con Mahmood) ai rapper Marracash, Salmo, tha Supreme e Guè Pequeno (autore della barra più geniale del CD, quella su Tredici Pietro).

In conclusione, Scatola Nera è stato sommerso da critiche eccessive e spesso fuori luogo: resta un buon album che sarà ancora più apprezzato quando sarà eseguito live. Resta il dubbio, inevitabile, che se Gemitaiz avesse dato qualcosa in più, a livello testuale e musicale, come aveva fatto nello strepitoso Davide e nell’ottimo QVC8, forse si starebbe parlando di capolavoro.

Non è un capolavoro, ma è certamente un progetto fra i più riusciti del 2019!

 

Categorie Rap

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