Estratto dall’articolo “La prima metà del 2019 – Le conferme”, in cui si evidenzia come Lazza, grazie a un grande CD come Re Mida (e non solo) sia passato da “giovane promessa” a “top rapper”, imponendosi come artista protagonista del 2019!
Il 2019 è stato certamente, fin ora, un anno particolare, nel senso che pochissimi “top rappers” della scena hanno già pubblicato dei CD. L’anno scorso, invece, il pubblico aveva potuto ascoltare i dischi di Noyz Narcos, Salmo, Sfera Ebbasta, Tedua, Dark Polo Gang, Guè Pequeno, Gemitaiz, Madman, Nitro, Capo Plaza e Luche.
Risulta palese, dunque, che in un anno come il 2019, sia molto più facile, per un artista con numeri medio-alti, ottenere visibilità e catturare l’attenzione del pubblico, di fatto cambiando il suo status da “promessa/rapper di medio-alta fascia” a “top rapper”, e questo è esattamente ciò che ha fatto Lazza, milanese classe ‘93, con la pubblicazione di Re Mida, il suo secondo album.
Re Mida è un ottimo disco, che strizza l’occhio, da un lato, alla vecchia scuola, al rap degli anni 2000, grazie a punchlines da capogiro, a dimostrazioni di tecnica smisurata – in termini di metrica si parla dell’artista più talentuoso d’Italia – e a strofe dense di contenuti come quelle di Catrame, 24H, Re Mida e Porto Cervo. Dall’altro lato, però, Lazza è anche uno dei massimi interpreti delle sonorità trap e Re Mida, per freschezza, impostazione di flow e ritornellinonché anche modernità dei beat (di Low Kidd), è l’unico CD del 2019 in grado di competere con Rockstar di Sfera Ebbasta.
Ogni traccia di Re Mida è, sia per una barra, per un flow o per un particolare incastro, unica e memorabile a modo suo, per non parlare dei featuring di spessore colossale all’interno del progetto. Se nel precedente Zzala erano ospiti Nitro e Salmo, nel nuovo CD sono presenti strofe di Luche, Guè Pequeno, Izi, Tedua, Fabri Fibra e Giaime, a dimostrazione di quanto ormai Lazza sia riconosciuto e stimato nella scena.
Tuttavia, a Lazza, con ogni probabilità, non è bastato aver realizzato un grande album, perché il rapper ha continuato, praticamente una volta al mese, a proporre contenuti inediti al suo pubblico: a volte si è trattato di video su Youtube in cui reinterpretava pezzi di Re Mida al pianoforte – Netflix e Re Mida – e altre volte di strofe straordinarie nei progetti dei colleghi. Si ricordano, tra queste ultime, due prestazioni autocelebrative e “zarroganti”, cioè Il Mondo Chico con Ernia e Montenapo con Guè Pequeno, e due più delicate e romantiche, Think About It con il rapper di Chicago Hypno Carlito e Male o Bene con Beba.
Lazza e il suo team sono stati assolutamente eccezionali, perché non era affatto facile, per l’artista, effettuare il salto di qualità di cui si parlava in precedenza e il rischio di deludere le aspettative derivanti dal primo CD Zzala era pericoloso e concreto. Fortunatamente per il rapper – e per la scena italiana – Lazza nel 2019 non ha sbagliato nulla, con un ottimo disco e delle grandi strofe in feat. Fin qui, è molto difficile individuare un altro contendente al titolo di rapper dell’anno.
4 pensieri riguardo “Lazza è “Re Mida” – Il vero protagonista del 2019 è milanese e suona il pianoforte”