Estratto dell’articolo “La prima metà del 2019 – Le conferme”, in cui si sottolinea l’importanza e la qualità di un CD come Aletheia di Izi, eccezionalmente curato in ogni dettaglio.
Izi è, per molti aspetti, il vero pioniere della “generazione trap” in Italia, ancora più di Sfera Ebbasta e Ghali e lo deve soprattutto all’uscita del film Zeta, in cui ha recitato nel 2016 e che gli ha garantito una sovraesposizione a livello nazionale. Il suo primo disco Fenice, tuttavia, pur contenendo delle canzoni eccezionali (si pensi a Chic, a La tua ora, a Izis) non rivelava nemmeno un decimo dell’artista che l’Italia avrebbe imparato a conoscere negli anni successivi.
Izi ha realizzato due dischi grandiosi: uno nel 2017, Pizzicato, e uno nel 2019, Aletheia. Quest’ultimo, pubblicato dopo due anni di quasi totale inattività, è uno di quei CD che conteranno, senza ombra di dubbio, tantissimo per il rap italiano, per una molteplicità di ragioni. Per prima cosa, così come il suo precedente, è un progetto musicalmente brillante, ricchissimo di spunti innovativi e geniali, a livello di flow, – si pensi che Izi considera ogni suo flow una proiezione di uno dei suoi mille Ego – metriche, uso dell’autotune e ritornelli, ma soprattutto a livello di beats.
Dalle chitarre e dai folli flautini di Tha Supreme in Carioca al magico pianoforte di Josh Rosinet in San Giorgio e di Charlie Charles in 48H, agli spunti EDM di Volare 2 e afro-trap di A’dam, si potrebbe elogiare per ore il lavoro svolto da Davide Ice per il CD. La strumentale di Dolcenera, rivisitazione dello storico brano di Fabrizio De Andrè, è un capolavoro, così come quella di Weekend, in cui Izi si è dimostrato innovatore e artista a 360 gradi, realizzando un’intera strofa in inglese.
Quando si parla di Aletheia, inoltre, non si può fare a meno di apprezzarne a pieno la densità di contenuti e la penna misteriosa e simbolista di Izi, che riesce a trattare svariatissimi argomenti tramite i suoi flussi di coscienza. Come spiegato dallo stesso artista, i testi, da Ok! a Pace, passando per le eccezionali Grande, Dammi un motivo, Weekend, Il nome della rosa, Volare 2 e Zorba, hanno più livelli di lettura.
Aletheia è un disco che può essere dunque ascoltato in più modi, a un primo livello godendo delle magiche strumentali e melodie, a un secondo livello leggendo i testi di Izi, che affrontano le più disparate tematiche, concentrandosi a volte sul sociale (esemplificativa è in questo caso Weekend), a volte raccontando la storia personale e i pensieri dell’artista. I temi, dalla violenza della società moderna alla solitudine, passando per l’amore, l’odio, la crescita, la pace, la malattia e la nostalgia, sono trattati da un ragazzo le cui posizioni sono sempre interessantissime e stimolanti, mai scontate o banali.
L’ultimo livello di lettura di Aletheia, infine, si svela quando l’ascoltatore ha veramente interiorizzato i testi dell’artista e a comprendere il significato del disco nel suo insieme, i cui indizi sono le parole lasciate dall’artista al termine di alcuni brani e che ricomposte formano la frase “Ma un bambino ha paura quando possiamo comprendere la verità”.
In conclusione, da un grande artista come Izi ci si aspettava un grande CD, ma Aletheia, oltre che ripagare le aspettative dei fan, le ha ampiamente superate, riscuotendo un successo clamoroso, a livello di critica e di pubblico. Fare meglio di così era davvero impossibile!
Un pensiero riguardo ““Aletheia” è un disco strepitoso – Il ritorno di Izi, “anche il bimbo magico cresce””