Come ogni anno, anche nel 2019, il blog di Raphaolic sarà inattivo durante i mesi estivi (Luglio e Agosto). Proprio per questo, è necessario analizzare quello che è successo, musicalmente parlando, in questo primo semestre: dalle conferme alle sorprese, passando per le delusioni.
Le tre sorprese più significative:
“7 Miliardi” e “Scialla Semper” – Come Massimo Pericolo ha stupito la scena in pochissimi mesi:
Se si parla di sorprese, nel 2019, non si può non iniziare da Massimo Pericolo, il vero fenomeno esploso in questo primo semestre. C’è stato un lasso di tempo durato trenta giorni, a cavallo fra febbraio e marzo, in cui tutti – letteralmente tutti, ascoltatori e addetti ai lavori – esaltavano Massimo Pericolo e si informavano sul suo conto, da artisti come Salmo, Tedua, Marracash e Sfera Ebbasta, alle più disparate pagine web, su tutte Esse Magazine, che lo ha ospitato per una splendida intervista.
Il pezzo con cui il rapper di Brebbia è esploso è senza dubbio il mega-banger 7 Miliardi, brano esplosivo e cruento che, come afferma giustamente Dikele, spiattella la verità in faccia all’ascoltatore, senza veli e senza censure. Dopo 7 Miliardi è arrivata Sabbie D’Oro, un brano molto diverso: suoni meno aggressivi, volti a mostrare, come il brano precedente, il degrado sociale e le terribili esperienze personali vissute dall’artista, con toni più drammatici che rabbiosi.
Dopo l’exploit di queste ultime due canzoni, Massimo Pericolo ha subito pubblicato un CD, Scialla Semper, intitolato all’operazione con cui fu arrestato e costretto alla prigione. Il disco è di qualità eccellente e l’artista ha dimostrato una penna poetica e romanzesca, oltre che un bagaglio di esperienze nuove e interessanti per gli ascoltatori. All’interno di Scialla Semper, un disco molto breve, sono presenti due bellissimi storytelling, la title track Scialla Semper, sull’esperienza carceraria, in cui l’artista riflette anche sull’operato delle forze armate, e Amici, emozionante e splendidamente autentica.
Oltre a queste due tracce, l’album è caratterizzato da una massiccia componente emo-trap, in cui Massimo Pericolo si analizza psicologicamente, parlando di ansia, nell’omonimo pezzo, e soprattutto di amore, in Ramen Girl e Cocco. Non ci sono tracce leggere: Scialla Semper è un album da vivere interamente e a cui in un certo senso è necessario essere impegnativo e denso di contenuti, per far vivere al pubblico il dramma della vita dell’artista.
Dopo questo disco, Massimo Pericolo si è concentrato sulle esibizioni dal vivo, formando di fatto un triumvirato con Speranza e Ketama126 e con quest’ultimo ha anche realizzato una street hit, Scacciacani, densa come al solito di contenuto e di barre entusiasmanti, come la serie di versi:
E se davvero ci credi
Non dare peso a ‘sti scemi
E per scordare i problemi
Basta non essere astemi
E se ti spezzano il cuore
Tu metti una mia canzone
Con il volume a cannone
(Così non senti il dolore
Fanculo l’amore)
È senza dubbio Massimo Pericolo, dunque, la sorpresa principale del 2019, e la curiosità per come si evolverà la sua carriera è forte. Certamente nei prossimi dodici mesi molti punti di interesse e molti dubbi verrano chiariti: al pubblico non resta che aspettare!
“Pioggia” e “Ricco”, un mood unico e brillante – Finalmente è esploso anche Giaime:
Quasi tutti conoscono la storia di Giaime, una carriera incostante fatta di alti e bassi, che lo ha portato a esplodere con Minorenni coi trampoli e Solitudine nel 2012, per poi abbandonare, un po’ alla volta, la musica, per concentrarsi sul teatro e sul mondo cinematografico, come nella serie In Tour di Disney Channel.
Giaime era già una stella a soli sedici anni, ma si può senza dubbio affermare che il suo talento sia definitivamente sbocciato – grazie al geniale supporto del beatmaker Andry The Hitmaker – negli ultimi due anni, precisamente fra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Tuttavia, il percorso del “nuovo Giaime” è ben più radicato e comprende i primi freestyle intitolati Gimmi Andryx e pezzi come Prima cosa bella, Cubetti di ghiaccio e No Stuntman, esperimenti volti a giocare con l’autotune, con i beat di Andry e con linee melodiche innovative e fantasiose.
Il pubblico – e tendenzialmente anche la critica – era però confuso: dove voleva arrivare questo giovane artista? Dove lo avrebbe portato il suo percorso? Sarebbe riuscito ad imporsi sul mercato con questo stile e questa scrittura così difficile da interiorizzare?
La risposta è nei suoi ultimi quattro capolavori: Timido, Finché fa giorno, Pioggia e Ricco, traccia impreziosita dalla prima collaborazione del suo nuovo percorso, un Vegas Jones in gran forma. Queste quattro canzoni hanno tre caratteristiche comuni, che permettono di capire, almeno per ora, qual è la forza di Giaime e perché è stato così brillante, nella sua produzione recente:
Il primo pilastro su cui si regge questo four-pack di brani è lo stile di produzione. Andry The Hitmaker e Giaime hanno trovato la quadratura giusta: beat raffinati, dolci e molto rilassanti, che strizzano l’occhio ai pezzi R&B di oltremanica e stendono un tappeto musicale perfetto alle liriche e ai flow dell’artista. Il secondo pilastro, invece, è proprio il modo di cantare del rapper milanese, che ha scelto di sposare flow lenti e calmi, di servirsi dell’autotune in modo raffinato quanto lo sono le strumentali di Andry e di migliorare tantissimo nei ritornelli, tutti e quattro davvero memorabili.
Ultima ma non meno importante è la scrittura. Posto che il vero capolavoro in termini lirici, fra i quattro, è senz’altro Pioggia, va sottolineato come Giaime sia migliorato tantissimo a livello di penna, senza snaturarsi ma raffinando e rendendo di gran lunga più apprezzabili i suoi testi. Si può e si deve parlare ancora di flusso di coscienza, ma alcuni versi, poetici, spesso dolci come il miele e allo stesso tempo duri quanto un pugno allo stomaco, sono davvero straordinari, come per esempio i seguenti:
Allora addio
Se non ci vediamo più in giro speriamo che il prossimo tipo capisca chi sei
Ti amo fino alla follia
Pablo Picasso, Guernica [Finché fa giorno]Poi ti nomino nei testi
E cerchi di capire se parlo di te
Ma testimonio
Tu vuoi che mi spoglio
E io che ti spogli
E non è vero che ti odio
Pensare che pensavo che pensavo troppo
Dormivo così tanto che sembravo un morto
Non parlo, ascolto [Pioggia]Ho fatto anche troppi casini
Per questo che non mi avvicino
Tu fai bene a non fidarti
Io faccio bene a restare schivo [Ricco]
Giaime racconta e vive l’amore in maniera estrema e passionale e i quattro pezzi, in un modo o nell’altro, sono dedicati e rivolti a una ragazza. La sua storia è coinvolgente ed emozionante: ormai Giaime ha trovato la quadratura giusta per convincere tutti quanti, pubblico e critica. Manca solo un elemento per coronare il suo recente percorso, un album ufficiale… Chissà che il rapper non abbia già pronto un progetto, da fare uscire a giugno…
Roma è una fucina di artisti – Dai “126” Ketama e Franco passando per Mostro, Side Baby, Gianni Bismark, Quentin40 e altri ancora:
Dicembre 2018. Sta per uscire l’ultimo attesissimo capitolo di una delle saghe più seguite del rap italiano: QVC8 di Gemitaiz. Nel 2017, QVC8 non è uscito: Gem stava lavorando a Davide. Il progetto, successo senza precedenti per un mixtape in Italia, sarà rilasciato in free-download il 28 dicembre e avrà una particolarità unica: solo featuring mai ospitati negli altri QVC ad eccezione di uno, Nayt in Rossi.
Gemitaiz, che è ormai evidentemente uno dei due artisti hip hop più importanti della Capitale – l’altro è Noyz – ha avuto fin lì un rapporto controverso con le nuove leve: ha dissato più volte la Dark Polo in QVC7 e ha litigato con Izi su Facebook nel 2016, per poi cambiare radicalmente atteggiamento l’anno successivo, propsando artisti come Rkomi e Sfera Ebbasta, nelle interviste e su Instagram. In QVC8 Gemitaiz è ufficialmente un sostenitore della nuova scuola: al suo interno sono presenti, come ospiti, solo rapper under 25. Il risultato è straordinario.
Questa premessa è volta a individuare alcuni di quelli che sono gli “hot names” della scena rap romana, che anno dopo anno si dimostra più ricca di talenti originali e credibili. È il caso dei ragazzi della Lovegang, in particolare di Carl Brave, Franco126 – il suo primo disco, Stanza Singola, è un capolavoro a tutti gli effetti – e Ketama126, ma è anche il caso di Quentin40, di Acilia, in provincia di Roma, autore di 40, un primo grande album, e di Nayt.
Tuttavia, al contrario di quanto si possa pensare, un lavoro di scouting simile come quello di Gemitaiz non è stato l’unico a Roma. I talentuosissimi beatmakers Frenetik & Orang3 hanno infatti scelto, nel loro disco ZeroSei, di far cantare sulle loro strumentali solo artisti capitolini: da Noyz a Gem passando per Il Turco, Gemello, Franco126, Carl Brave, Martina May, Achille Lauro e Lucci Brokenspeakers.
Roma, dunque, per la musica italiana, riveste senza alcun dubbio un ruolo chiave, nella scena rap come in quella indie, due scuole sempre più vicine fra loro. Si pensi al fatto che Ketama e Franco, due artisti diametralmente opposti, militino nello stesso collettivo, al fatto che un producer come G Ferrari riesca a lavorare, da un lato, con un rapper come Gianni Bismark e, dall’altro, con un artista indie come Peter White. Gianni Bismark e Peter White non sono esempi scelti a caso: sono infatti due cantanti giovani e che hanno sorpreso il pubblico con i loro convincenti dischi d’esordio: Re Senza Corona e Primo Appuntamento.
Se l’attesissimo Raptus 3 di Nayt è stato di fatto un album sotto le aspettative, Arturo di Side Baby e The Illest Vol. 2 di Mostro hanno decisamente convinto, dando prova di carisma ed evidente miglioramento. Persino tha Supreme, un ragazzo di cui spesso si trascura la provenienza capitolina, ha entusiasmato e si è confermato con M8nstar e Achille Lauro, pochi mesi prima, sfidava Sanremo con il rock ‘n roll di Rolls Royce e con uno stile provocatorio ma estremamente raffinato. Si potrebbe parlare a lungo di tanti artisti – rapper e non – capitolini, dei dischi di Gemello, della Dark Polo e questo non può che rendere compatta e forte la scena romana, ormai fucina di artisti rivoluzionari e di grande potenzialità.

5 pensieri riguardo “La prima metà del 2019 – Le sorprese”