Breve recensione di Fruit Joint, terzo album del rapper ligure Dani Faiv, pubblicato il 20 luglio 2018 per Machete Empire Records e distribuito da Sony Music Italy. Nell’articolo si analizzerà tuttavia la repack Fruit Joint + Gusto, uscita invece il 18 gennaio.
Dani Faiv o Dani “Cannelunghe”, come lui stesso si incorona nella sua hit Gameboy Color, è uno dei prodotti più innovativi del vivaio del rap italiano, grazie a sonorità originali e colorate, definite “arcobaleniche” nel video People vs Dani Faiv del canale Youtube di Noisey, e testi allegri ricchi di parole e frasi omonime e omografe, ovvero che si leggono nello stesso modo ma hanno significato o suono diverso. Ha creato una realtà nuova nello scenario rap italiano, una realtà allegra e spensierata, lontana dal rap cupo, maliconico e anche da quello autocelebrativo.
All’anagrafe Daniele Ceccaroni, classe ’93 di La Spezia in Liguria, prima di conquistare il grande pubblico con la sua ondata di “happy trap” Dani Faiv aveva già pubblicato due album, Teoria del contrario e The Waiter. Proprio grazie a quest’ultimo progetto, il ragazzo era stato scoperto da un pilastro del rap italiano come Jack The Smoker, che lo aveva portato a firmare per Machete, di fatto rendendolo l’unico artista “new school” dell’etichetta (Lazza infatti pubblica per 333 Mob, estensione di Machete).
La repack Fruit Joint + Gusto, che amplia l’omonimo CD uscito in estate, vanta collaborazioni di spicco come Nitro, MadMan, Lazza e Shade. Questi feat, azzeccatissimi, accompagnano Dani in un album che riesce a essere particolarmente stravagante e diverso rispetto alle tendenze del momento, ma chi ha veramente reso Fruit Joint + Gusto un album inconfondibile sono stati i beatmakers: da Takagi e Ketra, autori della splendida Xquisa, a Low Kidd, Young Snapp, Tha Supreme, Jack The Smoker, Frenkie G e i fidati Kanesh e Strage.
Nella sua versione originale Fruit Joint è un disco che racconta l’ultimo periodo della carriera di Dani Faiv, quella spensierata allegria di un ragazzo giovane che si gode il successo e la vita da artista, mentre nell’edizione “+ gusto” il rapper mostra una serie di nuove sfumature della sua personalità, come per esempio quella più malinconica di Facile. Questo aspetto non può che essere positivo perché, da un lato, rende più corposo e variegato il CD, che da nove tracce passa a diciotto, e, dall’altro, accontenta anche i fan del vecchio Dani; facendo così tutti contenti.
Secondo molti, uno dei segreti del successo di Dani Faiv è un ragazzo romano di soli 17 anni e si chiama Tha Supreme. Il giovanissimo rapper e producer ha contribuito alla realizzazione di quattro canzoni dell’album donando a ognuna di queste una strumentale sensazionale che Dani ha saputo sfruttare magistralmente. Ha prodotto i due Gameboy (Color e Advance), La La La La La e Yung, singolo di lancio della repack insieme a Gabbiano/Moonrock. In particolare i due Gameboy, uno dei quali (Gameboy Color) é stato certificato disco d’oro FIMI, sono degli inni alla “presa a bene”. Chi è stato ai live di Dani se ne sarà sicuramente accorto: infatti il ritornello di Gameboy Color è cantato quasi come se fosse un coro da stadio, sopratutto nella parte in cui canta: “fanculo la finanza!!”.
È anche vero che ai live del rapper non ci si stanca neanche per un momento: come lui stesso dice in Ore/Oro, è un vero e proprio delirio. Dani è un ottimo intrattenitore, che sa relazionarsi benissimo con il pubblico e, soprattuto, quando rappa sul palco è del tutto impossibile stare fermi, è un continuo pogo felice che inizia con Lemon Haze e culmina con Gameboy Color.
Beh, che dire… Visto che sei ancora Yung, smettila di giocare a Fortnite o al Gameboy, comprati un paio di Scarpe Nuove, mangiati un po’ di Ananas e corri Di Corsa al concerto di Dani a cantare La La La La La che le Ore sono Oro! Ah, evita la Xquisa sennò sei un Pollo!