Rockstar – Com’è il disco di Sfera Ebbasta che ha conquistato record e classifiche?

Recensione di Rockstar, terzo e ultimo album del rapper milanese Sfera Ebbasta, pubbicato il 19 gennaio 2018 per Universal Music Group e Def Jam Recordings, prodotto interamente da Charlie Charles.

Il 2018, l’anno dei record di Sfera Ebbasta:

Ha dell’incredibile il fatto che Sfera Ebbasta, in poco più di soli quattro anni, sia passato dall’essere un comune emergente che pubblicava il primo suo disco XDVR in free-download al diventare il rapper più conosciuto e ascoltato d’Italia, grazie ai suoi straordinari numeri e alla moltitudine di certificazioni FIMI da lui guadagnate.

L’ultimo disco che, prima di Rockstar, il rapper milanese aveva pubblicato era, nel 2016, l’omonimo Sfera Ebbasta, contentente il singolo d’oro BRNBQ e quello di platino Figli di papà, che in tracce cupe come BHMG o Visiera a Becco riprendeva lo stile e le tematiche gangsta di XDVR e in altre, come Bang Bang, Equilibrio e la splendida Notti, si apriva ad argomenti più ampi, come l’amore e la rivincita sociale del rapper. La maggiore soddisfazione di Sfera Ebbasta, come lui stesso afferma nei suoi brani, è infatti quella di essere riuscito a migliorare la sua vita, a guadagnare e a ritagliare il suo posto nel mondo senza spinte, ma con le sue sole forze.

Se dunque XDVR è stato il disco che ha messo il rapper nella condizione di uscire dalla periferia e di firmare per l’etichetta milanese Roccia Music, di Marracash, e Sfera Ebbasta è stato quello che lo ha reso popolare a livello nazionale, con il suo terzo album Sfera Ebbasta avrebbe dovuto tentare di replicare il successo del secondo. Invece, come ha dimostrato Rockstar, il progetto dell’autore di Cupido era ancora più difficile e ambizioso: voleva entrare di prepotenza nella scena rap mondiale, diventando un personaggio conosciuto non solo in Europa, ma soprattutto nella “Serie A” del rap, la scena americana.

img_1674Proprio per questa ragione, Rockstar è stato distribuito in due versioni differenti: una italiana, di 11 tracce, con due soli featuring, quelli di Drefgold in Sciroppo e della superstar di fama mondiale Quavo in Cupido; e una internazionale, in cui quattro delle 11 canzoni, Uber, Bancomat, 20 Collane e Tran Tran, sono remixate con Miami Yacine, Tinie Tempah, Rich The Kid e Lary Over, numeri uno del rap, rispettivamente, tedesco, britannico, statunitense e sudamericano.

Comunque, Rockstar non è solo riuscito ad ampliare esponenzialmente il mercato di Sfera Ebbasta, rendendolo un personaggio di punta anche in Francia (in passato aveva collaborato con SCH, Coyote Jo Bastard e ora con Kalash) come in Europa e portandolo a conoscere artisti ben più noti di lui, come il produttore giamaicano Rvssian, ma lo ha anche reso il rapper più famoso d’Italia, di fatto eclissando i dischi di molti altri suoi colleghi.

Rockstar, un disco semplice ma innovativo, tanto breve quanto efficace:

Come già detto, Rockstar è un disco di sole undici canzoni, per una durata complessiva di trentaquattro minuti (trentacinque nella versione internazionale, che aggiunge una strofa di Rich The Kid in 20 Collane). Dunque, Sfera Ebbasta, come nei precedenti due lavori, XDVR di 38 minuti, e Sfera Ebbasta di 34 minuti, ha puntato sulla brevità e sull’incisività di poche tracce.

Questo è stato un fortunatissimo espediente dell’artista, che ha reso il Cd leggero e facile da ascoltare rispetto a molti album di altri rapper, come 20 di Capo Plaza o Bellaria di Vegas Jones, alla lunga un po’ stucchevoli, e che, riducendo all’osso il numero di canzoni, ha permesso che tutte le undici tracce fossero delle vere e proprie hit, dalla title track Rockstar a Tran Tran. Rispetto ad un canonico disco rap, in cui su quindici brani solo tre o quattro sono destinati a diventare di tendenza, Rockstar propone undici canzoni perfettamente bilanciate, in modo che ciascun ascoltatore possa scegliere la sua preferita.

Proprio per questo motivo, tutti quanti i brani dell’album hanno conseguito almeno una certificazione Fimi e hanno ottenuto numeri straordinari in termini di vendite e di riproduzioni su Spotify, dove Cupido con Quavo ha superato i quaranta milioni, seguita da Rockstar e da Sciroppo con Drefgold, a quota trentacinque.

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Le cetificazioni di Sfera Ebbasta e Rockstar, ultimi due album del rapper di Cinisello.

Per quanto riguarda l’aspetto produttivo, se Rockstar non è il disco perfetto ci si avvicina davvero tanto: Charlie Charles, unico beatmaker e coautore del Cd, affiancato in Sciroppo dal compagno di etichetta Daves The Kid e nel remix di Tran Tran dai colossi del rap sudamericano Rvssian e Sharo Torres, in questo momento ha pochi rivali in Italia.

Le strumentali del disco si discostano molto l’una dall’altra per gli strumenti usati e per i BPM adottati, ma hanno tutte la stessa struttura: i pezzi si aprono con quattro quarti introduttivi, dove viene esposto il riff cardine, sia esso di pianoforte (come in Serpenti A Sonagli, XNX Ricchi x Sempre), di flauto (come in Bancomat), di chitarra (come Tran Tran) o dello xilofono tanto caro a Charlie Charles (presente in 20 Collane, Uber, Leggenda e Cupido), per poi aggiungere, in concomitanza con l’ingresso di Sfera Ebbasta, le varie componenti della batteria. Tutti gli strumenti, inoltre, sono gestiti in modo variegato: il pianoforte di Ricchi x Sempre differisce da quello di Serpenti a Sonagli non solo per ritmica, note e tonalità, ma anche per gli effetti elettronici con cui il producer li ha sapientemente modificati.

Come le produzioni del collega, anche il lavoro svolto dal rapper di Cinisello Balsamo è decisamente convincente: l’artista ha saputo dare un timbro diverso a ogni canzone, alternando brani allegri e spensierati come Rockstar, Bancomat e l’estiva Tran Tran ad altri dai toni più cupi come Leggenda, XNX e 20 Collane. Inoltre, Rockstar passa in fretta da pezzi melodici come Cupido o Ricchi x Sempre, più cantati che rappati, a tracce rap come Sciroppo, XNX e 20 Collane, in cui flow e rime sono grandi protagonisti.

Queste ultime due canzoni non solo propongono uno stile di rap iper-aggressivo del tutto estraneo all’Italia, la prima con un flow lento e tagliente e la seconda in modo veloce e fluido, ma sfatano un grande tabù della carriera del rapper: la voce di Sfera, in entrambi i pezzi, non è stata minimamente ritoccata da autotune. Ciò era avvenuto solo in un brano del lontano 2015, realizzato poco dopo la pubblicazione di XDVR, insieme a Low Kidd e al solito Charlie: OGNT.

La traccia di Rockstar veramente rivoluzionaria a livello sonoro, tuttavia, è la seconda del Cd, Serpenti a Sonagli, da molti considerata la vera perla dell’album. La canzone inizia con un bridge apparentemente incompleto, lasciando due barre vuote, per poi ripeterlo nella sua totalità, mostrando che i due versi assenti erano decisivi per il significato del testo. Nella prima strofa, Sfera utilizza un flow molto scorrevole e una tonalità di voce molto bassa, per poi passare a un ritornello melodico e cupo allo stesso tempo, che culmina con il drop di batteria di Charlie Charles, calmo e rilassante. La seconda strofa di Serpenti a Sonagli è, forse, quanto di più originale e coraggioso mai prodotto dal rapper di Cinisello: i primi quattro quarti sono rappati con un flow simile a quello della prima strofa, ma dal verso “Lei vorrebbe un po’ di (sniff), io non tocco quella roba…” la canzone prende una deriva del tutto diversa. Sfera da un secondo all’altro, seguendo lo stesso ritmo e la stessa metrica di prima, alza la tonalità del pezzo di una scala, mostrando tutto l’autotune che la bassa tonalità nascondeva, soprattutto negli acuti, come nel nono verso “Oh mio Dio non mi vedi più”, il più acuto della canzone.

img_1703Una caratteristica molto frequente dei brani del Cd, su tutti Bancomat, Uber e 20 Collane, ma anche Rockstar e Serpenti a Sonagli, è la presenza, fra le linee, di molte sporche: ovvero i vari “ehi“, “yah“, “uh“, “skrt“, che il rapper spesso esclama a fine verso. Le sporche sono state trasportate nella scena italiana proprio dal rapper milanese e oggi sono utilizzate da moltissimi artisti, soprattutto fra quelli della nuova scuola: per esempio Vegas Jones, i membri della Dark Polo Gang, Capo Plaza e Lazza.

Come ha recentemente sottolineato il grande rapper Marracash, le sporche si pongono in antitesi rispetto a una concezione dell’hip hop più classica, di cui la ricerca degli incastri e della metrica più elaborata erano punti fondamentali. Proprio per questo motivo, dunque, oltre che per il forte autotune e per le basi trap, Rockstar è un disco che difficilmente soddisfa gli ascoltatori più affezionati all’old school, al contrario di quanto accade con i giovani, che vedono i vari “uh”, “yah e “skrt” come un simbolo della loro generazione e una divertente novità.

Oltre alla scarsa cura metrica, un altro aspetto del disco che è stato spesso criticato è l’assenza di contenuti: molti ascoltatori hanno infatti affermato che il disco sia senza significato nè scopo, ma una semplice raccolta di hit. In realtà, dire che Rockstar sia privo di contenuti è del tutto sbagliato: le undici tracce hanno ciascuna un suo argomento ed esiste anche un filo conduttore che le lega. Tuttavia, rispetto a quelli del precedente album del rapper, l’omonimo Sfera Ebbasta, i testi del nuovo disco sono effettivamente scritti in maniera più semplice.

In Rockstar, infatti, la parte introspettiva di Sfera, malinconica e accennata in brani dell’altro Cd come Equilibrio, Quello Che Non Va e Bang Bang, è piuttosto assente, se non nella quinta canzone del disco, Ricchi x Sempre, unico vero brano dai toni seri e concentrati, quasi commovente nella quartina:

Ho sempre immaginato una fine diversa

Quando i soldi non bastavano per la spesa

Quando poi è morto il pa’ ho detto: “Sono un uomo”

Anche se non mi son riuscito a tenere un lavoro

Ricchi x Sempre è la diretta evoluzione del percorso artistico del talento di Cinisello: in XDVR, primo Cd, cantava la sua voglia di fama e di una vita agiata, in brani come Rapina, Più Forte Zero; in Sfera Ebbasta, invece, canta la soddisfazione per avere sfondato con la musica grazie alle sue sole forze (combinate con quelle di Charlie Charles), in brani come Figli di Papà, Equilibrio e Notti. Dunque, in Ricchi x Sempre Sfera non usa il tono commosso del disco precedente, ma, avendo interiorizzato il suo successo e migliorato la condizione sua e di sua madre, è soddisfatto, orgoglioso dei suoi traguardi e soprattutto consapevole della sua provenienza: un “passato di fame e di sete”.

img_1773Rockstar, tuttavia, è soprattutto la storia di un ragazzo spensierato alle prese con una vita sregolata e all’insegna del divertimento, come quella di una rockstar: descrive perciò la nuova vita di Sfera Ebbasta, fra donne bellissime innamorate di lui, serate nei locali più esclusivi, droghe leggere e vestiti costosi. In Serpenti a Sonagli e Bancomat, inoltre, il rapper risponde a haters e vari dissing dei collegi, mentre in Leggenda racconta la sua vecchia vita di quartiere, fra spaccio e palazzoni.

Sono troppo pochi, quindi, e troppo semplici gli argomenti di Rockstar, rispetto al precedente disco, che conteneva canzoni d’amore, brani di rivincità sociale e pezzi malinconici sulla vita di strada, senza trascurare banger come BHMG o Figli di papà. Le tracce banger, nell’ultimo Cd, esercitano un monopolio quasi totale, fra Rockstar, Sciroppo, Uber, Bancomat e Cupido, da un lato facendo la fortuna delle discoteche, dall’altro rendendo l’album troppo leggero.

In conclusione, dal punto di vista del marketing, probabilmente Rockstar è il disco migliore della storia del Rap Italiano, presentandosi con ben undici hit super innovative a livello sonoro e con una serie di scelte che si prestano benissimo al mercato musicale. Dal punto di vista qualitativo, Rockstar è un ottimo album, che porta suoni inediti nelle produzioni, flow particolarissimi nelle strofe e ottimi ritornelli, alternando toni spensierati, rilassati, cupi e aggressivi in maniera naturale e ben riuscita. Anche i dettagli più marginali del Cd, come il numero di tracce e i featuring, sono stati scelti con metodo e abilità, dando vita a collaborazioni equilibrate, nonostante Sfera si stesse confrontando con veri e propri mostri sacri del rap, come Quavo e Tinie Tempah.

Rispetto al precedente disco del rapper, l’omonimo Sfera Ebbasta, altrettando valido musicalmente, il nuovo album è di molto inferiore per quanto riguarda la scrittura, proponendo testi, per quanto ben scritti, leggeri e simili fra loro. Probabilmente, una simile scelta è stata dettata dalla volontà dell’artista di creare una serie di tormentoni, da Sciroppo a Cupido, rinunciando così a quell’ottima penna che aveva dimostrato di possedere nei precedenti lavori, se non in una sola canzone, Ricchi x Sempre. Nonostante questo, Rockstar è certamente uno dei migliori lavori di questo 2018, fin ora, e lo sarà probabilmente anche alla fine dell’anno, quando lo stesso Sfera Ebbasta avrà già pubblicato nuovi singoli, dovendo dimostrare alla scena di saper mantenere il suo ruolo di Rockstar.

 

 

S.M.

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